Nadal infortunato ed eliminato al 2° turno degli Australian Open da McDonald

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Rafa Nadal esce di scena al 2° turno degli Australian Open. Il campione in carica ha ceduto 6-4, 6-4, 7-5 allo statunitense Mackenzie McDonald, numero 65 del ranking. Spagnolo condizionato da un infortunio alla gamba sinistra, che lo ha costretto a giocare claudicante dal finale del secondo set. In conferenza stampa: "E' l'anca, ma non volevo ritirarmi"

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Rafa Nadal eliminato al 2° turno degli Australian Open. Il campione in carica e prima testa di serie del seeding, è stato sconfitto dallo statunitense Mackenzie McDonald, numero 65 del ranking, con il punteggio di 6-4, 6-4, 7-5. Nadal, 36 anni, ha accusato un problema alla gamba sinistra nel finale di secondo set. E' stato trattato dal fisioterapista e ha continuato a lottare, cedendo dopo due ore e 30'. In tribuna la moglie, presente in Australia con il figlio, è scoppiata in un pianto di nervosismo e disperazione, mentre Rafa proseguiva il match. Nadal aveva vinto al 1° turno in quattro set con il britannico Jack Draper. Con i 2000 punti persi, Nadal è già sicuro di uscire dalla Top-5 del ranking ATP

Nadal: "Problema all'anca, sono stanco di parlare di infortuni"

"Ancora non so quale sia il problema - ha detto Nadal in conferenza stampa - Penso sia l'anca, ma devo ancora controllare cosa è successo. È difficile dire quale sia il problema esatto a questo punto. Sono stanco di parlare di infortuni. Capisco, ma ho perso e ho provato a lottare fino alla fine. Pensavo di ritirarmi, non ero in grado di colpire il rovescio o correre, ma volevo finire la partita. Non ho chiesto alla mia squadra se dovevo ritirarmi o meno. Sono abbastanza grande per prendere le mie decisioni. Non volevo ritirarmi come campione in carica. Ho fatto del mio meglio fino alla fine". 

"Stanco degli infortuni, non so cosa succederà in futuro"

"La motivazione me la dà l’amore pero ciò che faccio. Mi piace giocare a tennis. Non sarà così per sempre, ma mi piace sentirmi competitivo, lottare per gli stessi obiettivi che inseguo da tutta la carriera. Quando fai qualcosa che ti piace, i sacrifici non ci sono. Quelli arrivano quando ti tocca fare cose che non vuoi. Non è il mio caso. Però è stancante e frustrante che una grossa parte della mia carriera sia stata dedicata al recupero dagli infortuni. L’ho accettato e l’ho gestito, ma gli ultimi sette mesi sono stati molto difficiliNon so cosa potrà succedere in futuro. Spero di non dover stare fuori per un altro lungo periodo, perché arrivo già da vari mesi nei quali praticamente non ho giocato. Fosse così, diventerebbe molto difficile trovare il ritmo e la competitività per lottare per i traguardi che più mi interessano. Vedremo che genere di problema sarà, quindi ragioneremo sul calendario”.