Vetture più aggressive, maggiore carico aerodinamico: pronti alla Motorevolution. Tutte le novità del regolamento tecnico per il Mondiale 2017
Più basse, più larghe, più cattive, più veloci. Questo è sotto gli occhi di tutti e lo abbiamo capito, e molto bene, anche dai test. Ma per capire di quanto esattamente siano più basse, larghe e cattive, partiamo dal primo elemento che salta all’occhio in questa motorevolution: le gomme.
Le Gomme - Le Pirelli 2017 sono radicalmente diverse da quelle dell’anno prima: all’anteriore si è passati dai 245mm ai 305. Sei centimetri di differenza, un’enormità in un mondo come la Formula 1, dove si usano ancora dei cerchi da 13 pollici, una misura ormai praticamente scomparsa dalle auto di serie a vantaggio di diametri maggiorati ed esteticamente, oltre che funzionalmente, migliori.
Al posteriore i cm in più sono ben 8 per una larghezza totale di 405 mm. 40 centimetri e mezzo, 11 in più di quelli della Ferrari 458 Italia, quasi il doppio rispetto ad una vettura stradale. Il che, tradotto in prestazioni di guida, significa maggiore impronta a terra e quindi capacità migliorata di scaricare i cavalli a terra, di portare velocità in curva e di frenare. Una rivoluzione vera e propria come hanno già capito i piloti dopo due sessioni di test.
Ala anteriore - Attorno alle gomme gira tutto il resto: la monoposto ora è più larga di 20 cm e arriva a 2 metri. In pratica quanto un grosso furgone da carico. L’ala anteriore è appena un po’ più stretta: 180cm, ben 20 in più dello scorso anno e per i piloti abituarsi a capire le dimensioni quando saranno in lotta tra di loro potrebbe non essere semplicissimo. In compenso, per le nuove regole l’ala ha una forma definita a delta, insomma a freccia, che rende il look delle nuove monoposto cattivissimo e irresistibile.
Ala posteriore - E poi al posteriore l’elemento che salta subito all’occhio: bassa (alta appena 80 cm da terra), larga (95cm contro i 75 del 2016), curva: l’ala dietro è un capolavoro. Ogni team, stando in queste misure stabilite dal regolamento, ha dato la sua interpretazione ma se, come è stato nello scrivere le regole, si voleva fare un balzo nel futuro con monoposto dall’aspetto incredibile, ci si è riusciti.
Diffusore - Importante, anche se meno visibile e accattivante per l’occhio, pure la modifica nelle misure in altezza del diffusore che ora può arrivare a 175mm (50 in più del 2016), consentendo di aumentare il carico aerodinamico.
Per tutta una serie di altri parametri e vincoli imposti dal regolamento, alla fine una Formula 1 è lunga dalla punta del muso all’ultimo elemento del posteriore, qualcosa più di 5 metri. In pratica, quasi mezzo metro in più di una station wagon segmento D. Se voleste metterla nel salotto di casa, di una casa media, probabilmente avreste qualche difficoltà. Se avete un salotto meno spazioso magari meglio provare con la Ferrari che con la Mercedes con i suoi quasi 20 cm in meno di passo.
Peso e potenza - Ultimo, anche se a delle vere signore come queste monoposto non è carino chiederlo, il peso: il regolamento stabilisce che il minimo per una Formula 1 sia di 722kg senza i 105 chili di carburante imbarcabile (invece dei 100 del 2016). Praticamente quanto una Smart. Con una sola piccola, minima, impercettibile differenza: i 700 e passa chili della macchinetta da città per eccellenza vengono spinti da un motore turbo da circa 70 cavalli, mentre una qualsiasi Power Unit di F1 ormai ha ampiamente sfondato il muro dei 900 cavalli, praticamente 13 volte tanto.
I numeri della nuova stagione ora ve li abbiamo forniti. Bastano a dimostrare che sarà una vera motorevolution? Se la risposta è “no” allora non resta che aspettare la prima gara, le prime libere a Melbourne e poi le qualifiche e la gara. Siamo certi che, pur in una pista che non esalterà queste monoposto al 100%, vi ricrederete.