Il "lato oscuro" di Federer, gioventù turbolenta in un libro

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In un libro sul tennis in Svizzera, lo sportivo elvetico ha ricordato alcuni episodi turbolenti della prima parte di carriera (Foto Getty)
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Dalle scorrettezze con Safin agli affronti verso Bruguera, episodi preceduti da un'adolescenza da "bad boy" con protagonista Re Roger. La giovinezza del 31enne tennista in "Gli anni della gloria", un volume sul tennis in Svizzera

Anche il più grande tennista di tutti i tempi possiede un lato oscuro. Il passato di Roger Federer, impeccabile icona della racchetta mondiale, presenta un giovane irascibile, irrispettoso, eccessivo e poco professionale. Questo era Re Roger nei suoi primi anni di professionismo: parola dello sportivo elvetico più celebre, voce delle 50 pagine centrali ne “Gli anni della gloria”, un libro sul tennis in Svizzera scritto da Marco Keller e Simon Graf. Una sezione nella quale si evince un’instancabile fame di tennis: “Continuo a sentirmi come quando avevo 15 anni” assicura l’ex numero 1 del mondo in una lunga intervista. Ma che confessa di essersi vergognato più volte nella propria adolescenza.

Le maleducazioni con Safin e Bruguera
– Marat Safin, tennista russo tanto talentuoso quanto sfacciato, divenne protagonista con Federer a Roma nel 2001. “Nelle nostre partite facevamo a gara a chi si comportava peggio. Poi mostrarono sul maxischermo dello stadio le nostre intemperanze e, mentre lo guardavo, mi sono vergognato fino a promettermi di cambiare". Ma il campione di Basilea nel 2000 mancò di rispetto anche allo spagnolo Sergi Bruguera, due volte campione del Roland Garros, affermando che lo avrebbe demolito 6-1, 6-1 senza accorgersi di essere ripreso in diretta da Eurosport.

Dalle sanzioni per scarso impegno ai litigi in allenamento - Tra le marachelle del giovane Roger c'è anche quella di essere stato punito per mancanza di zelo, episodio che accadde nel 1998 nel torneo di casa a Basilea. Fu lo stesso anno in cui si preoccupò di sentirsi soddisfatto di aver perso la finale junior degli Us Open contro David Nalbandian, una delle sue nemesi di inizio carriera. Un campione allora indolente che, nella scuola della Federazione svizzera di Ecublens, disturbava gli allenamenti fino a quando un allenatore lo ammonì: “Non me lo auguro, ma quando perderai sarò felice”, causando la rottura tra le parti.

L’amore e lo stupore per una carriera unica – Il tennista elvetico progredì solo dopo aver conosciuto la collega Mirka Vavrinec durante i Giochi Olimpici del 2000. Tredici anni dopo è moglie e madre delle sue due bambine: “La nostra relazione si trasformò rapidamente in qualcosa di serio, grazie a lei maturai velocemente. È più grande di me, inoltre le donne maturano prima degli uomini”. L'altra chiave fu l’aggancio alla vetta del ranking mondiale dopo la vittoria agli Australian Open, un anno dopo aver vinto il suo primo Wimbledon. Vincitore di ben 17 Slam, record assoluto, Roger Federer ha esaudito i suoi propositi: “Ho sempre saputo di avere talento, però non avrei mai pensato di poter ottenere tutto questo”.