Serena Williams confessa: "Sarebbe bello fare un figlio"

Tennis
Serena Williams vincitrice dello US Open 2013
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La tennista statunitense racconta il rapporto col suo corpo e i suoi progetti futuri, compresa la maternità: "Ho dovuto imparare ad andare in giro con delle tette enormi. Sono grossa e mi piace così"

Serena Williams, donna capace di vincere ben 17 grandi slam in carriera, due dei quali nel solo 2013 a 31 anni, si racconta ai suoi tifosi sulle pagine di Rolling Stone Italia. Come ogni grande atleta sa riconoscere non solo i suoi punti di forza come potenza e tenacia, ma anche le sue debolezze: "Sono goffissima, cado continuamente senza motivo. Ho una cicatrice in faccia, perchè da bambina sono caduta dalla bici. Ho accettato il fatto che uno dei miei punti deboli è il peso".

Aggiunge poi come il rapporto con la sorella l'abbia fatta crescere: "Soprattutto dopo essere cresciuta con Venus, che è così alta e magra e sembra una modella. Io invece sono tutta  fianchi e curve e tutto il resto. Volevo essere come lei, volevo  essere magra, ma non ero io. E così, ho dovuto imparare ad andare in giro con delle tette enormi. Sono grossa, e mi piace così. Credo sia importante per le ragazze formose essere sicure di sè".

Sul futuro la statunitense non ha ancora le idee chiare. "Smettere? Ci ho pensato e mi sono detta: 'Non ho la minima idea di cosa farò quando smetterò di giocare a tennis'. E mi è venuto un attacco di panico".

La questione figli non è fra le priorità della tennista, la quale però confida di averci già riflettuto in passato. "Ho pensato seriamente di congelare gli ovuli. Non sto scherzando, ci ho pensato davvero. Però c'è il problema dell'antidoping, con tutte le medicine che prendo, forse rischio di risultare positiva. Devo informarmi meglio". E aggiunge infine: "Sarebbe bello fare un figlio. Ma c'è sempre qualcosa a cui devi rinunciare in cambio del successo".

Serena per ora vuole continuare a giocare almeno fino alle Olimpiadi del 2016, magari per bissare l'oro Olimpico di Londra 2012. Solo una volta abbandonati i campi da tennis, ci sarà la possibilità di iniziare una nuova vita.