F1, GP Canada: l’analisi tecnica della gara

Formula 1

Cristiano Sponton

Lewis Hamilton, Montreal (GP Canada 2017) - Foto: Getty Images
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 A Montreal Lewis Hamilton ha conquistato una vittoria piuttosto semplice e lineare. Il pilota inglese, proprio sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve, ha trionfato per la prima volta in carriera nel 2007 con la McLaren. Scopriamo insieme la strategia Mercedes e cosa non ha funzionato in casa Ferrari

Hamilton - Vettel 3 – 3

E’ questo il responso del GP del Canada. Nonostante lo stesso numero di vittorie tra Hamilton e Vettel, il tedesco della Rossa ha limitato i danni conservando la leadership del mondiale con dodici punti di vantaggio.
Il GP del Canada ha portato alla Mercedes la prima doppietta stagionale che ha permesso alla scuderia anglo-tedesca di scavalcare di otto punti la Ferrari in vetta alla classifica costruttori.

 Il double non è stato dettato dalla superiorità tecnica della W08 sulla SF70H, ma dagli episodi che hanno messo fuori gioco per la vittoria Sebastian Vettel. Il pilota tedesco, partito non benissimo dalla seconda posizione, ha subito un contatto con Verstappen che gli ha provocato un danneggiamento importante all’ala anteriore. Gara che poteva “raddrizzarsi” grazie al regime di Safety Car ma la Ferrari non ha richiamato ai box il proprio pilota per la sostituzione dell’ala danneggiata. Gli ingegneri di Maranello non sono riusciti a valutare in tempi brevi la gravità del danno.

Una scelta errata da parte del muretto di Maranello che ha influito gravemente sul risultato della corsa. Vettel ha perso otto secondi, che avrebbe guadagnato in caso di sosta durante la SC, poiché i vari piloti in pista viaggiavano lentamente per seguire la vettura di sicurezza. Inoltre, la monoposto ha riportato dei danneggiamenti perché nel momento in cui è collassata ha rotto la parte iniziale del fondo ed i bargeboards. Danni che gli ingegneri di Maranello hanno stimato in circa due decimi al giro.

Una disattenzione che è costata il podio a Vettel e quindi tre punti in ottica mondiale. Il terzo posto era perfettamente alla sua portata, considerando l'abbandono di Max Verstappen e che quelli dietro di lui avevano un ritmo di un secondo più lento di quello del pilota tedesco, come potete osservare dall’analisi dei passi dei singoli piloti. 

Cosa non ha funzionato in casa Ferrari

La vittoria non è stata alla portata della Rossa di Maranello perché per la prima volta in stagione la vettura non sembrava perfettamente bilanciata, in virtù della temperatura degli pneumatici. Problematica che la Ferrari non aveva mai avuto in queste prime sei gare e che, invece, si sono presentati in alcune occasioni (Sochi, Monaco) sulla Mereceds W08.

Le cause possono essere essenzialmente due:
1. Per la prima volta è stata utilizzata un'ala posteriore più scarica, necessaria per garantire ottime velocità sul lungo rettilineo del terzo settore, che ha sbilanciato la SF70H, soprattutto con temperature della pista elevate, non aiutando di certo le gomme.

2. Con 35°C di asfalto sembrava la solita vettura perfetta, piantata sul posteriore e con ben poco sottosterzo sull'anteriore. La risalita delle temperature tra la sessione di qualifica, 47°C, e la gara, 42°C, hanno “trasformato” la SF70H in una monoposto molto sottosterzante e nervosa.
Nonostante questo, Vettel, è riuscito a limitare i danni, disputando un’ottima rimonta che gli è valsa il quarto posto.

Anonima anche la gara di Raikkonensettimo al traguardo, dopo una partenza non positiva, non è riuscito a girare su buoni tempi con una Ferrari che nel traffico ha sofferto enormemente per il surriscaldamento degli pneumatici. Nel finale di gara, il pilota finlandese ha accusato dei problemi al sistema Brake By Wire che gli ha impedito di attaccare Ocon e Perez. Cerchiamo di dare una spiegazione a questi problemi al sistema frenante che mai, prima d’ora, si erano verificati sulla Ferrari ma che, nel 2015, proprio su questa pista, avevano afflitto l’imbattibile Mercedes W05.

Come già evidenziato nella preview del GP del Canada, la pista di Montréal viene percorsa dalle Formula 1 per il 70% del tempo a gas completamente aperto.
Le batterie elettriche, in particolare quelle al litio, hanno un range di temperatura di funzionamento tra circa 0 e 50 gradi centigradi, dato per scontato che sottozero una Formula 1 non corre, rimane il problema del limite di temperatura superiore oltre il quale la batteria non può andare.Ogni volta che si usa una batteria, in carica o in scarica, questa si scalda, e se va oltre una certa temperatura diventa non solo inutilizzabile ma rischia di esplodere.

Le temperature ambientali, sia sabato che domenica, erano piuttosto elevate e in una pista che sollecita tanto la componente elettrica con le batterie che si caricano molto velocemente nelle forti decelerazioni e si scaricano quasi completamente nei lunghi rettilinei, il raffreddamento del sistema elettrico è stato messo a dura prova.
In caso di surriscaldamento la batteria entra in protezione e non può essere utilizzata fino a quando non torna ad una temperatura di sicurezza. Quindi il problema accusato da Raikkonen potrebbe essere dipeso proprio dalla batteria.

Mercedes, problemi risolti?

Un capitolo a parte lo merita Mercedes che, dopo il disastroso fine settimana di Monaco, ha reagito già dai giorni post gara di Montecarlo dove, in fabbrica, gli ingegneri hanno lavorato duramente h24 per cercare di porre rimedio ai problemi di questo inizio di stagione. Soprattutto con la mescole più morbida portate dalla Pirelli in pista, problemi che almeno in Canada sembrano essere stati risolti. Per avere certezza che Mercedes abbia definitivamente risolto i problemi agli pneumatici bisognerà aspettare le gare di Baku e dell’Austria.

Hamilton ha disputato una gara molto tranquilla, non è mai stato impensierito da nessuno. Una W08 che aveva molto potenziale, come dimostra il giro record effettuato dal pilota inglese a sei giri dalla fine. Hamilton con gomme SS di oltre 30 giri ha rifilato due decimi a Vettel che disponeva d US molto più “fresche”.

A livello strategico, Mercedes aveva impostato la gara con uno stop di Hamilton al giro 21 per poi utilizzare le "gialle" fino al termine della gara. Strategie cambiata dopo aver visto che le gomme Soft nelle condizioni ambientali di ieri non funzionavano benissimo sia sulla Mercedes di Bottas che sulla RedBull di Ricciardo. Gomme US che non stavano dando nessun tipo di problema ad Hamilton e quindi, gli ingegneri anglo-tedeschi, hanno deciso di allungare il primo stint per poi utilizzare le SS fino al termine della gara.

Red Bull e Force India

Positiva la gara di Ricciardo che è riuscito a cogliere il terzo podio consecutivo. Red Bull non ha il potenziale per essere in lotta con Mercedes e Ferrari ma, sta sfruttando i momenti difficili dei due team, per portare  a casa il massimo risultato possibile. Peccato per il ritiro di Verstappen, costretto a fermare la propria macchina per un problema alle batterie. 

La vera sorpresa di questo GP del Canada è stata la Force India, grazie alla nuova specifica di Power Unit Mercedes, è riuscita, con entrambi i piloti, a raccogliere parecchi punti utili al campionato costruttori e alle finanze del team anglo-indiano.