Malagò: "Lascio un grande Coni. Pellegrini atleta simbolo della mia gestione"
le paroleMalagò si racconta a 'La Stampa' nell'ultimo giorno da presidente Coni alla guida dello sport dopo 12 anni: "Le elezioni? Vincerà Buonfiglio. Con me lo sport ha raggiunto vertici altissimi"
"Lascio un prestigio altissimo sia nazionale sia internazionale dello sport italiano. Risultati sportivi mai ottenuti prima, i conti in ordine, un consenso che a guardare le imminenti elezioni mi sembra difficile da ottenere e un'offerta di eventi sportivi incredibili, uno su tutti i Giochi 2026". Così a 'La Stampa', alla vigilia dell'elezione del suo successore, il presidente uscente del Coni Giovanni Malagò. Con i rivali Binaghi e Barelli "non ci andrei a cena o in vacanza, ma per difendere lo sport sono pronto a entrare nel pacchetto di mischia al loro fianco". L'assalto della politica allo sport è ancora un pericolo concreto? "Dipende dalle persone. Ho molto apprezzato come il governo sia rimasto fuori dalla campagna elettorale, pur se qualcuno ne aveva prima pronosticato l'intervento e poi pure millantato. Credo che debba essere sempre lo sport ad eleggere i propri rappresentanti, il che non significa non poter andare a braccetto con la politica. Dipende sempre da che uso e consumo se ne fa, ho visto da parte di qualcuno una straripante attività in quel senso". Consigli al suo successore? "Agisca diversamente da me, garantisca la trasparenza, non abbia paura di sbagliare e sia disponibile con tutti. La mia porta è sempre stata aperta. Chi vince domani? Luciano Buonfiglio".
"L'oro delle donne del volley a Parigi mi ha emozionato"
Dopo sei Olimpiadi qual è il podio di Malagò? "Impresa impossibile, ma non nego che l’oro del volley femminile a Parigi mi abbia molto emozionato. Nella mia gestione non avevamo mai conquistato un oro a squadre e per le ragazze era la prima volta nella storia. Straordinario". Federica Pellegrini è l’atleta simbolo del suo corso? "Sì. Siamo professionalmente diventati grandi insieme". La vedremo mai alla presidenza del Coni? "La conosco bene e quindi dico no. Per attitudine e mentalità, e per come sta cambiando il Coni, non riuscirebbe a convivere con un massacro che chiamarlo burocrazia non rende l’idea. Piuttosto la vedrei a guidare una federazione". Donne ed ex nuotatrici: a guidare il Cio c’è Kirsty Coventry, che il presidente uscente Bach ha allevato e cresciuto. Perché lei non ha fatto lo stesso? "Primo, il Cio è un ente privato con tempi elettorali che favoriscono il lavoro per la continuità. E poi, perché credevo in una deroga che mi consentisse di arrivare a Milano-Cortina".

Federica Pellegrini ospite di "Federico Buffa Talks"
In onda dall’11 luglio, nel prossimo episodio di "Federico Buffa Talks" Federica Pellegrini commenta la fine del mandato di presidenza del Coni di Giovanni Malagò, una figura a lei molto vicina nel corso di tutta la sua lunga e vincente carriera. "Non riesco a parlare di Giovanni senza comunque avere un conflitto di interessi, per forza di cose, perché è una di quelle persone che nella mia carriera sportiva mi ha salvato." Queste le parole della 'Divina', che aggiunge: "In quel momento del 2006 ha creduto in me contro tutto il mondo che invece mi dava per persa. Quindi parlare di Giovanni Malagò soltanto come presidente del Coni per me è molto difficile. Spero solo, mi auguro solo, che chi arriverà dopo di lui, parli agli atleti chiamandoli tutti per nome e cognome come faceva lui."