Atp Monte-Carlo, Berrettini: "Voglio godermi la stagione sulla terra rossa"
atp monte-carloLe parole del tennista romano alla vigilia del Masters 1000 di Monte-Carlo: "Arrivo con risultati importanti alle spalle, ora voglio godermi la stagione sulla terra rossa. Il mio gioco si adatta bene alla superficie e mi sto sentendo bene in allenamento"
Godersi la stagione sulla terra rossa. È questo l'obiettivo fissato da Matteo Berrettini alla vigilia del Masters 1000 di Monte-Carlo, il primo appuntamento dello swing sulla terra che culminerà con gli Internazionali d'Italia e il Roland Garros. Un periodo in cui il romano vuole ben figurare, a partire dal Principato, considerato un torneo di casa: "Storicamente febbraio e marzo non sono stati mesi proficui per me, ma stavolta arrivo con risultati importanti alle spalle - ha spiegato Berrettini a Sky Sport - Voglio godermi la stagione su terra. A Monte-Carlo ci vivo, ci sono tanti italiani che vengono a tifarci. Lo scorso anno ho vinto tre tornei su terra, sono cresciuto su questa superficie e il mio gioco si adatta bene. Mi sto sentendo bene in allenamento: in partita è diverso, ma la preparazione è buona".
"Adesso sto attento a emozioni e sensazioni"
Berrettini vuole cancellare il ko all'esordio lo scorso anno con Kecmanovic, l'ultima partita giocata prima dello stop di due mesi tra la tonsillite e i suoi postumi. Stavolta Matteo arriva in fiducia dopo i quarti a Miami, ma soprattutto con una nuova consapevolezza e maturità acquisita. "In passato dovevo accorgermi prima di alcune cose che stavano accadendo nella mia carriera e come vivevo determinate situazione - ha aggiunto - Sono stato abituato a mettere la testa giù e lavorare, senza guardare ciò che mi accadeva attorno per emozioni e sensazioni. Ho sempre pensato che non importasse molto se c'erano dei giorni in cui non mi sentivo bene, poi ho imparato che quello era un campanello d'allarme. Tornando indietro inizierei a prendere cura di quella parte lì".

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"La Coppa Davis è speciale"
Berrettini, infine, ha parlato della Coppa Davis: "Per me la Davis è speciale, trascende il tour perché si gioca in squadra. Abbiamo un team forte, fatto di ragazzi uniti. Nel 2023 ho sofferto e gioito e mi ero dato l'obiettivo di tornare in nazionale. Mai avrei pensato di giocare un doppio e dei singolari decisivi. È stato un bel regalo che mi sono fatto dopo tutto il lavoro duro, è stato uno dei punti più alti del 2024 e della mia carriera.