Wimbledon 2017: Federer per la storia, è finale. Battuto Berdych

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Lo svizzero fa sua la semifinale con i parziali 7-6, 7-6, 6-4 e domenica si giocherà contro Cilic la possibilità di conquistare il Championship per l'ottava volta in carriera (la finale in diretta esclusiva domenica alle 15 su Sky Sport 1). Per Berdych, inutili le scarpe "di Djokovic" e gli incitamenti della bella moglie Ester

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Lo aspettavano tutti e alla fine Federer è arrivato, puntuale come un orologio svizzero. Il Maestro si è qualificato per la finale di Wimbledon, dove domenica incontrerà Marin Cilic. Roger si è liberato di Tomas Berdych con i parziali di 7-6 (4), 7-6 (4), 6-4 in 2 ore e 18' di gioco, al termine di un match giocato in modo altalenante dal fenomeno di Basilea (13 aces ma anche 4 doppi falli, 53 vincenti ma anche 20 errori gratuiti), capace comunque di alzare clamorosamente il livello nei momenti chiave del match, vedi i primi due tie-break che, di fatto, hanno deciso l'incontro. Impressionanti i numeri di Federer, che giocherà la finale numero 11 a Wimbledon, la 29 di uno Slam (la seconda del 2017 dopo quella vinta a Melbourne), a caccia dell'ottavo Championship e del 19o torneo Major. Lo svizzero, 35 anni e 11 mesi all'anagrafe, sarà anche il secondo finalista più anziano a Wimbledon dopo Ken Rosewall, battuto da Jimmy Connors nel 1974 a oltre 39 anni. L'ultimo ostacolo è quel Marin Cilic già affrontato 7 volte in carriera e battuto in 6 occasioni (l'ultima ai quarti di Wimbledon 2016, nell'unico precedente sull'erba). La finale sarà trasmessa in diretta esclusiva domenica alle 15 su Sky Sport 1.

L'inizio del match è molto equilibrato. Berdych, che si presenta in campo con il volto di Novak Djokovic sulla linguetta delle scarpe, gioca pesante al servizio (arrivano bordate costantemente sopra i 200 km/h) e con il diritto, Federer risponde con le consuete variazioni di gioco. Il risultato è la perfetta parità sino al quinto game, quando Roger rientra da 40-15 e piazza il primo break dell'incontro per il 3-2. Lo svizzero gioca sul servizio come un autentico fenomeno (un punto perso sui primi tre turni, con appena 60" di permanenza in campo), lasciando poco spazio alle risposte di Berdych. Nell'ottavo gioco, all'improvviso, il Maestro perde i super poteri e concede il break, frutto di due doppi falli, per il 4-4. Il ceco non sbaglia più quasi nulla e trascina lo svizzero al tie-break, dove però Roger ritrova il servizio vincente dei primi games, chiudendo 7-6 (4) e portandosi a casa il primo set. 

Il secondo set fila via liscio nei primi 12 giochi, tra le prime precise di Roger e quelle potenti (spesso accompagnate da un'efficiente discesa a rete, come dimostra il 15/23 di fine parziale) di Berdych. Federer salva una palla break nel settimo game, ma va a corrente alternata, regalando anche qualche errore gratuito di troppo rispetto ai precedenti match (12 nei primi 20 giochi). Da quel momento, l'altalena svizzera sale di livello, facendo registrare un parziale di 11 punti a 1 sui propri turni di servizio che gli consente, per lo meno, di aggrapparsi al tie-break. Nonostante l'incitamento della splendida moglie Ester, Berdych viene punito da un Federer chirurgico, che lascia ancora a 4 il ceco, prendendosi anche il secondo set. 

Berdych sfrutta qualche indecisione di troppo dello svizzero nel sesto gioco del terzo set e si trova per le mani due palle break. Come nel resto del match, Roger estrae dal cilindro il coniglio magico: 3 aces e una prima vincente lo tirano fuori dai guai, negando al ceco la possibilità di riaprire l'incontro. Anzi, spinto sull'onda emotiva, Federer vede il traguardo e diventa cinico, nonostante il raffreddore sembri non dargli tregua. Sembra quasi naturale, a questo punto, il break al settimo game che lo porta avanti 4-3. Il Maestro porta a scuola l'allievo e chiude 6-4, qualificandosi per la finale di Wimbledon, dove arriva senza cedere nemmeno un set. Il sogno, continua...