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Federer: “Rossi, Jordan e Schumacher sono fonte di ispirazione”

Tennis

Anche un campione come il (quasi) 36enne svizzero ha le sue leggende sportive dalle quali prendere esempio. E ogni tanto, dopo un successo così importante, sembra lecito anche lasciarsi andare. Da mercoledì 19 luglio tutte le 8 finali vinte da Roger a Wimbledon saranno disponibili on demand

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L’ottava meraviglia di Roger Federer a Wimbledon ha riportato in auge l’accesa disputa su chi sia il miglior sportivo di tutti i tempi. Paragoni per alcuni aspetti impossibili da fare tra sport, epoche e caratteristiche diverse, ma in ogni caso l’ormai quasi 36enne svizzero difficilmente uscirebbe dall’olimpo di una ipotetica classifica tra leggende. Figure sportive così stimolanti anche per chi come Federer cerca ogni giorno di migliorarsi: “Mi hanno ispirato Usain Bolt, Michael Jordan, LeBron James, Valentino Rossi e Michael Schumacher – racconta il campione svizzero in una piacevole intervista dopo il successo contro Cilic -. Si sono espressi su livelli altissimi per molto tempo, mi affascina quello che hanno fatto. Quando ero più giovane non riuscivo a capire come questi campioni riuscissero a essere sempre pronti, giorno dopo giorno. Hanno dato il 100% anche in allenamento, facevo fatica a capirlo quando ero piccolo. Ma alla fine anch’io ho trovato la mia strada. Ho capito come trovare il team giusto per riuscire a replicare quanto fatto da loro. È stato molto importante per me avere degli esempi che mi ispirassero, soprattutto le leggende dello sport”. 

Oltre all’invidiabile longevità di Federer, a meravigliare è soprattutto la capacità di ritrovare degli stimoli per continuare a migliorarsi. Adesso nel suo mirino torna a esserci il primo posto del Ranking, l’obiettivo da puntare nel futuro prossimo: “Significherebbe davvero molto per me tornare a essere numero uno, ma non ci ho ancora pensato molto. Devo parlare con il mio team e decidere se è il caso di inseguire questo obiettivo per l’immediato futuro. Quindi, devo capire se ritornare numero uno almeno un’altra volta nella mia carriera o se è più importante provare a finire l’anno come numero uno. A questo punto della mia carriera forse non c’è molta differenza tra esserlo per una settimana o esserlo a fine anno. Ne parlerò con il mio team nei prossimi giorni”.

L’ultimo commento invece è quello che arriva in conferenza stampa, il giorno dopo una sbronza sportiva da far girare la testa e che per una volta porta a concederti qualche vizio: “La mia testa ronza ancora – racconta un sorridente Federer -, non so bene cosa ho fatto ieri notte: credo di aver bevuto un bel po’ di drink. Dopo il ballo siamo andati in una specie di bar assieme a una trentina di amici (o forse di più): ci siamo divertiti! Sono andato a dormire alle 5 e quando mi sono svegliato non mi sentivo bene. Poi ho cominciato a sentirmi un po’ meglio e ne sono felice. È stato divertente”. Una sbandata ogni tanto in fondo può prenderla anche un Re.