Doppio appuntamento con Federico Buffa: "Davis '76, l'altro cammino di Santiago"

dal 12 novembre

Il nuovo racconto di Federico Buffa per Sky: due puntate dedicate alla più controversa vittoria del tennis azzurro. Appuntamento con il primo episodio da venerdì 12 alle 18, il secondo dal 19 novembre alle 17.15 sempre su Sky Sport Uno. Disponibile in streaming su NOW e on demand

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Nell’anno d’oro del tennis italiano e in occasione delle Atp Finals di Torino, #SkyBuffaRacconta torna su Sky per rendere omaggio alla costanza e alla determinazione della Nazionale Azzurra di tennis del 1976, con protagonisti Panatta, Barazzutti, Bertolucci, Zugarelli, capitanati da Pietrangeli.

Federico Buffa dedica il suo racconto alla Coppa Davis conquistata in quell’anno: #SkyBuffaRacconta Davis ‘76-L’altro cammino di Santiago. La cronaca di quei tempi, i ricordi personali e i retroscena sportivi si intrecciano per dare vita a una nuova imperdibile produzione originale Sky Sport. Appuntamento da venerdì 12 novembre alle 18 su Sky Sport Uno con il primo episodio. Seguirà la seconda puntata, da venerdì 19 novembre alle 17.15 su Sky Sport Uno e dalle 21.15 su Sky Documentaries con entrambi gli episodi. Anche in streaming su NOW e on demand su Sky Q alla sezione #SkyBuffaRacconta.

Buffa

Anno 1976, Buffa era un ragazzo di 17 anni mentre la Nazionale maschile di tennis vince la Coppa Davis, la massima competizione a squadre di questo sport.

 

Federico Buffa su Adriano Panatta

La grande avventura della Davis del ’76 della squadra italiana va inquadrata all’interno dell’inarrivabile ‘76 di Adriano Panatta.

 

Siamo nell’anno in cui Adriano Panatta raggiunge il pieno della maturità agonistica, affermandosi come leader della squadra e raggiungendo le vittorie agli Internazionali d’Italia e al Roland Garros. Al suo fianco Paolo Bertolucci, Corrado Barazzutti e Tonino Zugarelli, capitanati da Nicola Pietrangeli, capitano non giocatore.

Federico Buffa su Nicola Pietrangeli

Nicola Pietrangeli il più forte giocatore di tennis di tutti i tempi del nostro paese, due volte campione agli Internazionali d’Italia, una volta a Roma e una volta a Torino, perché nel ’61 si giocò a Torino perché era l’anniversario di Torino capitale e due volte vincitore al Roland Garros. In Coppa Davis ha un record a dir poco immacolato, ha 120 vittorie in 164 incontri.

Un percorso, quello verso la finale, non facile, quasi a ostacoli che oltre all’altissima componente emozionale, si intreccia con avvenimenti storici di primo piano che Federico Buffa ripercorre, partendo proprio dai suoi ricordi di quasi ventenne.

Da una parte lo sport

 Si parte dalla sconfitta del 1975 con la Francia, momento in cui Nicola Pietrangeli subentra come capitano. Quell’anno l’Italia incontra la Polonia e la Jugoslavia, la Svezia orfana di Bjorn Borg, vincitore di Wimbledon quell'anno, ma assente per infortunio. Senza il loro campione più forte gli svedesi sono alla portata degli Azzurri, che raggiungono così la finale della Zona Europea, con la Gran Bretagna e vincono anche l’ultimo match contro l'Australia, in casa, al Foro Italico, guadagnando così la finale.

