Tennis, il lungo addio di Roberta Vinci: da New York ai trionfi in doppio, una carriera al top

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La 34enne tarantina abbandonerà la racchetta il prossimo maggio, al termine degli Internazionali d'Italia. Negli occhi rimane la clamorosa impresa nella semifinale degli US Open 2015 contro Serena Williams, i trionfi in doppio con Sara Errani e le Fed Cup vinte insieme alle amiche della Nazionale

Roberta Vinci ha annunciato il suo addio al tennis dal prossimo maggio, al termine degli Internazionali d'Italia. Lo ha fatto con un post su Twitter, in cui ha ripercorso i momenti magici di una carriera che nel 2018 la vedrà nel circuito professionistico per il 20° anno. "Il fatto certo è che mi ritiro, ma non mi andava di farlo dopo una stagione così anonima, dove sono stata condizionata dagli infortuni e dai pensieri sul futuro. Perciò giocherò fino agli Internazionali d'Italia e al Foro dirò addio al tennis, sperando di farlo nel modo migliore, cioè con un torneo da protagonista - ha spiegato l'azzurra alla Gazzetta dello Sport -. Comincerò con gli Australian Open, poi valuterò di volta in volta. Certo non faccio i tornei per partecipare e basta. Cercherò di vincere più partite possibili, con l'obiettivo di arrivare in forma a Roma: voglio una chiusura con il botto. E’ vero che gli Internazionali sono un torneo che ho sempre sofferto (in 19 partecipazioni ha vinto appena 8 delle 27 partite giocate, l'ultima risalente addirittura al 2013, ndr). Un po' per la superficie, un po' per la pressione e il fatto che giochi davanti alla famiglia e agli amici. Chissà, magari è la volta che cambio la tendenza. Ma non cambio idea: Roma sarà il mio ultimo torneo, anche se la settimana prima dovessi essere tra le prime dieci del mondo”. Non sarà facile, visto che Vinci è scesa al al numero 117 del ranking mondiale: una classifica che la costringerà a ripartire dalle qualificazioni. La 34enne tarantina però non può spaventarsi di fronte a un ostacolo simile. Lei che in carriera ne ha viste (e vinte) di tutti i colori...

"Un applauso anche per me, c...o!"

Roberta ha giocato IL match della carriera nella semifinale degli US Open contro Serena Williams. Partita da numero 43 del mondo, la pugliese affronta sull'Arthur Ashe di New York la regina del tennis mondiale, prima del ranking, reduce da 32 vittorie consecutive nei Major e a caccia di quel Grande Slam che in campo femminile manca dai tempi di Steffi Graff. Roberta è ovviamente sfavorita, tanto che alcuni bookmakers quotano il suo successo 300-1. Serenona domina il primo set 6-2 e sembra avviarsi senza particolari problemi verso la finale contro l'italiana Flavia Pennetta. Il pubblico della Grande Mela è tutto per l'idolo di casa, ma resta senza parole nel secondo parziale, portato a casa con un 6-4 dall'azzurra. Nel terzo e decisivo set, Vinci ribalta il mondo: vince 6-4, zittisce i 22mila dell'Arthur Ashe e fa di più, li conquista a suon di punti spettacolari e frasi ad effetto (storico l'urlo "Un f.....o applauso anche per me, c...o!"). L'italiana scrive una delle pagine più memorabili e sorprendenti del tennis, perdendo poi la finale contro Flavia Pennetta in un derby che che fatto la storia dello sport azzurro. 

Gli Slam in doppio e la famiglia azzurra

Roberta Vinci chiuderà con il tennis professionistico nel 20° anno di una carriera iniziata nel 1999, appena 16enne. In carriera ha vinto 10 tornei in singolare (St. Petersburg 2016, Katowice e Palermo 2013, Dallas 2012, Barcelona, 's-Hertogenbosch e Budapest 2011, Luxembourg 2010, Barcelona 2009, Bogotá 2007) e ben 25 di doppio, la vera specialità della casa. Qui Roberta ha conquistato tutti i quattro Slam, con gli Australian Open vinti due volte. In doppio con l'amica Sara Errani ha trascorso tre anni consecutivi in testa alla classifica mondiale, mentre in singolare il suo best-ranking resta il settimo gradino del 9 maggio 2016, quarta top 10 italiana della storia. A proposito di tricolore, Roberta Vinci è stata, insieme a Sara Errani, Flavia Pennetta e Francesca Schiavone, una delle protagoniste della golden generation del tennis azzurro, con le quattro affermazioni in Fed Cup (2006, 2009, 2010 e 2013). Nel frattempo si allena per il 2018, con un occhio al futuro: "Dopo Roma? Non so, per adesso sono concentrata sui prossimi sei mesi - ha detto -. Sicuramente resterò nel tennis, mi piacerebbe un ruolo di campo, poter insegnare ai più giovani, trasmettere loro qualcosa delle mie conoscenze e della mia passione”.