Olimpiadi invernali 2022, la 15enne Valieva al centro del caso della premiazione annullata
OlimpiadiI chiarimenti di natura legale che sono necessari per risolvere il caso delle medaglie congelate avranno bisogno ancora di alcune ore. E di consulti che continuano ad oltranza con diversi avvocati ed esperti. Ora c’è anche il nome di chi sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento di questi consulti: Kamila Valieva.
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Valieva ha preso parte al Team Event del pattinaggio di figura a Pechino 2022. Gara vinta dalla sua Russia davanti a USA e Giappone. Ancora nessuna conferma ufficiale, ma ora dopo ora stanno arrivando da Pechino dei particolari in più. Il “problema” da investigare (come è stato definito anche dal portavoce del Cio Mark Adams) avrebbe a che fare con le procedure antidoping. Non avrebbe a che fare con sostanze che hanno lo scopo di migliorare la prestazione, ma con quelle che vengono definite “ad uso ricreativo”. D’altronde il doping prestazionale non ha molto senso e non ha molti precedenti in una disciplina come il pattinaggio di figura. Anche se Valieva ha eseguito due quadrupli in gara che hanno fatto la storia e sembra molto superiore alle sue avversarie. Ma è sempre stata un fenomeno, fin dalle categorie giovanili c’era la consapevolezza che si trattava di una ragazza speciale. Che sia in grado di fare certe cose sul ghiaccio, strabilianti, non è una sorpresa. E’ una logica conseguenza innescata dal suo talento.
Rimangono tantissime domande
Se la sostanza è stata assunta prima dei Giochi o durante, cioè in questi giorni a Pechino. Che conseguenze può portare. Sul risultato del Team Event, di cui è stata sospesa la premiazione. Sulle gare che verranno, visto che Valieva deve gareggiare nel singolo femminile dove è strafavorita. Ma forse la vera questione da risolvere prima di tutto riguarda l’età della ragazza. Kamila Valieva ha 15 anni. Secondo le novità introdotto nel codice mondiale mondiale WADA nel 2021 è una “persona protetta”. Il che vuol dire che il suo nome non può essere indicato, ha diritto a non essere indentificata con le sue generalità. E’ un diritto che non si applica più dopo i 16 anni. Sarebbe un diritto difficile da garantire, perché le deduzioni saranno inevitabili. Se violazione c’è stata, se ci sarà una possibile squalifica, se lei non potesse più partecipare al singolo donne, come si potrà impedire di associare il suo nome alle conseguenze dell’azione che ha eventualmente commesso? Se si presenteranno regolarmente alle prossime gare Mark Kondratiuk, la coppia Anastasia Mishina-Aleksandr Galliamov e Victoria Sinitsina-Nikita Katsalapov nella danza, cioè gli altri protagonisti del Team Event per la Russia, come si potrà non rivelare al mondo che Valieva è coinvolta?
Il perché dell’attesa
L’età potrebbe portare a conseguenze molto meno severe di quello che sarebbe eventualmente previsto, ma fino a che punto si può perdonare o cancellare tutto? E’ sempre una violazione antidoping. E’ materia da legali, appunto. E’ il motivo di tanta attesa e tanta cautela. In ogni caso sarebbe un colpo terribile per la Russia, o meglio ROC, cioè il Comitato Olimpico Russo. La mancanza del nome della nazione e dei colori ufficiali all’Olimpiade è una delle conseguenze della nota squalifica della Russia per le violazioni al codice antidoping, squalifica che scadrà il 16 dicembre 2022. Una sostanza assunta ad “uso ricreativo” non può essere associata a quello scandalo doping, ma sicuramente sarebbe un altro caso problematico. Con conseguenze da valutare sui risultati sportivi della gara già effettuata e su quelle che verranno.
L’errore di una 15enne
Per non parlare di quanto potrebbe pesare sul futuro di una ragazza che ha incantato il mondo e che è ancora una “persona protetta”. Valieva è destinata a diventare leggenda, e forse lo è già diventata. Sognava di vincere l’oro olimpico da quando aveva tre anni. Uno lo avrebbe appena vinto e nel singolo donne ne avrebbe aggiunto un altro. Una straordinaria storia di sport che rischia di essere cancellata da un errore. Uno di quelli che si fanno a 15 anni.