La storia che si intreccia con lo sport

Dall’altra parte la Russia (Ex Unione Sovietica) lascia spazio al Cile senza neppure giocare. Infortuni, anche in questo caso? No. Motivi politici che muovono le fila di ogni campo sociale, rischiando così di far saltare la finale con l’Italia, a Santiago, in programma dal 17 al 19 dicembre 1976 all’Estadio Nacional de Cile. Saranno proprio le vicende sociopolitiche legate a questa finale a far sì che quella dell’Italia del ’76 possa considerarsi la vittoria azzurra meno acclamata della storia. Esponenti del Partito Comunista e del Partito Socialista, infatti, nei giorni precedenti alla gara pressano affinché l’incontro con i Cileni non si disputi. Un solo intento: manifestare il dissenso nei confronti della dittatura del Generale Pinochet. Pietrangeli, che si fa portavoce della squadra è irremovibile e conduce una vera e propria battaglia dialettica contro chiunque tenti di gettare la squadra nel tritacarne mediatico, accusando i giocatori di appoggiare la dittatura di Pinochet. In questo clima pesante, viene addirittura costituito un Comitato per il boicottaggio di Italia-Cile. Andreotti, allora Presidente del Consiglio, prende tempo, finché Berlinguer non prende la decisione definitiva. La Nazionale va a Santiago. Gli Azzurri partono tra le proteste, mentre la gente scende in piazza al grido di “Non si giocano volée con il boia Pinochet”.

epa07986372 Matteo Berrettini of Italy greets fans as he arrives for his round robin match against Novak Djokovic of Serbia at the ATP World Tour Finals tennis tournament in London, Britain, 10 November 2019.  EPA/WILL OLIVER

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Il desiderio di vincere, più forte di tutto

Panatta lancia però una provocazione: chiede a Bertolucci di scendere in campo nel doppio giocando una parte dell’incontro con la maglietta rossa, in segno di protesta verso il regime del dittatore e solidarietà col popolo oppresso. La coppia si conferma affiatata: batte in quattro set i cileni, con il punteggio di 3-6, 6-2, 6-3, 9-7, e regala all’Italia una vittoria che rientrerà nel palmares della Nazionale per sempre.  

Il rientro nel silenzio

Nonostante il successo raggiunto, all’aeroporto di Fiumicino l’accoglienza sarà quasi impercettibile. Pietrangeli ricorda una decina di persone, soprattutto addetti dello scalo aeroportuale e qualche fotografo, nulla di più. Nessun commento per il gesto di Panatta e Bertolucci, nessuna nota sulle magliette rosse. La Rai non trasmise l’evento in diretta, le poche immagini a colori di Gigi Oliviero, andato in Cile a sue spese, restano l’unico straordinario documento di quell’incontro. Una vittoria che non venne mai celebrata né dai tifosi, né dai giornali, se non per qualche trafiletto di cronaca sportiva. L’Italia del tennis aveva compiuto una grande impresa, conquistando meritatamente la sua prima e, a oggi, ultima Coppa Davis, un trionfo ingenerosamente dimenticato.

 

Una storia da non perdere, girata allo Sporting Club del Circolo della Stampa di Torino, proprio sul campo in cui Pietrangeli nel 1961 vinse l’unica edizione degli Internazionali che si disputarono a Torino e non a Roma. Appuntamento con la produzione originale Sky Sport, #SkyBuffaRacconta Davis ‘76-L’altro cammino di Santiago da venerdì 12 novembre alle 18 su Sky Sport Uno, in streaming su NOW e disponibile on demand. 

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#SkyBuffaRacconta Davis ’76-L’altro cammino di Santiago su Sky e in streaming su NOW

Venerdì 12 novembre

  • Ore 18: #SkyBuffaRacconta Davis ’76 ep.1, Sky Sport Uno
  • Ore 21.15: #SkyBuffaRacconta Davis ’76 ep.1, Sky Sport Uno

Venerdì 19 novembre

  • Ore 17.15: #SkyBuffaRacconta Davis ’76 ep.2, Sky Sport Uno
  • Ore 21.15: #SkyBuffaRacconta Davis ’76 ep.1 e 2, Sky Documentaries
  • Ore 23.45: #SkyBuffaRacconta Davis ’76 ep.2, Sky Sport Uno