Ferrero su Alcaraz; "Addio per problemi contrattuali, ma se ci fossimo seduti assieme..."
a 'marca'In un'intervista rilasciata a 'Marca', l'ormai ex allenatore di Alcaraz, Juan Carlos Ferrero, ha parlato della separazione dal numero uno del mondo: "Il suo team tirava dalla sua parte, io dalla mia e purtroppo non abbiamo risolto". Sull'eventualità di allenare Sinner in futuro: "Dovrei pensarci. Ora voglio solo staccare per alcuni mesi". Non mancano ovviamente i ricordi positivi: "Mi manca il periodo tra i suoi 15 e 18 anni. Sono in pace con me stesso, il rapporto è buono e abbiamo realizzato i suoi sogni"
"Sembrava che tutto sarebbe andato bene. Quando finisce un anno però bisogna vedere certe cose a livello di contratti e c’erano alcune cose su cui non eravamo d’accordo. Come in tutti i contratti, uno tira da una parte e l’altro dall’altra. Dall’ambiente di Carlos pensano al meglio per lui e io dal mio penso al meglio per me. Ci sono stati alcuni temi su cui entrambe le parti non erano d’accordo. Forse tutto si sarebbe risolto se ci fossimo seduti a parlare, ma alla fine non lo abbiamo fatto e abbiamo deciso di non continuare. Questo è ciò che è successo. Ci sono punti in cui non entrerò nei dettagli, ma su cui non eravamo d’accordo e alla fine abbiamo separato i nostri cammini". A una settimana dall'annuncio inaspettato e ufficiale dell'addio tra Carlos Alcaraz e il suo coach Juan Carlos Ferrero, quest'ultimo ha parlato a Marca delle ragioni di quanto successo e del suo attuale stato d'animo.
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"Samuel Lopez aveva portato aria fresca nel team"
Il posto di Ferrero è stato preso da Samuel Lopez, entrato a far parte della squadra di Alcaraz già nel 2025 e accolto con positività dal suo stesso predecessore: "Sarebbe stato egoista chiedergli di restare in accademia e rinunciare. Ho pensato alla sua famiglia e alla sua possibile carriera. Lui ha già seguito questo tipo di giocatori e il 2025 lo ha preparato a ciò che dovrà fare, è stato importante perché ha portato aria fresca all'interno del team. Ad Alcaraz non serve per forza un grande nome, ora certe situazioni le ha vissute e le conosce. Ha bisogno di stare con una persona con cui si trovi bene, che gli trasmetta fiducia, valori e lavoro".
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"Mi rimane una sensazione di pace, il rapporto è ottimo"
Se l'addio è stato quasi traumatico, Ferrerò rivendica con orgoglio la bellezza del percorso accanto ad Alcaraz: "Il legame con lui è sempre stato molto stretto e buono, prima come allenatore-giocatore e poi anche come amici. Ho messo cuore e anima in questo progetto. Ho investito un'enorme quantità di tempo, entusiasmo e lavoro. Sono grato per quello che abbiamo vissuto. Provo una sensazione di pace, siamo partiti da un grande potenziale per arrivare a realizzare i nostri sogni". L'obiettivo non è stata solo la formazione tecnica, ma anche quella umana: "Una volta diventato famoso e favorito in ogni torneo, aiutarlo a gestire la pressione è stato importante. È stato fondamentale perché la gente si aspetta sempre che vinca. Uno degli obiettivi principali era che Carlos si sentisse a suo agio".
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"Allenare Sinner? Penso ancora a Carlos ogni giorno"
Non solo i successi e le vittorie delle ultime stagioni, il cuore e il pensiero di Ferrero vanno soprattutto ai primi anni del loro rapporto: "Ho nostalgia soprattutto del periodo tra il 2015 e il 2018, quando abbiamo condiviso molto tempo assieme tra hotel, allenamenti e tornei Challenger. In quel periodo c'era un apprendimento continuo e veloce, era forte la voglia di crescere e di scalare posizioni in fretta". Il legame con l'allievo è ancora troppo vivo per prendere in considerazione altre offerte da coach: "Non è il caso di pensare a cose del genere, ho ricevuto proposte e le ho rifiutate perché ho bisogno di qualche mese di tranquillità. Ora devo superare questo periodo difficile, perché penso ancora a Carlos ogni giorno e non è il momento di pensare agli altri". Compreso Sinner: "Se lo allenerei? Ci dovrei riflettere, ma come ho già detto non è proprio il periodo per pensarci e parlarne".