Sei Nazioni 2019, Italrugby: con la Francia un'occasione persa. Ora serve una svolta

Rugby

Francesco Pierantozzi

L'Italia del rugby cede anche alla Francia e chiude il Sei Nazioni con l'ennesimo cucchiaio di legno e la 22^ sconfitta consecutiva nel torneo: un match che poteva essere gestito meglio, contro un avversarop non irresistibile. Ora serve un cambio di rotta, magari affidando la squadra alla miglior franchigia italiana, il Benetton Treviso

SEI NAZIONI, ITALIA KO CON LA FRANCIA: IL MATCH

Un’occasione persa…anzi, quante occasioni perse, lasciate, tra piccoli e grandi errori. Quelli classici, con placcaggi sbagliati, e quelli della squadra, incapace di essere cinica, di finire il lavoro, di chiudere l’azione, di capitalizzare con un calciatore sicuro: uno tipo Dominguez che va, anzi sapeva, andare in automatico. Quando ritroveremo una Francia così sconnessa tra il talento e la continuità, scossa dai risultati negativi e dalla frattura tra staff e giocatori? Quando? Per l’Italia il 14-25 di Roma è una sconfitta, scarto a parte, pesante, con rimpianti, col cucchiaio di legno, l’ennesimo (il nono per la statistica), con i numeri che ti schiacciano, 22esima partita persa consecutivamente nel Sei Nazioni. Zero insomma, anche se in realtà ci sono state voglia e coraggio, possesso e territorio, i grandi vecchi come Parisse e Ghiraldini, purtroppo infortunatosi seriamente, a dare l’esempio, Polledri a lottare dappertutto. Fattori che non cambiano tuttavia il risultato. Cosa si può fare? Il cambio di allenatore è roba da calcio: il rugby è un’altra cosa, ma in futuro si potrebbe forse pensare di affidare la squadra allo staff della migliore franchigia italiana, il Benetton adesso. Una svolta che i manager potrebbero valutare come spending review. E, chi conosce lo sport, potrebbe pure considerarla come l’operazione Sacchetti ovale, il ct del basket col doppio incarico, Italia-Cremona. E sperare che qualcosa possa cambiare, almeno si perderebbero meno…soldi.