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Super Bowl, Kansas City Chiefs-Philadelphia Eagles 38-35: Mahomes nominato MVP

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Massimo Marianella

I Kansas City Chiefs conquistano il Super Bowl LVII battendo a Glendale i Philadelphia Eagles con il punteggio di 38-35. Decisivo un calcio a 8'' dalla fine di Butker. Patrick Mahomes nominato MVP del match

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da Glendale (Arizona)

 

Mai un Super Bowl banale in questo stadio! La storica presa sul casco di David Tyree che portò i Giants al trionfo nel 2008 sui Patriots e l’intercetto di Malcom Butler sulla goal line che consentì proprio a New England nel 2015 di battere Seattle all’ultimo respiro e anche stavolta si è deciso con un calcio all’ultimo secondo. Sarà l’aria del deserto dell’Arizona. Un bel Super Bowl questo 57esimo della storia con il secondo trionfo della coppia Reid-Mahomes e, suona strano a dirsi per una coppia straordinaria Head Coach-QB ed una franchigia che stanno costruendo una dinastia, ma questa volta hanno praticamente vinto contro pronostico. Presentato come il Kelce Bowl (prima volta due fratelli uno contro l’altro a questo livello), come Mahomes contro un gli Eagles, come il primo confronto tra 2 QB titolare afro americani, ma soprattutto come uno dei SB che maggiormente aveva diviso nel pronostico, alla fine si può dire che non ha deluso in nulla. Soprattutto nell’equilibrio e nell’esaltazione dei personaggi anche se non esattamente tutti quelli annunciati alla vigilia.

Il Super Bowl di Mahomes: tremendamente vincente

Ci si aspettava protagonista la difesa di Phila, i giochi di prestigio e agonisticamente pirotecnici di Mahomes, le corse degli Eagles e in realtà non c’è stato nulla di tutto questo. Mahomes aveva una caviglia dolorante e meno armi del solito a sua disposizione, ma le ha usate meglio ed in maniera metodica, chirurgica. Tre TD pass, zero intercetti e solo 182 yards di passaggio sono stati sufficienti e senza giochi di prestigio, ma con anche 44 yards sue su corsa in 6 decisive portate. Dei 3 Super Bowl che ha giocato questo è stato probabilmente il suo migliore. Meno scintillante, ma tremendamente vincente. KC il terzo SB della sua storia lo ha vinto, grazie a lui ovvio, ma soprattutto con una difesa che sulla carta doveva essere inferiore a quella degli Eagles, che comprendeva 8 rookies e che invece in mano a Steve Spagnuolo ha fatto la differenza. I Chiefs praticamente dall’inizio hanno levato le corse a Philadelphia mettendo a nudo un piano partita offensivo degli Eagles che poi evidentemente così completo non era.

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Hurts non basta agli Eagles: è mancata la difesa

Eagles hanno dato sempre le fiammate al match dal punto di vista spettacolare e tutto sommato anche pratico, ma il limite è stato proprio quello. Hanno giocato a strappi senza fluidità. Esaltate la ricezione di AJ Brown per aprire il secondo quarto e provare a spaccare la partita. Coraggiosi e convertiti il 4° e 5 e il 4° e uno da 29 yards nel primo tempo, ma senza corse sono diventati prevedibili e sempre costretti a rischiare legati ad un Jalen Hurts che è stato peraltro, pur nella sconfitta un numero uno di maglia e di fatto. Ha giocato con una spalla non al 100% e soprattutto col ricordo che al College alla Finale Nazionale del 2018 contro Georgia (l’equivalente di un SB a livello NCAA) lui, dopo una stagione titolare, all’intervallo di quel match fu

sostituito, sotto 13-0, da Tua Tagovailova che portò i Crimson Tide al trionfo in rimonta. La sua partita personale in questo senso l’ha vinta. Aver perso il SB fa male, forse ancor di più col ricordo del fumble nel primo tempo, ma i numeri della notte di Phoenix devono cancellare nella sua memoria e in quella qualsiasi altro il ricordo passato. Trecentoquattro yards di passaggio con un TD e 27/38 (dovendo prendere dei rischi), più altri 3 TD suoi di corsa e una pesantissima, in quel momento, trasformazione da 2. Lui il suo lo ha fatto alla grande, ma gli è mancata la difesa nell’altra metà del campo. Una difesa che si era presentata con 78 sacks in stagione (3° di sempre nella storia NFL) e ne ha totalizzati zero nella partita più importante permettendo addirittura 3 TD passeggiando nella end zone agli avversari.

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Reid vince la sfida degli head coach contro Sirianni

Ha perso la difesa di Phila, ma anche il suo giovane e debuttante a questo livello head coach Sirianni. Incapace di trovare una risposta alla mancanza del gioco di corsa e in generale di prendere in mano la partita ogni volta che le fiammate di

Hurts sembravano poterlo concedere. Tenuto in scacco da quel vecchio volpone di Andy Reid che vince il 2° anello da Head Coach della sua splendida carriera impreziosita da 4 apparizioni al Super Bowl, il primo dei quali perso proprio alla guida degli Eagles. L’esperienza degli uomini chiave, la freschezza difensiva e uno splendido coaching staff di Kansas City hanno avuto la meglio su una squadra più completa come quella di Philadelphia. Un monito a pensarci bene (e per chi ci crede) era arrivato alla vigilia sotto forma cromatica. Quindici delle ultime 18 squadre a vestire di bianco avevano vinto il SB, ora facciamo 16 su 19 mentre allo State Farm Stadium di Glendale i tifosi dei Chiefs incorniciavano il trionfo col tomahawk Chop.

Lo spettacolo di Rihanna all'halftime show!

Non la miglior interpretazione canora della serata però perché all’intervallo anche Rihanna ha vinto! Alla vigilia era preoccupata di dover racchiudere 17 anni in 13 minuti ed è stata invece fantastica. S’é presa la scena, senza mai far scendere il ritmo e chiudendo con Umbrella e Diamonds ha ricordato a tutti perché sono stati 17 anni straordinari di carriera per lei spopolando alla fine anche nei commenti social nel Mondo. Adesso una dinastia, una legacy vincente la stanno costruendo i Chiefs che hanno un QB nonchè uomo franchigia straordinario e giovanissimo. A 27 anni ha giocato 3 Super Bowl, vinto 2 anelli e dato con un sorriso un’interpretazione nuova e vincente del ruolo del quarterback. Con una squadra giovane, una difesa nuova,  un binomio fantastico col tight end Kelce e, cosa più importante pochi rischi che la free agency possa smembrare il roster a sua disposizione dopo aver perso la stagione passata il suo ricevitore più bravo Tyreek Hill.