Italia-Namibia, il commento di Pierantozzi al match dei mondiali di rugby
mondiali rugbyL'Italia ha segnato sette mete, raggiunto il punto di bonus dopo 55' e avuto ottime cose dalla panchina, ma ha anche giocato un primo tempo brutto, con tante imprecisioni. Azzurri in testa al girone, ma serve alzare il livello contro l'Uruguay per poi andare con la testa libera contro Francia e All Blacks
Cominciamo dalle cose buone: vittoria con 7 mete segnate e solo 1 subita, più di 40
punti di scarto, bonus offensivo ottenuto al 55’ . Insomma quello che serve in un
Mondiale. Meglio il secondo del primo tempo. Sempre difficile partire comunque, si
è contratti, gran caldo in Francia, gran sole alle 13, anche contro un avversario
lontano nel ranking (Italia 13esima, Namibia 21esima). Buona la prova della
panchina, di chi è entrato cioè nella ripresa. Lamaro solido in difesa, Allan preciso al
piede, Page-Relo buon ritmo, Morisi di qualità, Zuliani impact player di alto livello,
Lamb quantità e altro, Nicotera continuo e preciso.
La cosa peggiore? L'inno nazionale...
La cosa peggiore: Il nostro inno che non sembra nemmeno il Canto degli italiani.
Dopo una marsigliese d’Ouverture senza carica allo Stade de France ecco Fratelli
d’Italia che nemmeno le peggiori e più scarse versioni ti propongono. D’accordo
voler fare i “diversi”, affidarsi a cori di ragazzini, però la solennità dell’inno significa
emozione, significa occhi lucidi, significa benzina per la partita. Disastro, un vero
fiasco. Speriamo correggano.
In campo: primo tempo brutto e molte imprecisioni
Primo tempo brutto, con poco ritmo, Capuozzo, per esempio, ha toccato
un solo pallone. Male i punti di incontro, soprattutto la “pulizia”, bisogna sacrificarsi,
fare il lavoro sporco. Una squadra di rango superiore deve imporsi, subito.
Fisicamente i namibiani di scuola sudafricana si sono fatti sentire col fisico, negli
impatti, le “collision”. E poi parecchie imprecisioni. Si è giocato senza grande
avanzamento contro avversari senza grandi qualità. Interessanti nel secondo tempo
le prove, gli aggiustamenti, con Allan apertura, Garbisi primo centro, Capuozzo nel
suo ruolo, estremo, Odogwu secondo centro.
Italia in testa al girone: e con la testa libera...
L’Italia è prima nel girone della Francia e degli All Blacks, non conta nulla,
certo, ma fa effetto. Con l’Uruguay a Nizza il 20 settembre bisognerà essere più
precisi, più concreti. Il livello sale. E’ bene ricordare che i sudamericani aspettano
questa partita da 2 anni, la preparano come se fosse la finale mondiale. Non sono
ammessi errori. Anche per restare davanti a tutti a punteggio pieno. Incredibile ma
vero, un regalo del calendario, per poi andare liberi con la testa verso All Blacks e
Francia.