Il circus della Formula 1 si sposta in Spagna, sul circuito del Montmelò a pochi chilometri da Barcellona. Piloti ed ingegneri conoscono alla perfezione il tracciato catalano, sede abituale dei test invernali dove i team hanno percorso migliaia di chilometri. Scopriamo insieme le caratteristiche della pista e le condizioni dei top team in vista del GP
Il circuito
La pista di Montmelò è da sempre considerata una vera e propria galleria del vento a grandezza naturale e, solitamente, chi è veloce qui lo è anche su molti altri tracciati del mondiale.
I tre settori che compongo il circuito hanno caratteristiche completamente diverse uno dall’altro:
Il settore 1 è caratterizzato da un lungo rettilineo, una esse e una piega a destra molto veloce che si percorre in pieno (qualifica). Per essere competitivi le vetture devono avere un’ottima velocità di punta ed un elevato carico aerodinamico.
Il settore 2 è composto da due pieghe a 180°, una curva da terza marcia verso sinistra in leggera salita e una curva abbastanza veloce verso destra che si percorre in pieno a circa 240 km/h. Fondamentale avere tanto carico aerodinamico e buon grip meccanico per uscire veloce da curva cinque.
Il settore 3 è contraddistinto da sei pieghe abbastanza lente e una curva veloce verso destra che porta i piloti sul rettilineo principale. In questo settore è richiesto un ottimo grip meccanico, dato che le curve sono tutte abbastanza lente, e un'ottima trazione.
Le gomme
Le mescole scelte da Pirelli sono analoghe a quelle della stagione 2016. La Soft sarà la gomma da qualifica con Medium e Hard gli altri due compound utilizzabili in gara. La scelta del numero di set dei vari compound è stata fatta interamente da Pirelli: tutti i team avranno a disposizione due set di Hard, quattro di Medium e ben sette di Soft. Pressioni minime alla partenza: 22,5 psi anteriore e 20 psi posteriore
I team. Ferrari e Mercedes, due filosofie completamente diverse
Ferrari e Mercedes, in queste prime gare stagionali, hanno dimostrato di avere prestazioni equivalenti con una W08 che sembra avere qualcosa in più in qualifica mentre la Rossa è più performante in condizione di gara. Prestazioni equivalenti tra due vetture che, in fase di progettazione, hanno seguito due filosofie completamente diverse. Gli ingegneri della Mercedes hanno optato per un passo lungo e valori di rake piuttosto bassi privilegiando l’efficienza aerodinamica, Ferrari, invece, ha optato per una vettura con il passo più corto alzando il posteriore della vettura per generare più carico. La SF70H genera gran parte del carico deportante dalle ali e questo comporta una maggior resistenza all’avanzamento rispetto alla W08. Comunque pur utilizzando ali molto più cariche e assetti rake esasperati, Ferrari grazie alla soluzione del fondo “flessibile” riesce a generare buone velocità sul dritto, anche se, leggermente più basse rispetto alla Mercedes W08.
I borsino dei team ed il recupero delle Ferrari
La Ferrari, negli scorsi anni, è sempre arrivata a questo appuntamento con la necessità di recuperare terreno nei confronti dei migliori. Quest’anno, invece, c’è la consapevolezza di poter lottare ad armi pari con la Mercedes W08 su ogni pista e in ogni condizioni ambientale, uno dei veri talloni d'Achille della SF16-H.
I miglioramenti ed il recupero prestazionale della Ferrari nei confronti della Mercedes è stato notevole ed abbiamo cercato di schematizzarlo con i grafici in basso prendendo in esame i tempi delle qualifiche. Come potete osservare in tutte le gare effettuate in questo 2017 il gap che ha separato Ferrari da Mercedes è sempre stato inferiore rispetto a quello del 2016. A Sochi la Ferrari è riuscita a mettersi davanti ai rivali anglo-tedeschi, cosa che non succedeva da Singapore 2015.
Analizzando il distacco medio di queste prime quattro gare possiamo notare come sia diminuito da 0,148 millesimi al chilometro fino a 0,039 millesimi. Il recupero della Rossa nei confronti della Mercedes è stato di ben 109 millesimi a chilometro, mezzo secondo su un circuito di media lunghezza. Un guadagno ottenuto principalmente nell’area telaistica e meccanica: la SF70H grazie ai nuovi cinematismi delle sospensioni riesce a sfruttare al massimo le gomme Pirelli 2017 che, invece, stanno creando grossi grattacapi a quasi tutti gli altri team, Mercedes compresa.
Gli sviluppi attesi a Barcellona
Gli aggiornamenti che i team hanno in programma di portare in Spagna potrebbero fare la differenza. A Barcellona vedremo una W08 più leggera di qualche kg dato che in queste prime gare era in sovrappeso di circa 6 kg. Oltre a questo vedremo il primo vero pacchetto aerodinamico (dopo i test di Barcellona 2, non erano state più introdotte novità sostanziali sulla monoposto).
Anche sulla Ferrari sono attesi degli sviluppi concentrati anche in zone poco visibili della monoposto. La Rossa, rispetto a Mercedes, porterà un pacchetto aerodinamico meno sostanziale visto che alcuni upgrade sono già stati montati in macchina in questo inizio di stagione.
Molto attesa la Red Bull dopo un inizio di stagione deludente. In Spagna ci si aspetta una vettura completamente diversa rispetto a quella vista fino a Sochi. Sarà interessante capire se la “nuova” creatura di Newey riuscirà ad avvicinare le prestazioni di Ferrari e Mercedes.