F1, GP Spagna: l’analisi tecnica delle qualifiche

Formula 1

Cristiano Sponton

Sebastian Vettel, Montmelò (Spagna 2017) - Foto: Getty Images
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Pole position numero 64 per Lewis Hamilton nel GP di Barcellona. Il pilota inglese, dopo il deludente fine settimana di Sochi, si è riscattato sfruttando al massimo il potenziale della rinnovata W08. Molto positiva anche la prestazione della Ferrari che è riuscita a classificarsi in seconda e quarta posizione 

Per Sebastian Vettel il fine settimana spagnolo non è stato per niente “fortunato”, a causa dei problemi accusati durante le FP1 di ieri e quelli di oggi che, hanno costretto un extra - lavoro ai meccanici di Maranello. Dopo le FP3, sono stati rilevati dei problemi al motore endotermico appena installato in vettura. Per evitare spiacevoli conseguenza in qualifica è stato rimontato il vecchio motore abbinato al quarto turbocompressore e la terza MGU-H.

Problemi alla Power Unit accusati anche da Mercedes, dopo aver introdotto una nuova specifica di Power Unit con componenti alleggeriti, per una perdita di acqua sulla vettura di Bottas, è stata montata la precedente. Power Unit Mercedes che non ha dato un grosso incremento di potenza di picco, ma grazie ad interventi sulla parte ibrida è in grado di recuperare un quantitativo maggiore di energia che può essere utilizzata nell’arco del giro.

A livello aerodinamico, sia Mercedes che Ferrari, hanno confermato su entrambe le vetture tutti i miglioramenti che erano stati portati in pista appositamente per questo appuntamento. Ferrari, rispetto alle prove libere di ieri, fin da questa mattina ha utilizzato, su entrambe le vetture, sia la nuova T-Wing che il doppio monkey seat per incrementare ulteriormente il carico al retrotreno.

Prestazioni a confronto: Mercedes, Ferrari e Red Bull

Hamilton è riuscito a costruire la sua pole position grazie ad un terzo settore “fantascientifico”, dove ha inflitto distacchi pesantissimi a tutti i suoi avversari. Grazie soprattutto all’assetto aerodinamico scelto dagli ingegneri Mercedes che, a differenza delle precedenti gare, hanno utilizzato un’ala posteriore da alto carico che ha dato grossi benefici nel tratto più lento del circuito, ma che è costata qualche km/h di velocità massima, fattasi sentire nei primi due settori.

Ferrari molto competitiva in S1 e S2 con entrambi i piloti a dimostrazione che, su questo tracciato e per la tipologia di setup aerodinamico scelto, nei tratti medio veloci, la SF70H è sembrata essere più performante della rinnovata W08. Tutto il vantaggio ottenuto è stato poi perso nel tratto finale dove, Hamilton, è stato più veloce di entrambe le Ferrari di ben quattro decimi.

In risalita la Red Bull, grazie agli sviluppi introdotti sulla RB13 è sembrata in netta ripresa rispetto alle prime gare stagionali. Colpisce, soprattutto, il terzo settore che è riuscito a realizzare Verstappen, risultato più veloce rispetto alle Ferrari ed è stato l’unico pilota, insieme a Bottas, a limitare i danni nei confronti di Hamilton.

Se andiamo a confrontare i tempi realizzati in Q3 con quegli ideali, ottenuti sommando i “best sector time”, possiamo notare che il pilota che è sembrato avere più mergine di miglioramento è Hamilton che aveva il potenziale per abbassare di altri 2 decimi il proprio tempo. Questo dimostra quanto la W08 sia ancora una vettura molto difficile da portare al limite e sarà interessante capire se questa problematica avrà qualche ripercussione anche sul passo gara. Molto vicini al proprio tempi ideale sono andati Vettel, Ricciardo e Verstappen mentre Raikkonen e Bottas avevano il potenziale per migliorarsi di un decimo.

Che Mercedes non riesca più a fare la differenza con il proprio bottone magico ormai è chiaro da inizio anno, ma anche oggi abbiamo avuto un'importante riconferma. Non è che Mercedes non utilizzi più questo sistema è che anche i rivali, in special modo la Ferrari, riescano a salire di potenza durante la fase cruciale delle qualifiche. Il grafico in basso, ci dimostra, che, Mercedes, Ferrari e la Red Bull di Verstappen, nella fase cruciale delle qualifiche sono riusciti ad abbassare il proprio tempo realizzato in Q2 di ben 1s.

Analizzando le velocità notiamo che, allo speed trap, le Ferrari sono le vetture più veloci mentre la Mercedes paga circa 4 km/h. Una cosa che nelle prima gare stagionali non era mai successa perchè la W08 aveva sempre utilizzato un’ala posteriore piuttosto scarica, mentre la SF70H utilizzava ali molto più cariche. Per questo appuntamento la Mercedes ha caricato tanto il posteriore proprio in ottica gara e per cercare di gestire al meglio le gomme, cosa che, alla Ferrari, riesce piuttosto bene.

Altro dato importante è la velocità delle vetture sulla finish line. Se negli anni passati la Rossa accusava distacchi pesanti nel settore tre, lo doveva principalmente a grossi problemi di trazione. Oggi, nonostante il mezzo secondo rimediato è sembrata essere ottima, infatti, sulla FL, le due SF70H sono state le vetture più veloci.

La gara di domani sarà molto combattuta e la partenza diventerà fondamentale. Le Ferrari dovranno scattare dal lato sporco della pista e questo potrebbe essere uno svantaggio. Fondamentale, considerando il caldo previsto, sarà la gestione degli pneumatici e la strategia di gara. Probabili le due soste con utilizzo delle soft per il maggior numero di giri possibile visto che, le medie, si sono dimostrate delle gomme poco veloci per questa tipologia di circuito.