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US Open, super Del Potro manda ko Federer: è semifinale con Nadal

Tennis
Juan Martin del Potro (Getty)

Un fantastico Del Potro sconfigge in 4 lottatissimi set Roger Federer e vola in semifinale contro Rafael Nadal. Il tennista spagnolo passeggia nel suo quarto di finale contro il giovane russo Andrej Rublev, sconfitto 6-1, 6-2, 6-2 e conserva la prima posizione della classifica mondiale

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Stesso torneo, stesso stadio, stesso esito. Juan Martin Del Potro sconfigge ancora una volta Roger Federer agli US Open, sempre nell'Artur Ashe Stadium, teatro della loro sfida in finale nel 2009. L'argentino torna in semifinale dopo otto anni e quattro operazioni al polso eliminando lo svizzero in una partita bella ed equilibrata decisa nel tiebreak del terzo set, nel quale Del Potro ha annullato quattro set point a Federer e ha girato a suo favore l'inerzia della sfida. King Roger è crollato sotto il peso di tutte le insicurezze e incertezze di questa edizione dello slam americano: nel finale di gara lo svizzero è capitolato sotto i colpi di Del Potro, che con il suo dritto ha messo in crisi lo svizzero, rimasto con la testa sulle occasioni sprecate nel terzo parziale ed è stato sconfitto in quattro set con il punteggio di 7-5, 3-6, 7-6, 6-4. Delpo, testa di serie numero 24, era stato molto vicino al ritiro dal torneo negli ottavi di finale, quando sotto di due set contro Dominic Thiem i problemi fisici sembravano insormontabili; ma con l’aiuto del pubblico è riuscito a ritrovare le energie, ha annullato due e match point all’austriaco e ha rilanciato il suo cammino a Flushing Meadows, scenario perfetto per tornare tra i migliori dopo gli infortuni e le operazioni. La vittoria dell'argentino fa sfumare ancora una volta la possibilità di vedere una sfida a New York tra Federer e Nadal, che nella loro lunghissima e storica rivalità non si sono mai affrontati agli US Open. Merito - o colpa, a seconda dei punti di vista - di del cuore e della grinta di Del Potro, che si è dimostrato ancora una volta combattente più unico che raro; anche per questo l'Artur Ashe Stadium gli ha tributato una bellissima standing ovation mentre lui era rivolto a braccia aperte verso il cielo.

Nadal schiacciasassi

Semplicemente troppo forte Rafael Nadal per Andrej Rublev, vittima sacrificale nel quarto di finale che ha visto impegnato il numero 1 del mondo sull'Artur Ashe Stadium, dove si è giocato con il nuovo tetto retraibile chiuso per la minaccia pioggia. Il maiorchino ha dominato dall'inizio alla fine la sfida con il NextGen russo, che è riuscito a conquistare solamente 5 game nell'arco di tutta la partita: Nadal ha chiuso con il punteggio di 6-1, 6-2, 6-2 in 1 ora e 36 minuti risparmiando forze ed energie in vista della semifinale, dove Rafa torna dopo quattro anni di assenza. Come nel match di quarti di finale contro Alexander Dolgopolov, il numero 1 del mondo ha fatto la differenza con la ritrovata solidità, che ha costretto il giovane russo a forzare e aumentare di conseguenza il numero degli errori non forzati (43 alla fine del match, ben 23 in più dello spagnolo). Le speranze di Rublev sono state subito stroncate da un doppio break nel primo set, terminato con un pesante 6-1 che ha tagliato le gambe al russo, nonostante la dura lezione, il russo può rimanere comunque molto soddisfatto del torneo disputato: i risultati di questo US Open consentiranno infatti al giovane di entrare per la prima volta nella top40 della classifica mondiale di tennis. Il secondo e terzo set hanno avuto un copione simile, con un Nadal troppo solido per essere impensierito dal tennis talentuoso ma ancora molto acerbo di Rublev. Curiosamente l'allentore del russo, Fernando Vicente, nel 2003 fu il primo l'avversario al primo turno di Nadal nel suo esordio assuluto a Flushing Meadows.