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Milano-Cortina 2026: firmato il protocollo d'intesa con il Ministero della Cultura

Olimpiadi

Francesco Pierantozzi

La Fondazione Milano-Cortina 2026 ha siglato il Protocollo di Intesa con il Ministero della Cultura. Un documento che si pone l’obiettivo di promuovere, attraverso la cultura e la creatività, i valori dello sport, dell’Olimpismo e del Paralimpismo. Il Programma Culturale comprende una serie di iniziative che abbracciano la musica, il teatro, il cinema, la moda, il design, le realtà museali e una serie di proposte dai territori che riceveranno il patrocinio della Fondazione

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Allargare i confini di Milano-Cortina, pensare che lo sport non sia isolato, come se i luoghi di gara fossero in un posto qualunque, quasi virtuale, un “non luogo”, ma ricordare a tutti che i Giochi saranno, anzi sono già, in Italia, quel paese zeppo di cultura, unico, che accompagna col suo gusto, la sua storia, la sua arte ogni prodotto Made in Italy. Quattro anni o poco più alle Olimpiadi invernali del 2026, 4 anni e 6 progetti, con tanto di protocollo firmato tra la Fondazione Milano-Cortina e il Ministero della Cultura

L’inno che sarà scelto al festival di Sanremo, tra due tracce finaliste, con un mix tra l’eccellenza dei conservatori e l’arte popolare delle bande, con Peppe Vessicchio direttore artistico a unire le due anime, un “corto”, inteso come breve storia in immagini, da premiare al Festival di Venezia,  e poi il poster ufficiale, icona olimpica per eccellenza, per scatenare la creatività di designer e grafici, o i teatri per soggetti che mettano assieme terre alte e gare invernali, senza dimenticare il “classico” premio del patrocinio alle iniziative più culturali, più interessanti, naturalmente legate allo sport, pensando che a Londra quasi dieci anni fa erano state addirittura 10mila. E infine ingressi agevolati nel periodo olimpico a musei, parchi archeologici e non solo quelli vicini ai luoghi di gara. Ma siamo in vantaggio rispetto a tutti, opere in ritardo a parte, vedi il nuovo Palazzo dello Sport di Milano, perché la bellezza italiana è imbattibile.