ATP Monte-Carlo, Rublev è il campione: Rune ko 5-7, 6-2, 7-5
ATP MONTE-CARLOPrimo Masters 1000 in carriera per il russo che batte Rune in tre set dopo 2 ore e 33 minuti di gioco. Una finale con tanti rimpianti per il 19enne danese che nel terzo parziale era avanti di un break, ma ha pagato le fatiche della semifinale con Sinner. Rublev diventa così il sesto russo a conquistare un "Mille" dopo Safin, Medvedev, Davydenko, Chesnokov e Khachanov
Monte-Carlo incorona un nuovo principe del tennis. È Andrey Rublev che nel Principato conquista il suo primo Masters 1000 in carriera. Il 24enne moscovita, n. 5 del seeding, ha battuto in finale Holger Rune con il punteggio di 5-7, 6-2, 7-5 in due ore e 33 minuti di gioco. La favola di Andrey, alla terza finale "Mille" in carriera, coincide con i rimpianti di Rune che nel terzo set (in cui era avanti di un break) è crollato fisicamente, pagando le fatiche della semifinale con Jannik Sinner.
Il racconto del match
Il primo set si gioca sul filo dell'equilibrio, con qualche sbavatura sia da una parte che dall'altra. Dopo un break e controbreak tra il sesto e il settimo gioco, il momento decisivo del parziale arriva a un passo dal tie break. Come accaduto nel match con Sinner, Rune vince il dodicesimo game in risposta e chiude 7-5. Un turno di battuta gestito male da Rublev, con un pesante errore di dritto sul set point. Il secondo set, però, ristabilisce la parità. Rune inizia a calare fisicamente e Rublev domina, tanto da chiudere il set in appena 35 minuti con 3 break a favore. Dopo il passaggio a vuoto, però, il danese parte bene nel parziale decisivo, strappando il servizio a Rublev in apertura. Un break gestito fino al 4-2 e servizio, perso a 15. Un calo fisico importante (tanto da chiedere l'intervento del fisioterapista per dei sali e integratori) che sposta l'inerzia in favore di Rublev. Decisivo il break nell'undicesimo gioco per il russo (conquistato con un doppio fallo di Rune) che chiude dopo 2 ore e 33 minuti. Per Rublev è il 13° titolo in carriera, il sesto russo a conquistare un Masters 1000 dopo Safin, Medvedev, Davydenko, Chesnokov e Khachanov.