Cala il sipario sull'annata delle squadre italiane, un sospiro di sollievo tra bocciati di lusso e delusioni senza appelli. Considerando tutte le competizioni tra campionato e coppe schieriamo in campo questo 4-3-3, il "top" delle scommesse tradite LA TOP 11
Tempo di bilanci per le squadre italiane al termine della stagione, indubbiamente negativi per tutti coloro che hanno deluso sotto ogni aspettativa. Certezze solo sulla carta, promesse disattese per numeri e prestazioni: abbiamo selezionato questo 4-3-3 con il peggio “ammirato” tra campionato e coppe -
JOSIP POSAVEC (PALERMO). Iniziamo dai pali con il 21enne croato, portiere decantato in Sicilia in prospettiva ma protagonista di errori macroscopici a pesare sulla bilancia della retrocessione. Responsabilità individuali da condividere con il reparto: solo 2 clean sheet a fronte di 63 gol al passivo (record di 77 totali) per Posavec, palma nera accostata ad altri colleghi. La peggior difesa è quella del Pescara con Bizzarri primo imputato (66 reti sul groppone), tra i big male Joe Hart (66 gol incassati) -
MATTIA DE SCIGLIO (MILAN). Sulla destra puntiamo sul laterale rossonero, nominato capitano complice l’infortunio di Montolivo eppure tutt’altro che vicino alla permanenza nel club. Vuoi per le amnesie tecniche e caratteriali, difficoltà riemerse dopo un buon Europeo, certo è che gli immancabili fischi dei tifosi delineano la sua stagione. Subito alle sue spalle indichiamo Bruno Peres, colpo estivo della Roma eppure finito ai margini nel rush finale: scalzato da Rüdiger, bacchettato in campionato come in Europa League -
JEISON MURILLO (INTER). La tentazione era nominare uno tra Gonzalo Rodriguez, capitano involuto e ai saluti con la Fiorentina, così come Nikola Maksimovic non pervenuto al Napoli. La pessima stagione dell’Inter, tuttavia, riserva una maglia in difesa al 25enne colombiano sul piede di partenza: dimenticate la prodezza in rovesciata in Coppa Italia, unico squillo di un campionato dalle tante ombre. Dov’è finito il centrale esplosivo apprezzato un anno fa? Persino in Europa l’abbiamo visto capitolare senza appelli -
GABRIEL PALETTA (MILAN). Il record negativo di Apolloni resisteva da oltre 15 anni, eppure il difensore italo-argentino è riuscito ad eguagliarlo: 5 espulsioni in stagione, un primato addirittura nei 5 maggiori campionati europei. A quota 9 ‘rossi’ in Serie A, Paletta può puntare il leader assoluto Montero (16). E pensare che le prime prestazioni erano di ben altro livello, tuttavia le disattenzioni hanno coinvolto altri colleghi: prendete il laziale Wallace (imperdonabile nel derby d’andata) come lo svagato Goldaniga -
YUTO NAGATOMO (INTER). Un blocco difensivo sull’asse milanese, d’altronde mai era capitato che l’Atalanta si issasse in classifica come regina delle lombarde. Ecco quindi che la fascia sinistra va assegnata al 30enne giapponese, encomiabile per abnegazione ma disastroso tra Serie A (che pasticcio contro il Napoli) ed Europa League: sua la goffa autorete a Southampton che compromette l’avventura dell’Inter. Se gradite un’alternativa indichiamo Vasco Regini, capitano contestato e bocciato tra le fila della Sampdoria -
