A Monaco e Istanbul fuori subito Fognini e Lorenzi

Tennis

Stefano Olivari

Fabio Fognini nel torneo di Monaco 2017 durante la partita persa con Guido Pella (Getty)

Pessime prove dei due azzurri al loro ingresso nei rispettivi tornei: il numero 158 del mondo Pella ha battuto Fognini 6-3 6-2, mentre il numero 153 Djere ha superato Lorenzi 6-4 6-3

Fabio Fognini e Paolo Lorenzi hanno presentato le loro versioni peggiori, perdendo negli ottavi di finale (per entrambi prima partita del torneo) rispettivamente a Monaco di Baviera e a Istanbul contro avversari oltre 100 posizioni dietro a loro nel rankink ATP, come Pella (6-3 6-2 per l'argentino) e Djere (6-4 6-3 per il serbo). Decisamente il modo peggiore per avvicinarsi al Masters 1000 di Madrid che inizia domenica e che sarà trasmesso da Sky Sport HD.

Fognini

La testa di Fognini sembrava da un'altra parte, facile pensare al figlio (suo e di Flavia Pennetta) che dovrebbe nascere fra due settimane. Certo è che il BMW Open è il terzo torneo consecutivo sulla terra di Fabio ed è anche il terzo consecutivo in cui viene eliminato subito. Da testa di serie numero 4 era stato esentato dal primo turno, ma la freschezza non gli è servita per fare la partita contro un avversario molto più debole come Guido Pella (158 ATP, mentre Fognini è numero 29), battuto 3 mesi fa in Coppa Davis rimontando uno svantaggio di due set. Va detto che Fognini non ha iniziato male, anzi sembrava abbastanza centrato, ma alle prime situazioni negative si è lasciato andare ed è entrato nella ragnatela dell'argentino, che ha servito molto bene ed è stato anche più regolare di un Fognini privo di fuoco, che nemmeno si è arrabbiato alla Fognini ma ha subìto passivamente la situazione perdendo così una grossa occasione. Sì, perché nei quarti avrebbe trovato Zeballos che ha fatto il colpo con Kohlschreiber e quindi la semifinale sarebbe stata un traguardo ampiamente alla portata. E considerando che la testa di serie numero uno Monfils, già eliminato, era in quella parte di tabellone (gli organizzatori si ammazzeranno, se nella parte bassa Zverev non arriverà in finale) si capisce perché questa di Monaco sia da archiviare fra le occasioni perse e perse anche male. Per fortuna la partita l'hanno vista in pochi: tribune deserte stile Challenger e riflessione sull'utilità, per tutti, di questi tornei.

Lorenzi

Un po' più lottata è stata la partita fra Paolo Lorenzi e Laslo Djere, giocatore giovane (22 anni) e in grande forma (semifinalista la scorsa settimana a Budapest), destinato a guadagnare almeno 100 posizioni di ranking rispetto all'attuale numero 153. Lorenzi, a Istanbul testa di serie numero 4 (e 35 del mondo), ha impostato una partita dal fondo pensando di non avere bisogno delle sue solite discese a rete a fari spenti, permettendo così a Djere di costruirsi con calma i punti: non ha una mano fatata il serbo, soprattutto a rete, ma ha senz'altro un buon ritmo ed un buon futuro sulla terra. Nel presente ha sorpreso Lorenzi, di suo più falloso del solito. Sono torneini e bisogna dirlo senza problemi, visto che si può praticare la toccata e fuga senza troppi danni: discorsi che facciamo con gli italiani che perdono ma che dovremmo fare anche quando i risultati sono buoni.