GP Gran Bretagna, lì dove tutto cominciò: storia e precedenti
Formula 167 edizioni già corse del Gran Premio di Gran Bretagna, gara sempre in calendario dal 1950 ad oggi. È stata la prima corsa nella storia del mondiale ma ci sono ben altri motivi per ricordare alcune delle sue edizioni: tra vittorie al limite del regolamento, piloti leggendari e promesse scomparse troppo presto
Brooklands, Surrey. Il nome vi dice niente? Se no, leggete qui sotto per saperlo. Se si, saltate pure le prime righe ma leggete il resto perché sicuramente siete degli appassionati veri del motorsport di quelli che la storia del GP di Gran Bretagna, o almeno alcune storie, se la leggono volentieri.
Brooklands, nel Surrey, si diceva, è stato semplicemente il primo circuito costruito appositamente per far correre le macchine. Era un ovale, un po’ come il circo Massimo. Si, in fondo noi italiani c’eravamo arrivati prima, molto prima, ma quelle erano bighe e non macchine e noi dopo, negli anni delle grandi innovazioni industriali eravamo lì ad inseguire gli inglesi. In questo caso per fortuna, perché è grazie a Brooklands in fondo se possiamo goderci il motorsport e il Gran Premio di Gran Bretagna. Qui di seguito però non parleremo di gare corse nel Surrey ma solo di quelle valide per il mondiale di F1 a partire dalla prima: Silverstone 1950.
1950 - Si corre su un tracciato molto diverso dall’attuale, fondamentalmente condizionato dalle piste dell’aeroporto su cui il circuito è nato. I nomi delle curve però già sono riconoscibili, Becketts, Stowe (dal paese limitrofo), Maggotts, Copse, Woodcote, le forme invece sono ancora lontane da quelle di oggi: il tracciato è velocissimo e non troppo vario. A vincere, nella prima gara della storia del mondiale di Formula 1 è Giuseppe Farina (che sarà anche il primo campione del mondo della storia) davanti a Luigi Fagioli, e Reg Parnell, tutti su Alfa Romeo. Un trionfo italiano in terra d’albione.
1951-1958 - Il tricolore è ancora di casa a Silverstone: in quattro anni quattro vittorie Ferrari con Froilan “cabezon” Gonzalez (’51-’54) e con Alberto Ascari (’52-'53). Gli inglesi insomma, un po’ come nel tennis e nel calcio, hanno inventato (o quasi) lo sport, ma non riescono a vincere. Si leveranno le prime soddisfazioni però già dall’anno successivo con Stirling Moss, primo inglese a vincere in casa (’55-’57 in coabitazione con Tony Brooks), e poi con Peter Collins che nel 1958 centrerà la prima vittoria nel GP di casa, ultima gara prima dello schianto fatale nel Gran Premio di Germania.
1962-1967 - Se fosse una partita di calcio Italia-Inghilterra, e per fortuna non lo è, gli inglesi starebbero dilagando: dal ’62 al ’67 a vincere sono sempre loro con Jim Clark che domina il Gran Premio di casa. Nel ’62 ad Aintree vicino Liverpool, nel 1963 a Silverstone davanti a Surtees e Hill, nel 1964 a Brands Hatch ancora davanti a Hill e Surtees che si scambiano di posto sul podio rispetto ad un anno prima, e nel 1965 di nuovo a Silverstone e di nuovo precedendo Hill e Surtees. Tre piloti inglesi per tre anni consecutivi a monopolizzare il podio del Gran Premio di casa. Il dominio di Clark e della sua Lotus hanno un solo stop nel 1961: quando Clark si ritira il podio è tutto Ferrari con Von Trips che precede Phil Hill, campione del mondo a fine anno, e Richie Ginther.
1973 - Ancora Silverstone che si alterna a Brands Hatch come casa del GP di Gran Bretagna dal 1963 al 1986. Il tracciato è quello originario e molto veloce delle prime edizioni e qui si corre il 14 luglio la nona gara della stagione. La gara viene ricordata anche per un incidente che coinvolge ben undici monoposto, innescato da Jody Scheckter all’uscita della Woodcote. In seguito alle ferite riportate il nostro Andrea De Adamich sarà costretto al ritiro dalla F1. La gara, a causa di questo incidente, viene fermata e fatta ripartire da capo con sole 18 vetture in griglia visti i 9 ritirati. Jackie Stewart, che alla prima partenza dalla quarta posizione era riuscito ad andare in testa, deve ricominciare da capo. Peterson scatta dalla pole e tiene il comando seguito da Lauda e, appunto Stewart. Lo scozzese passa Lauda e prova l’attacco a Peterson che però chiude la porta e lo costringe ad andare sull’erba. Finirà la gara decimo, peggior piazzamento nella sua stagione del suo terzo e ultimo mondiale. Dopo il ritiro di Lauda, è lotta tra Peterson, Hulme, Hunt e Revson. La spunta l’americano al primo successo in carriera che con la sua McLaren precede lo svedese e il compagno di squadra Hulme. Hunt, al primo giro veloce in F1, chiude quarto con la Hesketh.
