Italia-Argentina: così vicine, così lontane

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Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Foto FIR

Secondo appuntamento con gli Azzurri del rugby in campo sabato contro i Pumas, in diretta da Treviso dalle 13.30 su Sky Sport Arena

ITALIA-ALL BLACKS: GLI HIGHLIGHTS

Siamo vicini e lontani, in tutto. Le radici in comune di tanti giocatori, una partita molto “latina”, un modo diverso di pensare il rugby, di viverlo…e ultimamente ci uniscono pure le sconfitte, 15 consecutive per l’italia, 7 per l’Argentina che non ne perde 10 di seguito nel periodo tra settembre del 2018 e quello del 2019.  Distanti nel ranking, ottavi i Pumas, quattordicesimi gli Azzurri, distanti per traguardi raggiunti…Non dimentichiamoci che l’Argentina ha battuto gli All Blacks un anno fa e che ha raggiunto due volte le semifinali mondiali. E i nostri Diego Dominguez e Sergio Parisse, solo per fare due nomi, ce li hanno regalati gli albiceleste. Fino al 1998 il confronto è stato in equilibrio, 3 vittorie a testa e un pareggio, poi nell’ultimo ventennio l’Italia ha messo assieme solo 2 successi, entrambi a Cordoba, in 15 partite. L’ultima vittoria in casa a Piacenza nel 1998, una vita fa…

Qualcosa si muove…

Contro gli All Blacks l’italia ha giocato con lo spirito giusto. Dimenticate il punteggio (9-47) e pensate all’atteggiamento: difesa, placcaggi, determinazione. Avversario impossibile del resto. Problemi in fase di conquista, rimessa laterale soprattutto, e attacco senza grandi idee ma anche senza palloni in “avanzamento”. Comunque Ioane, l’ala sinistra azzurra, si è fatto 109 metri con l’ovale in mano, roba che non si vedeva dal febbraio 2019 (Jayden Hayward allora). Crowley, il nostro ct neozelandese, cambia 5 uomini, con Padovani ala, per le palle alte e per il piede da lunga gittata, Morisi primo centro, Licata nr.8, Cannone in seconda linea e Nemer, italo-argentino con nonna napoletana, pilone sinistro

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L'Argentina sa come "provocare" l'avversario

I Pumas sono duri, forti, consapevoli dei propri mezzi e sanno, come nessun altro, “provocare” l’avversario. Lo si è visto contro la Francia, una spinta, una manata, una maglia tirata, una parola in più…quello che serve per mandarti in tilt. La Francia alla fine, a Parigi, ha vinto (29-20) ma che fatica…un match giocato alla pari e, forse, con un mediano di apertura capace di usare di più e meglio il piede (Sanchez e non Carreras…) le cose sarebbero potute andare diversamente. Ledesma, il capo allenatore, ex tallonatore, in panchina a Piacenza nel 1998, fa un paio di cambi rispetto alla scorsa settimana, uno obbligato, con Kremer che sale in seconda linea, Petti out causa ginocchio, e Martin Gonzalez Samso titolare in terza, e Santiago Cordero per Bautista Delguy.

Gli Azzurri tornano a Treviso

A Treviso l’Italia torna a giocare un test match dopo vent’anni. Ci sono 9 giocatori del Benetton, la squadra di casa, nei primi 15. Il “signor Luciano” ha fatto di tutto e di più per tenere viva la passione ovale (grazie davvero) e la squadra che porta il suo cognome, Benetton ovviamente, ha sempre tenuto alto, soprattutto ultimamente e all’estero, il nome del nostro rugby. A Treviso prima dell’ingresso nel Sei Nazioni l’Italia ha battuto Irlanda e Scozia, ’95 e ’98, quando il mondo del 5 nazioni con le sue nazionali piene di storia, sembrava irraggiungibile, lontano. Chissà che adesso con i nostri lontani “vicini” non si possa ripartire proprio da…Treviso.

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