Senza rimpianti, la Schiavone saluta Wimbledon
TennisELENA PERO, inviato di SKY Sport, commenta il match perso dalla milanese contro la Dementieva: il suo torneo non si può giudicare dai sessantasei minuti della partita di quarti di finale, ma dall’eccellente tennis messo in mostra in questi giorni
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di ELENA PERO
Senza rimpianti: non c’è stata partita. Troppo forte Elena Dementieva per la nostra Francesca Schiavone. È numero quattro del mondo la russa, e da numero quattro ha giocato. La milanese ha forse pagato lo scotto di un campo davvero importante come il numero uno di Wimbledon: non è facile trovarsi all’improvviso su un palcoscenico così prestigioso dopo aver battagliato sino al giorno prima con avversarie più o meno del suo stesso livello sui prati di periferia. È naturale che la Schiavone sia rimasta un po’ bloccata. Si è visto poco l’ormai famoso rovescio tagliato, quello che le aveva dato tanti punti nelle prime tre partite. Merito della campionessa olimpica, che ha tenuto alto il ritmo sin dall’inizio e sempre in mano il comando degli scambi.
Il torneo di Francesca non si può giudicare dai sessantasei minuti della partita di quarti di finale, ma dall’eccellente tennis messo in mostra complessivamente a SW19. Grazie all’ingresso tra le ultime otto di Wimbledon la classifica ritornerà ad un livello più consono alle sue qualità, intorno alla venticinquesima posizione. Se Schiavone continuerà a giocare così e nel contempo a tenere una buona condizione atletica, nulla le impedisce di tornare tra le prime venti. In fondo non sono tante le tenniste che giocano in questo momento meglio di lei.
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Senza rimpianti: non c’è stata partita. Troppo forte Elena Dementieva per la nostra Francesca Schiavone. È numero quattro del mondo la russa, e da numero quattro ha giocato. La milanese ha forse pagato lo scotto di un campo davvero importante come il numero uno di Wimbledon: non è facile trovarsi all’improvviso su un palcoscenico così prestigioso dopo aver battagliato sino al giorno prima con avversarie più o meno del suo stesso livello sui prati di periferia. È naturale che la Schiavone sia rimasta un po’ bloccata. Si è visto poco l’ormai famoso rovescio tagliato, quello che le aveva dato tanti punti nelle prime tre partite. Merito della campionessa olimpica, che ha tenuto alto il ritmo sin dall’inizio e sempre in mano il comando degli scambi.
Il torneo di Francesca non si può giudicare dai sessantasei minuti della partita di quarti di finale, ma dall’eccellente tennis messo in mostra complessivamente a SW19. Grazie all’ingresso tra le ultime otto di Wimbledon la classifica ritornerà ad un livello più consono alle sue qualità, intorno alla venticinquesima posizione. Se Schiavone continuerà a giocare così e nel contempo a tenere una buona condizione atletica, nulla le impedisce di tornare tra le prime venti. In fondo non sono tante le tenniste che giocano in questo momento meglio di lei.