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Francesca Schiavone, sono passati 10 anni dalla vittoria al Roland Garros: i video

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Chiara Cossalter

Esordisce da testa di serie n.17, rischia grosso al primo turno con la Kulikova ma poi non si ferma più: in due set il 5 giugno 2010 sconfigge in finale la Stosur mettendo il proprio sigillo su una delle imprese più belle dello sport italiano. Ricordiamo il trionfo firmato da Francesca Schiavone esattamente 10 anni fa al Roland Garros

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Prima italiana di sempre a vincere uno Slam. 10 anni fa Francesca Schiavone è salita sul trono del Roland Garros, battendo l'australiana Stosur 6-4 7-6. Un capolavoro con cui è entrata nella storia del tennis: "Un'emozione difficile da speciale. Per alcuni secondi dopo la vittoria c’eravamo solo io e lei, la mia terra. Mi sono stesa e l’ho baciata. Bellissimo, indimenticabile. Conosco ogni angolo di quel torneo, gli umori e la passione della gente sulle tribune". Una vittoria, un sogno, un traguardo. E una promessa fatta a Sky Sport: "Verrò a condurre il telegiornale. Preparatevi perchè sto arrivando...".

Promessa mantenuta: 4 anni dopo ecco la Leonessa in studio, mentre ricorda le emozioni di Parigi: "Emozioni forti che ancora adesso mi motivano, mi stimolano, mi riportano felicità e gloria. È stato un anno difficilissimo, il più complesso della mia carriera. Ho pensato di mollare, ma poi ho sentito che il tennis fosse ancora la strada che volevo continuare a percorrere", ricorda Francesca. E poi: "La mia testa vuole arrivare in alto per raggiungere obiettivi che mi sono prefissata, non mi fermo". In campo da giocatrice si ferma nel 2018, quando in conferenza a New York annuncia il ritiro. "Una scelta di cuore, non di testa" sottolinea la Schiavo, ribadendo ancora una volta (qualora ci fossero mai stati dubbi) il motore di ogni sua scelta.

Cuore, passione, grinta: di battaglie in questi 10 anni ne vince ancora, la più importante nel 2019 contro il tumore. "Il mio patrimonio me lo porto dentro. Mi sono ripresa la salute, che non è poco, e il tempo. Ora mi rendo conto di quando vado troppo veloce. Il campione è chi sa fermarsi, respirare e dare alle cose il giusto valore", rivela al Corriere della Sera. Cambiare? "Comunico di più, mi sono aperta. Prima filtravo, mi proteggevo. Oggi ho un senso dell’esistenza diverso: la malattia mi ha regalato la pazienza".

Un campione è alla continua ricerca di nuovi obiettivi, è un bisogno naturale: Francesca è sempre stata anticonvenzionale, dentro e fuori dal campo, per questo l'ultima sfida non è sulla terra rossa ma sui Navigli di Milano. Si chiama "Sifà": più che il nome di un ristorante-bottega un inno che racchiude in un colpo solo il mondo della Schiavo.