1977 - Dal quarto posto alla prima vittoria nella gara di casa per Hunt passano quattro anni. Quattro anni e un mondiale vinto. Ma il GP non resta nella storia per la netta vittoria di Hunt (18 secondi su Lauda con la Ferrari) ma per l’esordio, proprio con la McLaren, di Gilles Villeneuve che si qualifica nono, davanti al ben più esperto Mass anche lui su McLaren, e chiude la gara undicesimo. Un piccolo pezzo di storia come quello dell’esordio del primo motore turbo in Formula 1 sulla Renault RS01 guidata da Jean-Pierre Jabouille.
1979 - È il fine settimana della Williams, il team inglese fondato, appunto, da Frank Williams appena due anni prima. La pole position la porta a casa Alan Jones che al via mantiene il comando. Dietro di lui il compagno di squadra Clay Regazzoni. Sembra una facile doppietta per la Williams ma il motore Ford di Jones lo tradisce al 39esimo giro a causa di un problema con la pompa dell’acqua. Regazzoni ringrazia e va a vincere il primo GP di casa per il team di Sir Frank che poi si ripeterà anche l’anno dopo, ma a Brands Hatch con Alan Jones.
1987 - Silverstone è ora la sede definitiva del Gran Premio di Gran Bretagna. In pole parte Nelson Piquet davanti a Nigel Mansell per una prima fila tutta Williams-Honda. In partenza però il più veloce è Prost con la McLaren che va in testa ma viene passato subito, prima da Piquet e poi da Mansell con delle Williams praticamente imbattibili. Al 35esimo giro Piquet comanda con due secondi sul compagno di squadra ed è avviato verso una tranquilla vittoria visto che per le due monoposto di Grove non sono previsti pit stop. Ma Mansell, d’accordo con il team, decide di dare una scossa alla gara: entra ai box e cambia le gomme tornando in pista con un ritardo dal leader di circa 29 secondi a 28 giri dalla bandiera a scacchi. L’inglese, caricato dal pubblico di casa e con gomme nuove, vola e comincia la rimonta: batte il record della gara per otto volte e a tre giri dal termine è nei tubi di scarico di Piquet. Sull’Hangar Straight Mansell finta a sinistra e poi si infila a destra entrando nella Stowe, passa il brasiliano e va a vincere. Pochi metri dopo il traguardo la sua monoposto, accerchiata dalla folla, rallenta e si ferma. Si pensa che sia a secco ma in realtà il suo motore Honda, usato per gli ultimi sei giri in modalità qualifica per avere più potenza, è esploso. Il display indica -2,5 giri di autonomia residua, nel serbatoio non restavano che poche gocce che il computer di bordo non sapeva nemmeno di avere. Ma lo sapeva Mansell o almeno pensava di saperlo. Ha tentato l’azzardo della vita e per un soffio è andata bene. I tifosi in delirio lo amano anche, e forse soprattutto, per queste sue follie.
1988 - La follia di Mansell, però, è anche la fortuna della McLaren: la Honda, stanca degli azzardi e delle lotte intestine in Williams, abbandona il team di Grove e si trasferisce a Woking. Mansell, che vive una stagione disastrosa con una Williams che non riesce a far funzionare le sue sospensioni reattive e che si ritira in continuazione, annuncia che correrà per la Ferrari nella stagione seguente attirato dalle buone prestazioni della rossa che, infatti, monopolizza la prima fila a Silverstone con Berger davanti ad Alboreto. Terzo è Senna che però, per la prima volta dal GP del Belgio del 1985 si trova a correre una gara bagnata. La domenica infatti diluvia e il brasiliano si mette subito all’inseguimento delle due Ferrari. Passa Alboreto e va alla caccia di Berger che supera al quindicesimo giro dopo la chicane del ponte mentre contemporaneamente doppia Prost che gira lentissimo. Per Senna è una facile vittoria nonostante le condizioni che cambiano passando da asciutto a bagnato. Dietro di lui un insolitamente saggio Mansell, che sfrutta la gestione delle gomme per risalire posizioni su posizioni, e Alessandro Nannini che centra con la Benetton Ford il primo podio della propria carriera.
