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Olimpiadi, Kerr e l’oro ancora da conquistare: "La pressione ci motiva ancora di più"

Olimpiadi

Dario Costa

A Parigi, Team USA sta mandando in campo leggende come LeBron James e Steph Curry. A guidare i giocatori dalla panchina, però, è un’altra leggenda come Steve Kerr, cinque volte campione NBA da giocatore e quattro volte da allenatore. Una bacheca a cui ora vorrebbe aggiungere anche l’oro olimpico. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 sono in diretta su Eurosport, con 10 canali a disposizione degli abbonati Sky. Diretta della partita dalle 11  su Eurosport 6 canale 254 di Sky 

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Quello di Steve Kerr è il compito più semplice e allo stesso tempo più difficile nel mondo del basket. Semplice perché la versione di Team USA portata a Parigi 2024 è probabilmente quella con più talento dai tempi del leggendario Dream Team del 1992. Difficile perché mettere insieme campioni abituati a recitare ogni sera il ruolo di stella nelle loro squadre può rivelarsi complicato. Fin qui il coach degli Warriors può dirsi soddisfatto dei risultati, anche se dopo quattro partite dominate la semifinale con la Serbia è stata una lunga sofferenza. E proprio l’impresa compiuta contro Nikola Jokic e compagni, così come la prospettiva di una finale contro i padroni di casa della Francia, sono state al centro della chiacchierata con l’allenatore che tra poche ore andrà a caccia di un oro che può valere come sigillo ad una carriera, prima da giocatore e poi da allenatore, già straordinaria.

 

Il tuo predecessore sulla panchina di Team USA, Gregg Popovich, diceva che la pressione avvertita allenando gli Stati Uniti non è nemmeno paragonabile a quella di altre competizioni come la NBA. E quando avete vinto a Tokyo nel 2021, Popovich ha sostenuto che sia stata quasi una liberazione. Condividi la sua opinione? Senti anche tu questa pressione sulla panchina della nazionale?

 

Immagino che Pop ti abbia parlato di questo dopo la sua esperienza sulla panchina di Team USA, non mentre era ancora in carica [ride N.d.A.]. Io adesso penso solo alla Francia, abbiamo appena finito la riunione con gli assistenti allenatori e poi abbiamo incontrato la squadra. Abbiamo ancora una partita da vincere, tutto qui. Poi, è ovvio, c’è molta pressione nel ruolo che ricopro, ma lo sapevo fin dall’inizio e per chi fa il mio lavoro, in fondo, è una cosa che ci motiva. Ora come ora, però, ti ribadisco che ho in mente solo la medaglia d’oro, magari quelle altre domande me le potrai riproporre dopo che avremo vinto.

 

Non so se hai avuto modo do riguardare la partita con la Serbia e, nel caso, quali spunti ne hai tratto? E, a proposito della difesa, cosa pensi che si debba migliorare in vista della partita con la Francia? 

 

Abbiamo concesso 54 punti nel primo tempo e solo 37 nel secondo. In finale dovremo presentarci con la nostra miglior difesa, perché è la difesa che ci ha portati fin qui. Devo altresì riconoscere i meriti della Serbia, hanno segnato tantissimi titi, anche con giocatori che non ci aspettavamo fossero così pericolosi. D’altronde è così che funziona: in ambito FIBA alcuni giocatori si trasformano in Superman. Di certo c’è il fatto che contro la Francia dovremo essere molto più fisici.

 

Dopo le vittorie in semifinale, sia voi che la Francia avete festeggiato con grande trasporto. Kevin Durant ha detto che quella contro la Serbia sarà una partita che non dimenticherete mai. Come si fa, da un punto di vista emotivo, a recuperare la concentrazione e scendere in campo in una partita ancora più importante due giorni dopo?

 

 

Si fanno le cose che si devono fare: oggi, per esempio, abbiamo avuto una sessione di scouting con i ragazzi. E adesso è ora di dormire, mangiare bene e recuperare le energie. Domani giocheremo tardi, alle 21.30, quindi abbiamo tempo per lasciarci alle spalle la sfida con la Serbia e pensare solo a conquistare la medaglia d’oro.

La Francia e la sua fisicità ritrovata

 

Hai detto che nella gara d’esordio del girone contro la Serbia Jayson Tatum non aveva giocato perché volevi che Kevin Durant ritrovasse il ritmo partita. Anche nella semifinale, però, Tatum non ha visto il campo. Ovviamente hai a disposizione dodici stelle e qualcuno deve state in panchina, ma mi chiedo se ci sia qualcosa nel suo modo di giocare che ti ha portato a utilizzarlo così poco fin qui.

 

Non c’è niente che non va in Tatum, si tratta più che altro di ciò che stanno facendo gli altri. Come ho detto molte volte durante questo torneo, che dura solo sei settimane, è difficile dare spazio a tutti. Non si tratta di qualcosa che Jayson sta facendo o non sta facendo. Si tratta solo delle combinazioni giuste e del modo in cui questo gruppo ha giocato insieme, del modo in cui Durant è tornato a dominare dopo i problemi fisici che ha avuto. È davvero una questione matematica, di minuti a disposizione.

 

 

Per la Francia, giocare questa finale contro di voi è come giocare il Super Bowl sulla cima del Monte Everest. Dal vostro punto di vista, invece, com'è affrontare la nazionale che ospita le Olimpiadi? Cosa ti aspetti dal pubblico e dalla squadra francese, che nelle ultime due partite sembra essersi ritrovata, soprattutto in difesa? 

 

La prospettiva di giocare contro la Francia a Parigi con in palio la medaglia d’oro è esaltante. Cosa si può volere di più? I nostri ragazzi amano giocare in ambienti ostili, non vediamo l’ora. È un momento speciale nella carriera di ognuno di noi e siamo grati di avere questa opportunità, tutto qui.

 

La Francia, come detto, sembra essersi reinventata nelle ultime due partite. C’è qualcosa che hai notato in questa nuova versione della squadra o un aspetto a cui credi sarà importante fare attenzione nella finale?

 

È vero: la Francia non sembra la stessa squadra di una settimana fa. È stato impressionante osservare la loro evoluzione così completa in così poco tempo. La cosa che balza all’occhio è la fisicità che hanno messo in campo contro Canada e Germania. Una fisicità che noi non potremo permetterci solo di pareggiare, dovremo essere più fisici e aggressivi di loro.

 

Ci sono alcuni giocatori nella Francia che ti hanno particolarmente impressionato o che temi?

 

Sono tutti ottimi giocatori. Isaia Cordinier ha cambiato il volto della squadra e Guerschon Yabusele è l’altro elemento che, entrando in quintetto, ha aggiunto fisicità, forza fisica e cattiveria al gioco della Francia. Giocano tutti con grande trasporto emotivo e abbiamo grande rispetto per loro. Ovviamente si tratta anche della possibile rivincita della finale di Tokyo giocata tre anni fa, e non ci possono essere dubbi sul valore complessivo della Francia come squadra,

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