Sei Nazioni, questa Italia può giocarsela con chiunque

L'EDITORIALE
Francesco Pierantozzi

Francesco Pierantozzi

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Italia battuta all'esordio nel Sei Nazioni 2023, ma dalla partita persa contro la Francia arriva un messaggio chiaro: gli Azzurri sono competitivi e possono giocarsela con qualsiasi avversario. È una squadra che ha coraggio e ora si va a Twickenham per affrontare un'Inghilterra a pezzi

SEI NAZIONI, ITALIA-FRANCIA: CRONACA E HIGHLIGTS

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Il messaggio è forte e chiaro: l’Italia è competitiva, può giocarsela con qualunque squadra, sa reagire quando va sotto nel punteggio, è intraprendente, ha coraggio, ha autostima e consapevolezza dei propri mezzi, ha uno spirito nuovo. Alla fine della partita persa contro la Francia, 24-29, c’è pure da aggiungere l’atteggiamento dei nostri giocatori, scontenti, arrabbiati per aver mancato un’occasione per non essere riusciti a vincere…il primo pensiero non è quello di aver messo paura alla squadra forse più forte del mondo, alla 14^ vittoria consecutiva, di essere orgogliosi di un nuovo passo in avanti. Altro che onorevoli sconfitte, sono lontanissime…qui si vuole vincere e basta.

La critica

I primi venti minuti sono stati giocati con poco possesso, con un po’ di arroganza eccessiva, rinunciando a “uscite” dai propri 22 metri col piede (…nel senso dei calci) per andare alla mano. Un approccio meno aggressivo, forse l’aggettivo corretto sarebbe “prudente”, mal digerito dal nuovo stile di gioco, avrebbe forse evitato la prima meta della Francia di Flament. Nel finale una rimessa laterale giocata rapidamente non è stata sfruttata come si sarebbe potuto, per eccesso di voglia di fare tutto e subito, una volta si sarebbe detto “foga agonistica”. Il mediano di mischia, Varney, non è stato quello di novembre ma si può anche capire, visto che il concorrente diretto, l’altro “9”, era un certo Dupont, il miglior giocatore in circolazione…e man of the match.

Punti di forza

La conquista, mischia e rimessa laterale, sono andate bene. Prima, seconda e terza linea sono di valore assoluto. E c’è chi spinge da dietro, bisogna lottare per il posto. Una notizia che fa bene a tutti. Capuozzo resta un pericolo per tutte le difese, un guizzo ed è subito meta, la numero 6 in 8 partite. Buona la disciplina, nel senso dei falli commessi, difesa tosta contro una squadra che va per linee dirette e cerca fisicamente di metterti in difficoltà. Per Lorenzo Cannone un’altra grande partita, Allan da apertura è stato costante, solido, sicuro, anche al piede, Sebastian Negri per quantità e qualità il migliore degli azzurr

Twickenham

Adesso si va in Inghilterra, una delle due squadre mai battute dall’Italia, l’altra è la Nuova Zelanda. La banalità imporrebbe il “c’è sempre una prima volta” così come la scaramanzia di tacere e non scriverlo. Il pragmatismo dice che gli inglesi sono a pezzi, hanno cambiato l’allenatore a metà dicembre dopo un…novembre disastroso, una vittoria in quattro partite, e adesso con Steve Borthwick al posto di Eddie Jones, hanno ri-perso la Calcutta Cup in casa: da 3 anni è in Scozia e contro gli scozzesi a Twickenham non vincono dal 2017. Se non ora quando…e gli anglosassoni se non riescono a pianificare, quando qualcuno gli scombina le cose, quando non va tutto come previsto allora diventano vulnerabili, attaccabili, battibili. Ma la forza dell’Italia oggi è quello di non pensarci, di giocare per vincere e voler vincere contro chiunque. Correggere qualche dettaglio e continuare con la nuova mentalità. Quasi da non crederci.