1990 - Alain Prost è, o meglio sarà, il re di Silverstone con cinque vittorie come Jim Clark. Nel 1990 ha già vinto qui tre volte (’83-’85-‘89) e si presenta alla nona gara della sua prima stagione in Ferrari con tre punti di ritardo in classifica dall’ex compagno di squadra e arcinemico Ayrton Senna e con due vittorie consecutive in Messico e Francia. Nelle prime fasi della corsa il duello è tra Mansell e Senna ma il brasiliano va largo nell’erba alla prima curva e deve rientrare ai box per sostituire le gomme. A metà gara Mansell ha 4 secondi di vantaggio su Prost e 6 su Berger. Senna è nono staccato di circa 40 secondi. Prost però ha ritmo e passa in testa superando Mansell che pochi giri dopo si ritira per la rottura del cambio. Il francese vince senza problemi e si prende la testa della classifica di due soli punti perché Ayrton chiude sul podio, alle spalle di Boutsen, approfittando dei ritiri degli avversari. È l’ultima volta che si corre sul tracciato originario velocissimo di Silverstone. Dall’anno seguente pesanti modifiche volute per rallentare le monoposto lo renderanno più simile alla pista su cui si corre oggi.
1998 - È la vittoria di Michael Schumacher ma è anche la vittoria di Ross Brawn. A Silverstone si corre con il classico tempo inglese: piove, non piove, ripiove, diluvia. Il risultato è che il leader della corsa Mika Hakkinen, che comanda con 49 secondi su Schumacher, si gira, danneggia l’ala anteriore e perde 10 secondi. Una serie di incidenti ad altre vetture costringe la direzione gara a far uscire la Safety Car. Hakkinen e Schumacher così sono di nuovo uno attaccato all’altro. Al 50esimo giro la gara riprende e dopo due passaggi Hakkinen commette un altro errore che regala la testa a Schumi. Ma a due giri dalla fine alla Ferrari del tedesco viene comminato uno stop and go per aver superato Alex Wurz in regime di Safety Car. Schumi ha tre giri per scontare la penalità. Al muretto della rossa decidono di far rientrare Michael solo nell’ultimo giro ma così facendo Schumi taglia la linea del traguardo prima di scontare la penalità e vince. I commissari contestano alla Ferrari di non aver scontato lo stop and go ma Ross Brawn fa notare che la decisione della sanzione era arrivata con 6 minuti di ritardo sul limite previsto dal regolamento e che, comunque, la comunicazione scritta era poco chiara sul tipo di sanzione da scontare se Stop and Go o 10 secondi da aggiungere al tempo finale. Gli steward decidono così di applicare la penalità in tempo che, però, si può comminare solo per infrazioni commesse negli ultimi 12 giri della gara. Quella di Schumi era ben precedente e così per lui non c’è nulla da aggiungere ed è vittoria. La sua e, appunto, di quel genio dal sorriso sornione con gli occhi che sembrano due fessure di Ross Brawn.
2003 - È la gara di Rubens Barrichello: pole, davanti alla Renault di Trulli e alla McLaren di Raikkonen, vittoria e giro più veloce. Unico neo per il brasiliano la partenza: al via scatta male e sia Trulli sia Raikkonen lo passano. Al sesto giro fa il suo ingresso la safety car per permettere ai commissari di recuperare dalla pista la protezione per la testa di David Coulthard volata via alla Copse. Barrichello ringrazia e alla ripartenza supera Raikkonen. È la sua gara: Rubinho è in stato di grazia. Ma all’undicesimo giro un uomo in kilt, con dei cartelli che invitano a seguire i precetti della Bibbia, invade la pista e corre verso le monoposto che, miracolosamente lo evitano. Poi esce dall’asfalto e viene fermato dai poliziotti e arrestato. Ma intanto è entrata di nuovo la Safety Car che ricompatta il gruppo. Dopo la seconda sosta ai box in testa c’è Raikkonen ma Barrichello fa il giro più veloce, mette pressione al finlandese, lo costringe all’errore e passa in testa. Il brasiliano vince con cinque secondi di margine su Montoya che approfitta di un altro errore di Raikkonen per strappargli la seconda posizione. Un insolitamente anonimo Schumacher chiude quinto ma mantiene sette punti di vantaggio sul finlandese in campionato.
2007 - La prima ed unica vittoria di Raikkonen a Silverstone. Nell’anno del suo mondiale e della lotta feroce ed intestina tra Hamilton e Alonso, il finlandese arriva al GP di Gran Bretagna, nona gara della stagione su 17, con 22 punti di ritardo dal leader della classifica Lewis Hamilton. Il vincitore ne porta a casa 10 quindi Kimi ha più di due gare di svantaggio. Ma è anche grazie a gare come questa che lui e la Ferrari si porteranno a casa il titolo. La F2007 è velocissima in gara e Kimi passa Hamilton alla prima sosta e Alonso dopo la seconda. Il podio dice Raikkonen, Alonso, Hamilton ma quello che non dice è il piazzamento di Felipe Massa che, dopo aver fatto spegnere la sua Ferrari in griglia, rimonta dall’ultima alla quinta posizione.