MARCELO BROZOVIC (INTER). Non mancano i nerazzurri nella nostra “flop 11”, fuori dall’Europa nonostante la giostra di allenatori e la qualità dei singoli. È il caso del 24enne croato, trattenuto nonostante le offerte ma rivedibile dal punto di vista disciplinare (escluso da De Boer e avventato sui social) e tecnico: sulla carta un crack, tutt’altro che “Epic” tra gestione e fiducia ormai dilapidata. Brozovic peggio dei compagni Banega e Kondogbia: se l’argentino parla un’altra lingua calcistica, ‘Kondo’ si è parzialmente riscattato con Pioli -
RICCARDO SAPONARA (EMPOLI/FIORENTINA). Nel centrocampo a tre troverebbero spazio anche Gerson e Bruno Henrique, rimandati per motivi agli antipodi ma comunque bocciati. Chi però ha deluso sprecando l’ennesima chance è l’ex trequartista dal Milan, sospeso tra le due toscane sulla falsariga della seconda metà della scorsa stagione. Quattro gol e poco altro tra Empoli e Fiorentina, squadra che ha scommesso su Saponara in prestito fino a giugno 2018: sparito dai radar di Paulo Sousa, ora dovrà conquistare Pioli -
LEDIAN MEMUSHAJ (PESCARA). In casa Fiorentina pure “La Roca” Sanchez non ha strabiliato, tuttavia non possiamo trascurare il 30enne albanese capitano e manifesto di una stagione da incubo: due rigori sbagliati contro Lazio e Crotone a fotografare la maledizione dal dischetto degli abruzzesi (male anche Caprari e Biraghi). In campionato solo 3 vittorie, la prima delle quali maturata a tavolino per la squadra naufragata con Zeman dopo l’esonero di Oddo. Ultimo posto e peggior difesa (81 gol al passivo): cosa salvare? -
ALBERTO GILARDINO (EMPOLI/PESCARA). Non scomodiamo Gabriel Barbosa (un gol e tre ‘gialli’ in 183’ complessivi) a differenza del centravanti classe 1982 dal violino smarrito: mai aveva chiuso a secco un campionato dal 1999. Ci è riuscito a cavallo delle due retrocesse, lui che aveva salutato Palermo (terza bocciata) in doppia cifra un anno fa. Poca fortuna tra il tunnel degli infortuni e la scarsa vena realizzativa, certo è che il destino del bomber da 225 reti in carriera doveva essere la Serie B. Senza nemmeno un gol -
CARLOS BACCA (MILAN). Gol che invece non sono mancati al colombiano, 14 centri in stagione e miglior marcatore rossonero. Perché bocciarlo quindi? Partito col botto (tris al Torino) dopo i rumors estivi, Bacca ha ribadito un identikit indigesto al Milan e a Montella addirittura stimolato dall’utilizzo di Lapadula. Tra i fischi di San Siro e un nervosismo palpabile, il suo futuro sarà altrove. Rimandato anche Pavoletti, affare da 18 milioni di euro e nessun gol per il Napoli piuttosto votato al tridente leggero seppure privo di Milik -
MASSIMO MACCARONE (EMPOLI). Poco importa se nell’Atalanta dei record l’acquisto di Paloschi (7,5 milioni di euro) non ha regalato reti, piuttosto il problema del gol è di casa ad Empoli: 29 centri in campionato, primato negativo come i 365 tiri complessivi in Serie A. Puntiamo quindi il dito su Big Mac e i compagni di reparto, prime cause nella retrocessione toscana che ha del clamoroso. Se Skorupski ha sventato 4 rigori in stagione, il parco attaccanti di Martusciello ha prodotto la pochezza di 15 gol -
PAULO SOUSA (FIORENTINA). Per la panchina potremmo indicare proprio Martusciello oppure il tris interista De Boer-Pioli-Vecchi, nomi inevitabilmente negativi al traguardo della stagione. Tuttavia affidiamo la nostra “flop 11” al portoghese già ai saluti con la Fiorentina, allenatore che non ha raggiunto il piazzamento europeo dopo l’eliminazione shock dall’Europa League. Aggiungiamo gli screzi con la società fino all’insofferenza dei tifosi: “Si ricorderanno di me”, ha giurato Sousa. Ne siamo proprio sicuri? -