Sei Nazioni, le partite della seconda giornata: Francia-Irlanda e Galles-Scozia

Rugby

Andrea Gardina

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Il big match della seconda giornata è stato indicato dagli addetti ai lavori come una sorta di finale per il titolo. Tutta da seguire la sfida tra i pacchetti di mischia, dove potrebbe decidersi il match, e quella tattica tra gli ex compagni nel Rugby League, Edwards e Farrell. Giornata che inizierà alle 15:15 con Galles-Scozia

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Sarà il match più atteso in assoluto di questo round del Sei Nazioni ma forse dell’intera manifestazione, quello che molti – nonostante siamo soltanto alla seconda giornata del torneo – vedono come finale anticipata e confronto decisivo per la vittoria. Alle 17:45 allo Stade de France di Parigi va in scena Francia-Irlanda, scontro tra titani e prime in classifica dopo la giornata inaugurale che ha visto i transalpini avere la meglio dell’Italia 37-10 e l’Irlanda lasciare di stucco il Galles 29-7, dopo aver condotto a lungo bloccando a zero i Dragoni, prima di incappare nel finale nella meta di Basham. Ai punti, insomma, meglio l’Irlanda ma la Francia, si sa, è squadra che sa esaltarsi proprio quando meno te l’aspetti e alla quale non si può mai in alcun modo associare un pronostico prestabilito.

Galthié di nuovo alla guida

Francia che dovrebbe riavere alla guida Fabien Galthié, che aveva saltato la partita con l’Italia causa Covid, ma è stata costretta a modificare alcuni assetti dopo la positività di Biziwu, sostituito dal pilone di La Rochelle Priso, e dopo l’infortunio di Danty, a causa del quale è stato aggregata l’apertura di Lione Berdeu. In casa Irlanda, Andy Farrell sempre più a suo agio nel gestire i suoi e nel creare un gioco d’attacco impostato sul blocco di Leinster, con i giusti innesti qua e là tra Munster e Ulster, ma con Connacht che non viene lasciato indietro se si considerano le ottime prove di Aki e Hansen, dovrà rinunciare al talismano Sexton. Una sfida come questa, però, rappresenta un’incognita notevole soprattutto sul piano fisico e tante saranno le insidie dietro l’angolo e i danni collaterali da contare solo alla fine degli ottanta minuti.

Confronto tra ex XIII e tra filosofie di attacco e difesa

Lo stesso Farrell ritroverà dall’altra parte il vecchio compagno di squadra nel Rugby League a tredici con il Wigan, Shaun Edwards che ha speso parole di elogio sull’ex Saracens sia come giocatore che come allenatore e si è soffermato in settimana pure sui mal di testa che gli procurerà, da tecnico della difesa, l’allenatore dell’attacco irlandese Mike Catt (già visto con l’Italia nella gestione di Conor O’Shea), indicato dall’ex Galles come uno dei migliori al mondo nel ruolo. E in attacco è lecito prevedere grandi cose dalla sfida tra Villiere (120 metri corsi contro l’Italia, secondo solo ad Hansen con 149 nella prima giornata della kermesse) e Conway, i due metamen sinora con tre e due marcature personali.

Quel drop di Sexton e gli ultimi precedenti

Non ci sarà il confronto atteso tra Sexton (giocherà Carbery e capitano sarà il seconda linea Ryan) e Ntamack, mentre ci si attende molto dallo scontro tra i due pacchetti di mischia, il vero punto chiave dove potrebbe decidersi il match, tanto che Galthié ha deciso di portare in panchina sei avanti e due trequarti. Nella sua formazione, solo due cambi con Moefana che prende il posto di Danty e Cros quello di Cretin in terza. Per l’Irlanda, oltre all’infortunio di Sexton, le novità più grosse riguardano invece la panchina con Henshaw, Carty e Henderson. Lo scorso anno finì 13-15 a Dublino con le mete francesi di Ollivon e Penaud e quella irlandese di Kelleher, mentre l’ultima volta a Parigi terminò 35-27 con marcature di Dupont, Ntamack e Vakatawa da una parte, Healy, Henshaw e Stockdale dall’altra. Negli occhi e nella mente, però, restano soprattutto le immagini di quelle 41 fasi successive e del drop al terzo minuto di recupero da quasi metà campo di Sexton per il controsorpasso del 13-15 nel 2018.

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Così in campo

FRANCIA: 15 Melvyn Jaminet; 14 Damian Penaud, 13 Gael Fickou, 12 Yoram Moefana, 11 Gabin Vilière; 10 Romain Ntamack, 9 Antoine Dupont (Cap.); 8 Gregory Alldritt, 7 Francois Cros, 6 Anthony Jelonch; 5 Paul Willemse, 4 Cameron Woki; 3 Uini Atonio, 2 Julien Marchand, 1 Cyril Baille.

A disposizione: 16 Peato Mauvaka, 17 Jean-Baptiste Gros, 18 Demba Bamba, 19 Romain Taofifenua, 20 Thibaud Flament, 21 Dylan Cretin, 22 Maxime Lucu, 23 Thomas Ramos.

