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Olimpiadi, il Sud Sudan viene eliminato e Deng non ci sta: “Arbitraggio irrispettoso”

Olimpiadi

Per passare il turno e continuare a sognare, ieri seria il Sud Sudan avrebbe dovuto battere la Serbia. Invece è arrivata la sconfitta per 96-85 che ha chiuso l’avventura olimpica dell’unica rappresentante africana in lizza. E secondo l’ex stella NBA Luol Deng, assistente allenatore e finanziatore della squadra, a influenzare il risultato sarebbe stato l’arbitraggio. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono in diretta su Eurosport, con 10 canali a disposizione degli abbonati Sky

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Battendo nettamente Porto Rico, il Sud Sudan si era guadagnato la possibilità di coltivare il sogno di passare il turno e approdare ai quarti. Alla vigilia dell’ultima sfida del gruppo C con la Serbia, però, gli incroci con gli altri gruppicostringevano gli africani a vincere perché la differenza canestri non avrebbe consentito di puntare ai posti in palio per le due migliori terze, saldamente in mano a Grecia e Brasile. E i ragazzi allenati da Royal Ivey ci hanno provato, rimanendo in partita quasi fino alla fine per poi cedere alla superiorità di Nikola Jokic e compagni. Una superiorità che però, secondo Luol Deng, assistente allenatore e di fatto creatore della squadra, sarebbe stata aiutata da un arbitraggio a favore dei serbi.

L’arbitraggio e gli equilibri del mondo del basket

Non abbiamo potuto giocare con il nostro stile aggressivo in difesa” ha dichiarato Deng dopo la partita, “mentre alla Serbia è stato concesso più o meno tutto”. In effetti, anche solo prendendo in esame il conteggio dei liberi concessi31-6 in favore della Serbia, qualche elemento oggettivo torna a supporto della tesi dell’ex Bulls e Lakers. “Tutti sanno che il basket africano non gode di alcun rispetto” ha poi rincarato la dose Deng, allargando il suo ragionamento oltre la sconfitta appena maturata, “siamo nel 2024 e alle Olimpiadi non c’è nemmeno un arbitro africano: perché?”. L’avventura francese del Sud Sudan, una delle sorprese e delle storie più affascinanti di queste Olimpiadi, si conclude quindi con una nota amara, ma l’impressione è che Deng e gli altri, così come il resto del movimento cestistico africano, torneranno presto a essere protagonisti nelle competizioni internazionali

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