Tutti con Paola Egonu: i messaggi di Draghi e Malagò per l'azzurra

CASO EGONU
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Il mondo politico e istituzionale scende in campo al fianco di Paola Egonu. Nella mattinata di domenica la telefonata del presidente del Consiglio Draghi, poi la chiamata del presidente del Coni Malagò, secondo quanto apprende l'Ansa. Il messaggio è univoco: solidarietà all'azzurra e l'invito a continuare a indossare la maglia della Nazionale

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Dopo lo sfogo catturato dai social e le parole davanti alle telecamere, il mondo politico e sportivo scende in campo al fianco di Paola Egonu. A partire dal presidente del Consiglio Mario Draghi, che nella mattinata ha telefonato all'azzurra per manifestarle tutta la vicinanza del Governo italiano, come confermato da un tweet ufficiale di Palazzo Chigi: "Piena solidarietà alla campionessa di volley Paola Egonu dal Presidente Draghi nella telefonata di questa mattina. L'atleta azzurra è un orgoglio dello sport italiano, avrà future occasioni per vincere altri trofei indossando la maglia della Nazionale". Un gesto a cui sono seguite numerose dichiarazioni di sostegno alla pallavolista azzurra da tutto il mondo politico e istituzionale.

La chiamata di Malagò: "Ti siamo accanto"

Anche il numero 1 dello sport italiano scende in campo in prima persona. Una telefonata affettuosa per manifestare totale vicinanza a Paola Egonu. Il Presidente del Coni, Giovanni Malagò - apprende l'Ansa -, ha chiamato la campionessa azzurra per testimoniarle l'appoggio dello sport italiano e invitarla "a non prendere decisioni affrettate. Ti siamo accanto, ci vediamo al rientro dalle tue meritate vacanze", ha sottolineato Malagò a Egonu, pronto a considerare l'eventualità di raggiungerla in Turchia - dove si trasferirà a giocare - e invitandola anche a ponderare ogni scelta futura.

Manfredi (Fipav): "Sfogo causato da imbecilli da social"

"Paola Egonu è attaccatissima alla maglia azzurra, il suo è stato uno sfogo a caldo determinato da quattro imbecilli da social". Giuseppe Manfedi, presidente della Federazione pallavolo, al telefono con l'Ansa tiene "a riportare l'episodio di ieri, che ha oscurato l'ennesima impresa di queste ragazze capaci di andare a conquistare il bronzo mondiale, alle sue reali dimensioni. Paola veniva da sei mesi di ritiro, era normale che fosse stressata. Adesso ci calmiamo tutti, la prossima convocazione è ad aprile 2023 e non ho motivo di pensare che lei non ci sarà: tra l'altro, la pallavolo propone integrazione piena". Il presidente federale, appena rientrato con tutte le azzurre dall'Olanda dove si è concluso il mondiale, parla di un clima sereno all'interno del gruppo: "C'è la massima tranquillità, baci e abbracci tra tutte - sottolinea Manfredi - A me non risulta che ci siano questioni particolari, è chiaro che ovunque ci sono problematiche ma si superano, sono tutte molto legate tra di loro. Siamo amareggiati - dice Manfredi - parliamo di una ragazza che ha una sensibilità incredibile e ha necessità di essere lasciata tranquilla. Mi ha detto che dopo la partita col Brasile ha ricevuto insulti social. Ed è stanca fisicamente e psicologicamente, viene da un ritiro lungo, lei è una che ha dato lustro all'Italia e questo è stato solo un momento di scoramento. Per la verità tutte le azzurre sono stanche, veniamo da sei mesi di ritiro e tutte hanno bisogno di resettare". Egonu intanto volerà in Turchia dove vestirà la maglia dei campioni del Vakifbank, e per la nazionale c'è tempo di ripensare a tutto. "Le prossime convocazioni saranno ad aprile 2023 - continua Manfredi - ne parleremo con calma e voglio proprio sperare che questa ragazza di 23 anni possa fare la sua esperienza di vita e sportiva fuori dall'Italia con la massima serenità. Paola ha fatto 4 anni di club Italia, la maglia azzura ce l'ha cucita addosso. Nel nostro ambiente poi l'integrazione è vera e piena, magari ci fosse ovunque questa sensibilità: altro che razzismo..."