Sei Nazioni, l'analisi di Francesco Pierantozzi dopo il ko dell'Italia con Inghilterra

Rugby
Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

Nel secondo appuntamento del Sei Nazioni arriva un'altra sconfitta per gli azzurri stavolta in casa contro l'Inghilterra. 33-0 il punteggio per gli inglesi, l'Italia resta a secco di punti e fa un passo mindietro rispetto al match giocato a Parigi contro la Francia. Prossimo appuntamento il 27 febbraio in Irlanda

Zero punti fatti, 33 subiti, meno determinazione rispetto a una settimana fa in Francia, più imprecisioni, poca pazienza in attacco…Inghilterra che ha messo l’Italia sempre sotto pressione, costringendola a placcare tanto e a commettere qualche fallo di troppo, indisciplina insomma. Lati positivi? Difesa sul raggruppamento (maul) da touche, un secondo tempo con buona presenza nei ventidue avversari ma con lanci in rimessa laterale falliti e con gli inglesi che al 45’ hanno messo al sicuro il punto di bonus offensivo (4 mete segnate). Non sempre siamo riusciti a rallentare il pallone nei punti di incontro e proprio lì (il cosiddetto breakdown) abbiamo subito. Il migliore azzurro? Senza dubbio Monty Ioane, australiano un po’ samoano, un po’ fijano, sicuramente italiano, per residenza e maglia nel rugby internazionale. Un’ala che potrebbe giocare in qualunque squadra e che bisognerebbe cercare di innescare di più in attacco con le sue qualità e la sua capacità di battere l’uomo.

Gli inglesi trascinati da Marcus Smith

L’Inghilterra non ci ha travolto pur avendo giocato con intensità dall’inizio alla fine per cancellare la sconfitta di Edimburgo contro la Scozia di una settimana fa e, soprattutto, tutte le polemiche post match. Eddie Jones, l’allenatore australiano dell’Inghilterra dal 2016, è stato accusato di non vedere il “traguardo”, di lavorare e lavorare, costruire senza raggiungere il vero obiettivo (vedi Rugby World Cup) e nello specifico della Calcutta Cup (il trofeo in palio tra Scozia e Inghilterra) di aver tolto troppo presto il nuovo numero 10 anglo filippino Marcus Smith, Guinness Man of The Match a Roma. Marcus Smith ha saputo variare il gioco, piede compreso, ha segnato una meta, ha dato un assist… è “sveglio”, ha l’approvazione anche del “nostro” Diego Dominguez, uno che se ne intende e uno difficile da conquistare…

Prossimo appuntamento il 27 febbraio in Irlanda

La prossima settimana non si gioca, poi si andrà in Irlanda. Trasferta durissima. Cosa si può cambiare? Dare un’occasione a qualche giocatore con una maglia da titolare, Alessandro Fusco, il mediano di mischia, tanto per cominciare. Servirebbe un “duro” come Polledri, ko purtroppo per infortunio da un anno, e poi c’è sempre Parisse…ma la sua partita, la numero 100 con la maglia azzurra, dovrebbe essere a Roma, forse contro la Scozia, con un po’ più di rodaggio nel Top 14, anche se l’attuale numero 8 Toa Halafihi è uscito per “concussion” (colpo alla testa, test non superato) e potrebbe essere necessario trovare qualcuno da subito nel ruolo. E poi qualche giovane, verrebbe voglia di vedere Leonardo Marin, ancora under 20, come l’infortunato Menoncello, dall’inizio, o il pilone destro Neculai, almeno in panchina…I giovani stanno arrivando, giocano e vincono nel loro Sei Nazioni, li aspettiamo…da 34 partite, la striscia negativa di sconfitte che ci accompagna dal 2015 !

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