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Milano-Cortina 2026: è il momento dell'ottimismo

Olimpiadi

Danilo Freri

Arrivano conferme per il PalaItalia e la pista del bob di Cortina, sempre in attesa di una decisione sulla nuova pista del pattinaggio di velocità con Rho Fiera come ipotesi più probabile. Investimenti per 2 miliardi e 687 milioni. Qualche timore per l’aumento dei costi

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La cabina di regia funziona. Milano-Cortina 2026 si avvicina, ma finalmente si cominciano a contare i 1075 giorni che ci separano dall’Olimpiade italiana con un certo ottimismo. Negli ultimi mesi sono stati rivelati e analizzati problemi e ritardi. Non sono spariti, e qualcosa sarà difficilmente recuperabile. Ma dall’incontro che si è tenuto a Palazzo Balbi a Venezia con tutte le istituzioni e le parti coinvolte arrivano dati confortanti. Verranno realizzate in tempo utile per i Giochi almeno l’80 per cento delle opere previste. Verrà data priorità agli impianti sportivi necessari, senza non sarebbe possibile fare le Olimpiadi. Quindi, se qualche strada o parcheggio o galleria non arriverà (forse) in tempo, pazienza. Sugli impianti, invece, non si può sbagliare.

La situazione del PalaItalia a Milano Santa Giulia

Entro breve ci sarà una soluzione definitiva per la complessa situazione del PalaItalia a Milano Santa Giulia, complicata da una contesa tra le banche che hanno partecipato con grandi risorse finanziarie all’operazione per rilevare e poi assegnare le aree che comprendono anche il grande palazzo dello sport. Qui si svolgeranno gli incontri principali dell’hockey ghiaccio. Il problema per tutte le nuove opere e gli ammodernamenti previsti sarà l’aumento dei costi. Fare in fretta è ora una priorità anche per questo motivo, visto che più si perde tempo e più la tendenza all’aumento presenterà nuovi conti.

Il progetto della pista da bob

Un altro tema sensibile è la pista da bob. Che Cortina vuole fortissimamente. Dalla riunione di Venezia arriva una conferma: l’investimento per la nuova pista annunciato da Luigivalerio Sant’Andrea, AD di “Infrastrutture Milano-Cortina 2026”, è di 61 milioni di euro. Un progetto che comprende anche la riqualificazione e rigenerazione di tutta l’area con un costo complessivo che arriverà a 85 milioni. Progetto definitivo autorizzato, che dovrebbe andare in appalto prima possibile scongiurando quindi la necessità di trovare altrove (Austria o Svizzera) una pista già esistente e disponibile. In pratica si comincerà già nelle prossime ore la demolizione della vecchia struttura.

Le gare di pattinaggio di velocità

Il nodo più grosso da sciogliere rimane la pista che dovrà ospitare le gare di pattinaggio di velocità. La rinuncia di Baselga di Pinè impegna ora tutte le parti coinvolte nell’individuazione di una nuova venue olimpica. Il sindaco di Milano Sala e il presidente della regione Lombardia Fontana tornano ad indicare la soluzione di Rho Fiera. Una soluzione su cui deve decidere la Fondazione Milano-Cortina (presieduta da Giovanni Malago’) verificando ovviamente l’accettazione del Cio e della Federazione Internazionale di pattinaggio. Anche questa è una soluzione che si avvicina. Per fortuna si tratta di un impianto meno complesso da realizzare, per cui i tempi, al momento, non sono ancora preoccupanti.

Interventi previsti e investimento stimato

La cabina di regia per Milano-Cortina era stata decisa il 2 febbraio scorso a Palazzo Chigi, coinvolgendo tutti i soggetti istituzionali e operativi interessati. La promessa è quella di ritrovarsi ogni 15 giorni per rendere conto sullo stato di avanzamento dei lavori, affrontando tutte le questioni e verificando ogni possibile intervento, anche normativo, per dare una accelerazione alle opere. Intanto, sta dando una bella accelerazione alla parte burocratica e decisionale, come si è visto a Venezia. E non è una questione di poco conto. Si parte da qui per avviare e sbloccare i cantieri. L’impatto delle Olimpiadi sui territori, la loro economia e i servizi si può già percepire. Gli interventi previsti sono 73, 26 classificati come essenziali e indifferibili e 46 come essenziali. L’investimento stimato è di 2 miliardi e 687 milioni. Si tratta di opere pubbliche connesse allo svolgimento dei Giochi. La parte che sta avanzando più rapidamente è forse il Villaggio Olimpico di Milano Porta Romana che entro fine anno dovrebbe completare l’innalzamento degli edifici previsti. Anche l’Arena di Verona avrà un notevole ammodernamento che punterà ad abbattere le barriere architettoniche. Un intervento necessario per un impianto che, come è stato confermato, ospiterà la Cerimonia di chiusura dei Giochi e anche l’apertura delle Paralimpiadi. La macchina è partita davvero. La strada verso una grande Olimpiade sembra quella giusta e il clima di collaborazione e intesa di tutti quelli che la guidano è ottimale. Nelle dichiarazioni forse anche troppo. L’entusiasmo dovrà essere giustificato. Ci sono le condizioni per fare bene, non ci sono più scuse per mancare anche un solo obiettivo. Appuntamento tra 15 giorni, alla prossima cabina di regia.