Us Open, Thiem da impazzire: rimonta due set a Zverev e sbanca New York al tie-break
US OPEN 2020Il 27enne austriaco vince il suo primo major in carriera con una rimonta epica: mai successo finora nell'era Open che un giocatore ribaltasse uno 0-2 nella finale di Flushing Meadows. Thiem ha sconfitto Zverev 2-6, 4-6, 6-4, 6-3, 7-6 in quattro ore di gioco, chiudendo al terzo match point del tie-break. È il 150° campione Slam
Al quarto tentativo, Dominic Thiem vince a New York il suo primo Slam della carriera. Il 27enne austriaco ha sconfitto Alexander Zverev 6-2, 6-4, 4-6, 3-6, 7-6 (8-6) chiudendo al terzo match point del tie-break con una rimonta epica: mai successo nell'era Open che un giocatore ribaltasse uno 0-2 nell'ultimo atto di Flushing Meadows. Ma è pure il primissimo tennista nato negli anni '90 a conquistare un major. Per il tedesco, vincitore del Masters nel 2018 e alla prima finale nel Grande Slam, sfuma invece il sogno di regalare il titolo alla Germania a 31 anni di distanza dal trionfo di Boris Becker agli Us Open, nel 1989. Era favorito, Thiem, n. 3 del mondo e seconda testa di serie del seeding, anche alla luce dei 9 precedenti con il 23enne di Amburgo (n. 7 del ranking e quinto in tabellone), cui è legato da una profonda amicizia: 7 a 2 le vittorie di Dominic, l'ultima nella semifinale di Melbourne dello scorso gennaio, poi sconfitto da Novak Djokovic, la terza delusione in finalissima dopo i ko di Parigi nel 2018 e 2019 per mano di Nadal. Era anche più fresco, il nuovo Imperatore d'Austria - un tesoro di 16 titoli ATP in bacheca per Dominic - che nella semi aveva liquidato un irriconoscibile Daniil Medvedev senza troppe complicazioni, mentre era servita un'impresa titanica a Zverev per recuperare due set di svantaggio all'instancabile spagnolo Pablo Carreño Busta. E alla lunga ha inciso.
Zverev avanti 2-0: la grande illusione
Troppo contratto Thiem, macchinoso, pensieroso, già nelle fasi iniziali all'Arthur Ashe Stadium, quasi spaventato dall'aggressività di Zverev in serve and volley: l'erede di Thomas Muster (l'unico austriaco finora a vincere uno Slam, il Roland Garros del 1995) sbaglia regolarmente le seconde e subisce il primo break al terzo game appena. Lo "zar" domina a rete e dispone a suo piacimento della volée di rovescio, approfitta dell'ennesimo doppio fallo e trova il secondo break del 5-2. Poi accarezza la racchetta a mo' di bacio al pallone prima di un rigore - entrambi, d'altronde, vanno matti per il calcio - e spiazza Thiem con l'ace che vale il set. La tensione non pare abbandonare l'asburgico che stecca anche il dritto a sventaglio e i colpi più elementari del suo repertorio, incappando di nuovo nel break del 2-1 e da lì a qualche minuto del pesantissimo 4-1. Sascha è un mostro di freddezza e leggerezza, non accusa nemmeno una di quelle sue pericolose pause di concentrazione che in passato l'avevano spesso penalizzato, o almeno non fino all'ottavo game: quando dilapida tre set point e cede il primo break all'avversario, che si spinge sul 5-4 pescando un super passante in recupero. Ma non basta a questo Zverev, che si aggiudica il parziale con il 90% di prime a servizio.
La "pazza" rimonta di Thiem: è il 150° campione Slam
Il terzo set sembra la fotocopia degli altri: Thiem gioca con il braccino e il tedesco affonda con il break del 2-1. La novità è l'orgoglioso contro-break, confermato dal 3-2 e in sequenza dal 4-3 e 5-4 di Dominic, sempre lontanissimo da suoi standard, ma brekka ancora e strappa un insperato 2-1. I segnali di risveglio dell'austriaco - complice un calo, fisiologico, dell'amburghese - si riflettono anche sull'andamento del quarto set. Sascha comincia ad accusare la stanchezza della maratona in semifinale e si affida ai soli ace, cancellando due palle break nel sesto game, riequilibrato sul 3-3; ma deve arrendersi al ritorno, ufficiale, di Thiem: 6-3, si va al quinto. Che inizia col botto: break, controbreak e 1-1. Il set scivola vorticosamente sul 3-3, con il Maestro delle Atp Finals '18 che concede alla platea (degli addetti ai lavori) un rovescio in lungolinea sul back che ricorderemo come uno dei punti più belli di questa sfida. Allora assesta il break, allunga sul 5-3, sembra fatta, anzi no, perché arrivano in serie il contro-break, il 5-5 e il break del 6-5 di Thiem. Che sia finita qui? Nemmeno per sogno. Contro-break e parità: per la prima volta nella storia gli Us Open si decideranno al tie-break del quinto set. È la solita altalena, che ci fionda verso un 6-6 da psicodramma. Finché, al terzo match point, la risposta di rovescio di Zverev finisce larga: dopo tre finali senza gloria Dominic Thiem da Wiener Neustadt "compensa" con tre... milioni di dollari e la corona di 150° campione Slam, è lui la stella più rilucente della notte newyorkese.