Chi ama il Tennis ama Federer, il Re della racchetta

Tennis
Il "Re" e la Regina si incontrano sul centrale di Wimbledon
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IL TIFOSO/2. Dopo l'elogio di Nadal, tocca difendere lo svizzero per par condicio: i numeri? 237 settimane consecutive in testa al ranking ATP, 22 finali nei tornei del Grande Slam in cui ha trionfato 16 volte, 23 semifinali consecutive, 62 tornei vinti

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ECCO PERCHE' VA AMATO RAFA NADAL

di MATTEO VERONESE

Chi ama il Tennis non può che essere devoto a Re Federer. Continuare a discutere oggi della rivalità tra lo svizzero e Nadal può giusto essere un divertente esercizio retorico da bar, per diversi motivi. Al di là dei freddi numeri, che raccontano il dominio dello svizzero di Basilea nell'ultimo lustro, guardare una partita in cui scende in campo Federer è una festa per gli occhi: ci si può aspettare di tutto ed essere sicuri che prima o poi accadrà qualcosa di più. Se il talento e lo stile non si comprano, la tecnica si affina.

Etichettato agli esordi come un campione incompleto, di grandissimo talento ma inconcludente sui grandi palcoscenici, Pat Cash arrivò a mettere in dubbio le possibilità di Federer di vincere un torneo dello Slam, dopo la prematura eliminazione dello svizzero al primo turno del Roland Garros del 2003 per mano dell’allora numero 88 del mondo Horna. Non fu l'unica predizione sbagliata dell'ex tennista australiano sulle sorti dello svizzero. Col tempo la voleé, colpo ormai in via d'estinzione, e il rovescio a una mano sono entrati a far parte del bagaglio di Federer in maniera più naturale del "mancinismo" forzato di quello che passa per essere il suo rivale. Non aspettatevi 3 punti con tre soluzioni diverse da Nadal nel corso dello stesso match, rimarrete delusi. Riguardatevi uno delle centinaia di video sulle magie dello svizzero. Personalmente consiglio uno scambio con Roddick al termine del quale l'americano gettò a terra la racchetta, fingendo di andarsene e riconoscendo la manifesta superiorità dell'avversario. In seconda battuta "il miglior colpo della sua carriera", un punto che sfida la logica nella semifinale degli US Open 2009 contro un allibito Djokovic. Rimarrete a bocca aperta.

237 settimane consecutive in testa al cervellotico ranking ATP, 22 finali nei tornei del Grande Slam in cui ha trionfato per 16 volte, 23 semifinali consecutive, 62 tornei vinti in carriera. Nadal, al suo nono anno di carriera in corso, ha vinto con Wimbledon il suo ottavo titolo nei tornei del Grande Slam, di cui cinque sulla sua amata terra rossa, superficie che meglio si adatta al suo gioco tutto corsa, colpi fortissimi al di là della rete e magliette sudate. Federer, al nono anno di carriera, poteva rimirare nella sua personale stanza dei trofei una coppa in più. Cifre spaventose, record che difficilmente saranno eguagliati se non anche solo avvicinati dai comuni mortali, ma che da soli non rendono idea dell'abisso che separa il Re dai suoi sudditi, al netto della carta d'identità che recita 29 anni fra un mese.

Per i detrattori la sua caduta dal numero 1 al numero 3 del ranking è un fallimento, per chi si diverte a leggere i numeri sotto un'altra ottica un ulteriore attestato della grandezza di Federer: vedere il suo nome al terzo posto della classifica non capitava dal 2003. 7 anni su e giù fra il primo ed il secondo posto, con una parentesi di quattro anni e mezzo consecutivi da Re. Nadal, per dire, è tornato numero 2 il 17 maggio 2010: l’appuntamento con tutti coloro che ridacchiano sotto i baffi vedendo Roger sul gradino più basso del podio è quindi fissato per il 17 maggio 2017. Segnatevelo...

Attenzione poi a dare lo svizzero per finito, a volerlo tumulare prematuramente nel Court no.2 di Wimbledon, il Cimitero dei Campioni: nel 2008 si diceva lo stesso, ma è tornato e gli è toccato rinforzare le mensole, curve sotto il peso dei trofei. Dopo le ultime "pessime" prestazioni (due quarti di finale raggiunti a Parigi e Londra, risultati che una buona percentuale di colleghi comunque non raggiungeranno mai) ha salutato tutti e se n'é andato in vacanza con la moglie Mirka e le gemelline Myla Rose e Charlene Riva. Può addirittura permettersi di non pensare a titoli e ranking: l'altezza dell'asticella l'ha decisa lui, e sono gli altri a doverlo raggiungere e, auguri!, superare. L'unica rivalità è con se stesso, gli unici record da battere sono i suoi perché nessuno ha vinto quanto lui e nessuno - soprattutto - ha vinto COME lui.

Si è liberi di esprimere simpatia per chi si vuole, ma se si ama il Tennis, si ama Federer. Lunga vita al Re!