Federtennis, Binaghi: "Senza russi, avremmo rischiato la revoca della licenza del torneo"

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Il presidente della Fit critica il presidente del Coni, Malagò, che aveva in qualità di membro Cio auspicato la non partecipazione di russi e bielorussi. “Giocano senza nome della Nazione e senza bandiera - dice Binaghi – devo dire grazie a Draghi e al Governo che hanno capito tutto, la conseguenza di un’altra scelta avrebbe significato addio al torneo”. Che oggi ha celebrato numeri da record

Nel corso della conferenza che ha celebrato i numeri da record di questa edizione degli Internazionali d’Italia, il presidente della Federtennis, Angelo Binaghi, è tornato sul tema della partecipazione dei giocatori e delle giocatrici russi e bielorussi al torneo, chiamando in causa il presidente del Coni, Giovanni Malagò, il quale ha sostenuto che non avrebbero dovuto essere presenti. "Malagò prima ha cercato di non far giocare Djokovic – ha detto Binaghi - poi non voleva che ci fossero i russi, ma noi abbiamo analizzato bene le sue parole e non è vero che il Cio aveva dato dichiarazioni differenti rispetto a quelle osservate da ITF, ATP e WTA. In definitiva Malagò ha chiesto di intervenire nell'autonomia dello sport, proprio lui che si e' sempre lamentato in passato di questo. Ha cercato di indirizzare il Governo verso una decisione che avrebbe danneggiato gli Internazionali". Il presidente della federtennis, Angelo Binaghi, attacca il numero 1 del Coni durante la conferenza stampa di chiusura del Master 1000 di Roma. "Non far giocare i russi, e questo Malago' lo sa bene, avrebbe avuto una serie di conseguenze che vanno dallo sciopero dei giocatori alla possibile revoca della licenza del torneo: in sostanza addio agli Internazionali. Devo dire grazie a Draghi e Governo che hanno capito tutto. Al Governo non chiediamo soldi, ma di poter operare senza interferenze per lo sviluppo del torneo". Binaghi ha poi precisato: “Noi rientriamo nel punto due di quanto scritto dal Cio e il board dell'ITF ha sospeso la Russia e Bielorussia da tutte le competizioni a squadre, cancellate le competizioni in quei paesi e come succede a Roma i giocatori russi e bielorussi sono autorizzati a giocare, ma senza nome della nazione e i colori della bandiera"

Ma cosa aveva detto il presidente del Coni, Malagò, prima del torneo? “Da presidente del Coni e membro Cio, mi occupo di politica sportiva e non di politica -  aveva affermato Malagò in un’intervista al Corriere della Sera - In Italia, ribadisco, rappresento il Cio. E l’Executive Board ha raccomandato a tutte le federazioni di non invitare atleti russi e bielorussi ai tornei e alle manifestazioni sportive. Wimbledon, che è un circolo privato, si è attenuto a questa indicazione. Tutte le più importanti federazioni internazionali, sottolineo tutte, hanno accolto e seguito le raccomandazioni del Cio". "Spetta al governo prendere una decisione – aveva continuato Malagò - Starà studiando il caso, valuterà la situazione, poi farà una scelta, sono convinto la migliore per il Paese. Come membro Cio, non posso che aderire all'invito del Comitato olimpico internazionale". Nelle prossime ore sapremo se arriverà una replica da parte di Malagò alle parole di Binaghi.

Alcuni numeri del torneo

 

  • Presenze spettori paganti: 229.206
  • Incassi: 16,03 M
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