IRLANDA: 15 Hugo Keenan; 14 Andrew Conway, 13 Garry Ringrose, 12 Bundee Aki, 11 Mack Hansen; 10 Joey Carbery, 9 Jamison Gibson-Park; 8 Jack Conan, 7 Josh van der Flier, 6 Caelan Doris; 5 James Ryan (Cap.) 4 Tadhg Beirne; 3 Tadhg Furlong, 2 Ronan Kelleher, 1 Andrew Porter.

A disposizione: 16 Dan Sheehan, 17 Cian Healy, 18 Finlay Bealham, 19 Iain Henderson, 20 Peter O’Mahony, 21 Conor Murray, 22 Jack Carty, 23 Robbie Henshaw.

ARBITRO: Angus Gardner (Australia)

Galles-Scozia come antipasto. Non ci saranno i previsti fiumi di birra

La sfida sarà naturalmente anticipata dal confronto di Cardiff tra Galles e Scozia. Si giocherà con tetto aperto (per chi ancora non lo sapesse il Millenium Stadium è stato tra i primi in Europa a dotarsi di una struttura di copertura mobile) e sono attese circa 74mila persone. Sarà in qualche modo una giornata storica più per gli aspetti fuori dal terreno di gioco che altro. Entrano in vigore in Galles, infatti, nuove norme anti-alcol dopo alcuni casi di spiacevoli invasioni di campo in autunno e come misure anti-Covid. I bar dell’oggi denominato Principality Stadium chiuderanno ad inizio secondo tempo e la birra sarà servita in gradazioni più leggere.

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La Scozia non vince a Cardiff dal 2002

Lo scorso anno ad Edimburgo la Scozia abbandonò i sogni di gloria dopo il trionfo di Twickenham, perdendo in inferiorità numerica 24-25 contro quelli che sarebbero diventati poche settimane dopo i vincitori del torneo e che oggi sono alle prese con una rivoluzione tra vecchio e nuovo e con tante, troppe assenze pesanti per poter pensare di recitare davvero un ruolo da protagonista nel torneo. Il XV di Pivac ha perso all’esordio con l’Irlanda e in settimana ha annunciato tre test match estivi contro i campioni del mondo in Sudafrica. Anche se le squadre arrivano con momenti di forma e prospettive ben differenti, la Scozia non vince a Cardiff dal 2002, sebbene contro il Galles abbia trionfato 10-14 nel 2020, ma in quell’occasione si giocò al Parc y Scarlets di Llanelli, con il Millenium utilizzato come ospedale di fortuna nel progetto per contrastare la pandemia denominato Dragon’s Heart Hospital.

Le scelte dei rispettivi allenatori

Non ci sarà il terza linea Ritchie (titolare al suo posto Skinner), colpito duro alle costole nella vittoria per 20-17 sull’Inghilterra, e al suo posto Gregor Townsend ha portato nel gruppo il tallonatore di Edinburgh Dave Cherry. Cinquantesima presenza con il cardo per Gilchrist, in una mischia che vede il cambiamento in toto della prima linea con partenze per Schoeman, McInally e Nel. Tuipulotu titolare e il figlio d’arte Redpath al rientro in panchina le altre novità di particolare rilievo. Esordio in terza linea per il giovane Morgan, dove torna titolare anche Moriarty per il Galles. Si aggiunge alla lunga lista di infortunati pure Josh Adams, schierato sabato scorso come centro e il cui posto sarà preso da Watkin. Prima partita al Sei Nazioni dal 2017 per Cuthbert. Record importanti, infine, per due uomini chiave della squadra di Pivac: Biggar, alla prima da capitano a Cardiff, toccherà le 100 presenze internazionali (compresi British and Irish Lions) e altrettanto potrebbe fare Jonathan Davies in caso di inserimento a partita in corso.

GALLES: 15 Liam Williams; 14 Alex Cuthbert, 13 Owen Watkin, 12 Nick Tompkins, 11 Louis Rees-Zammit; 10 Dan Biggar (Cap.), 9 Tomos Williams; 8 Ross Moriarty, 7 Jac Morgan, 6 Taine Basham; 5 Adam Beard, 4 Will Rowlands; 3 Tomas Francis, 2 Ryan Elias, 1 Wyn Jones.

A disposizione: 16 Dewi Lake, 17 Gareth Thomas, 18 Dillon Lewis, 19 Seb Davies, 20 Aaron Wainwright, 21 Gareth Davies, 22 Callum Sheedy, 23 Jonathan Davies.

SCOZIA: 15 Stuart Hogg (Cap.); 14 Darcy Graham, 13 Chris Harris, 12 Sione Tuipulotu, 11 Duhan van der Merwe; 10 Finn Russell; 9 Ali Price; 8 Matt Fagerson, 7 Hamish Watson; 6 Sam Skinner; 5 Grant Gilchrist, 4 Jonny Gray; 3 WP Nel, 2 Stuart McInally, 1 Pierre Schoeman.

A disposizione: 16 George Turner, 17 Rory Sutherland, 18 Zander Fagerson, 19 Magnus Bradbury, 20 Rory Darge, 21 Ben White, 22 Blair Kinghorn, 23 Cameron Redpath.

ARBITRO: Nic Berry (Australia)