F1, Fia riapre il caso Vettel-Hamilton. Tedesco rischia altra sanzione

Formula 1

Carlo Vanzini

La reazione di Vettel dopo il contatto con Hamilton
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Il presidente della Federazione Internazionale Jean Todt ha fatto sapere che il prossimo 3 luglio verrà nuovamente analizzato il contatto tra il tedesco e l'inglese per decidere se procedere con ulteriori sanzioni nei confronti dei piloti. Una decisione definitiva sarà presa entro il gran premio di Austria del 9 luglio

Il duello in pista tra Vettel ed Hamilton presumibilmente durerà fino al termine della stagione. Sempre più duro, sempre più al limite e senza esclusioni di colpi. Proprio come accaduto nel caldissimo Gp di Baku, dove la sfida mondiale più spinta e tirata degli ultimi anni ha rispolverato abitudini e consuetudini che credevamo perse nel tempo. Provocazioni, reazioni, tamponate e ruotate furenti. Un duello nel duello, che ha fatto infuriare e parlare un po' tutti ma che dal punto di vista disciplinare sembrava terminato in pista con la penalità di uno stop and go di 10 secondi rifilata al ferrarista. Non per la Fia e per il suo presidente Jean Todt che la parola fine sul doppio contatto Vettel-Hamilton ancora non l'ha pronunciata. Dopo le indiscrezioni rilanciate dal giornale tedesco molto vicino a Mercedes "Auto, motor und sport", che aveva parlato di un possibile rinvio di Vettel al tribunale disciplinare, la Federazione Internazionale ha fatto sapere con un comunicato ufficiale che lunedi 3 luglio l'incidente verrà nuovamente analizzato per decidere se procedere con ulteriori sanzioni nei confronti dei piloti che eventualmente verranno comunicate entro il Gp di Austria del prossimo 9 luglio.

Le reazioni alle penalità in pista

Come ricorderete, subito dopo aver ricevuto la penalità, Vettel commento via radio come la sanzione dello stop and go fosse ridicola. Tanti erano d'accordo con lui, altri meno, mentre altri ancora, come il team principal della Ferrari Maurizio Arrivabene, invocavano una sanzione anche per Hamilton, per il repentino rallentamento, e per Bottas, per la partenza scellerata che ha di fatto distrutto la gara di Raikkonen. La Fia, invece, dopo aver analizzato la telemetria e le immagini, aveva scagionato sia l'inglese che il finlandese della Mercedes penalizzando appunto Vettel con 10 secondi di stop and go e la decurtazione di alcuni punti sulla patente. Al tedesco ora ne restano tre, persi i quali sarà costretto a saltare un gran premio.

Il precedente del Messico

Tornando all'indiscrezione rilanciata da "Auto, motor und sport", il giornale tedesco porta come esempio a sostegno della tesi di un possibile rinvio al tribunale disciplinare del tedesco quanto successo in Messico la passata stagione, quando Vettel, onde evitare sanzioni e conseguenze più gravi della penalità poi avuta in pista, venne 'costretto' a scrivere una lettera di scuse per le parolacce riferite via radio al direttore di gara Charlie Whiting. Questo caso è diverso perché a Baku la Federazione si è già espressa su tutto quanto è successo. Leggera o meno che sia la mano dei giudici quel che è fatto è fatto, salvo nuovi elementi che a oggi non sembrano emergere.

Certo è che le parolacce del Messico e il mancato mea culpa di domenica non aiutano ad avere un occhio di riguardo e a invocare la maggiore attenzione richiesta dallo stesso Arrivabene. Anzi Vettel rischia di innescare l'effetto contrario con Todt che ha ormai nella sicurezza e nel buon esempio le sue battaglie principali, avendo evidentemente sepolto e dimenticato l'ascia di guerra dei suoi trascorsi da Team principal "guerriero" della Ferrari. Per capire se il presidente vuole calcare la mano sui principi a lui cari proprio adesso, dunque, bisognerà aspettare almeno fino al prossimo 3 luglio. Quel che è certo è che Vettel deve calmarsi e fare quello che sa fare meglio, ovvero far volare la sua Ferrari. Certamente da titolo mondiale.