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Sei Nazioni, Inghilterra: tutto sulla bestia nera dell'Italia

Rugby

di Andrea Gardina

Domenica l’esordio casalingo dell’Italia al Sei Nazioni 2022. All’Olimpico arriva la squadra di Eddie Jones alle prese con infortuni pesanti, una piccola rivoluzione e la necessità di rifarsi dal peggior torneo della storia. E in patria le polemiche, soprattutto sulla gestione del talentuoso Smith, continuano a non mancare

ITALIA-INGHILTERRA LIVE

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La sfida storicamente più difficile per l’Italia nel momento potenzialmente peggiore, dopo una prova incoraggiante per certi aspetti e con la voglia di riscattarsi, ma contro una squadra costretta a vincere e a farlo pure bene. Tutto questo in Italia-Inghilterra, domenica prossima, esordio casalingo degli Azzurri al Sei Nazioni 2022 su #skyrugby. Il XV della rosa ha perso contro la Scozia 20-17 in una partita a dir poco gettata al vento da Curry e compagni. Avanti con i 17 punti del nuovo astro nascente, Marcus Smith – attuale miglior marcatore del torneo -, si è fatta recuperare con una scellerata giocata del tallonatore Cowan-Dickie costata cartellino giallo e meta di punizione. Nei momenti successivi, poi, la Scozia è salita in cattedra andando a creare non poche difficoltà in uno dei punti di forza degli inglesi, la mischia, fino a guadagnarsi il calcio di punizione del sorpasso e della vittoria. Proprio su Smith e Cowan-Dickie si sono concentrate le parole della stampa albionica, notoriamente feroce in fatto di critiche.

Scuse su Twitter e polemiche sui media

Il tallonatore se l’è tutto sommato cavata con scuse pubbliche sul suo profilo Twitter, con tanto di battuta scherzosa di Joe Marler che gli ha rinfacciato di aver rovinato le percentuali nel lancio in touche dello stesso pilone. Meno clementi con Eddie Jones i media lo sono stati, invece, per la sostituzione tra Smith e Ford, e a salire presto sul banco degli accusatori sono stati il tecnico degli Harlequins, la squadra di Smith, Tabai Matson, l’ex commissario tecnico iridato Clive Woodward e sulle colonne del Daily Mail pure Danny Cipriani, ex apertura mai particolarmente profeta in patria con la nazionale. Piuttosto paradossalmente è stata persino contestata la grande profondità prodotta dal campionato inglese che consente a Jones di avere giocatori provenienti da tredici squadre diverse, senza poter dunque contare sull’amalgama di squadra che caratterizza ad esempio un’Irlanda costruita sul blocco di Leinster.

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Una storia importante alle spalle

A scontrarsi saranno così le squadre ai limiti della classifica, esattamente come era terminato l’ultimo torneo, il peggiore della storia dell’Inghilterra, quinta. Per i biancorossi obiettivo vincere bene e tornare a Twickenham con maggiori sicurezze per la terza giornata contro il Galles, ritrovando la forma di novembre quando riuscirono a vincere contro Tonga, Australia e Sudafrica. Nella bacheca ci sono sette tornei, l’ultimo vinto nel 2020, due con Grande slam e ventidue vittorie contro gli azzurri, tra cui il 23-80 del 2001 con dieci mete marcate, record di punteggio più alto che ancora oggi resiste. Il miglior passivo arrivò invece nel 2012 in una Roma innevata, con l’illusione del vantaggio a fine primo tempo, grazie alle mete di Venditti e Benvenuti, ma con risultato finale di 15-19. In totale sono, invece, 28 sconfitte per l’Italia a partire dalla prima ufficiale della Coppa del mondo 1991 a Twickenham. Lo scorso anno sempre nel tempio della palla ovale britannica l’Italia perse 41-18 marcando con Ioane e Allan, mentre nel 2020 si giocò all’Olimpico ad ottobre dopo il rinvio causa pandemia con risultato di 5-34 e meta di Polledri.

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Italiani d’Inghilterra

Proprio il terza linea Polledri, ancora fermo ai box, è uno dei giocatori azzurri legato all’Inghilterra, per nascita e squadra. Originario di Bristol, come il mediano di mischia Callum Braley (nonno siciliano), che ha annunciato l’addio a Treviso e il rientro in Inghilterra (Northampton?), gioca con Gloucester, stessa squadra del mediano Stephen Varney. In Inghilterra ha giocato Tiziano Pasquali (Leicester) e gioca dalla scorsa estate Marco Fuser (Newcastle), mentre David Sisi, con doppio passaporto, ha preferito la maglia azzurra dopo aver vinto un torneo Sei Nazioni e il Mondiale del 2013 con le giovanili di Sua Maestà. Dal campo intanto per Eddie Jones arrivano notizie poco confortanti da Courtney Lawes, che avrebbe dovuto sostituire con i gradi di capitano l’infortunato Owen Farrell e invece verosimilmente, a causa dei postumi di una concussion, continuerà a non esserci; e da Lewis Ludlam, colpito alle costole contro la Scozia. In sua sostituzione è stato chiamato il veterano dei Wasps, Joe Launchbury, assente dall’autunno 2020 dopo diversi infortuni. Tornato in campo con Sale nel weekend anche Manu Tuilagi, ma il tecnico australiano ha immediatamente raffreddato gli entusiasmi non ritenendolo ancora pronto per il livello internazionale.