2008 - Hamilton padrone a casa sua nella prima delle sue quattro vittorie. Dopo la beffa dell’anno prima l’inglese è motivato a rifarsi. Non ha più Alonso al suo fianco e sul bagnato e deve riscattare i due passaggi a vuoto di Canada e Francia che hanno proiettato Massa in testa al campionato davanti a Kubica di due punti, a Raikkonen di 5 e a lui di 10. Su un asfalto pari al vetro Lewis non commette errori: guida in maniera perfetta e ringrazia anche la giornata no della Ferrari che sbaglia la strategia con Raikkonen lasciato in pista con gomme usurate. Lewis benedice anche la domenica disastrosa di Massa. Il brasiliano non riesce a stare in pista, si gira cinque volte e chiude la gara con zero punti. Ora il mondiale vede lui e Hamilton in testa a pari punti. Prima avvisaglia di una sfida che si chiuderà solo agli ultimi metri dell’ultima gara.
2009 - Il mondiale lo vincerà la BrawnGP, lo vincerà il suo doppio diffusore in ampio odore di illegalità, lo vincerà Button lottando con Barrichello prima e Vettel poi. Il mondiale, perché invece la gara di Silverstone la vince Sebastian Vettel. O meglio la vincono lui e Adrian Newey che, corso ai ripari con un doppio diffusore stile BrawnGP progettato in fretta e furia, dà a Vettel una macchina dal potenziale devastante. È doppietta Vettel - Webber davanti a Barrichello attardato di 41 secondi dal vincitore. In BrawnGP le facce sono meno sorridenti che ad inizio stagione: con una Red Bull così non si può dormire tranquilli.
2011 - Ancora una stagione di incertezze e di controversie regolamentari: la Red Bull, campione del mondo 2010, ha vinto con Vettel 6 delle prime 8 gare nuova della stagione. Lo fa con una monoposto incollata al terreno grazie agli scarichi soffiati (o soffianti come sarebbe più corretto dire): i gas caldi del motore soffiano in rilascio sul diffusore portando tanto carico aerodinamico e rendendo la monoposto di Newey inarrivabile per gli altri. La Federazione prima li bandisce, poi li riammette poi, a Silverstone e per un’unica gara, li mette di nuovo al bando. La Ferrari si trova favorita dal cambio regolamentare e Alonso su una pista in parte bagnata e in parte no, domina la corsa: vince con 16 secondi di vantaggio su Vettel e Webber e 28 su Hamilton. Dal GP successivo, quello di Germania, gli scarichi soffianti saranno di nuovo legali e Red Bull dominerà la stagione. Per la Ferrari quella di Silverstone resterà l’unica vittoria 2011.
2014 - 2016 - Tre vittorie consecutive per Lewis Hamilton che così arriva a 4 nel GP di Gran Bretagna ad una sola da Prost e Clark. Nel 2014 il duello è in famiglia con Rosberg fino al ritiro del tedesco per un problema al cambio. Nel 2015 Lewis mostra due volti: disastroso nelle fasi iniziali quando al via viene saltato da Massa e alla ripartenza dalla Safety Car per cercare di attaccarlo finisce fuori pista e fenomenale nella seconda parte di gara. Sotto la pioggia è inarrivabile: entra ai box con tempismo perfetto e con le gomme da bagnato allunga sugli avversari staccando Rosberg di 10 secondi e Vettel di 25. Nel 2016 domina e quasi quasi non viene nemmeno inquadrato dalle telecamere che invece sono tutte per il duello spettacolare tra Rosberg e Verstappen. L’olandese passa Rosberg all’esterno alla Chapel su pista bagnata. Con l’asciutto però la Mercedes è nettamente più forte e Nico ripassa ma solo dopo un lungo duello che si chiude al 39esimo giro con un sorpasso all’esterno della Stowe. Il podio dice però Hamilton, Verstappen, Rosberg. Il tedesco infatti dopo la gara viene penalizzato di 10 secondi perché il suo team lo ha aiutato via radio a risolvere un problema al cambio cosa vietata dal regolamento.
67 edizioni già corse in Gran Bretagna quindi, unico GP sempre presente nel calendario mondiale dal 1950 ad oggi. Ha visto nascere il mondiale e qui si è fatta, si fa e si farà sempre la storia. Magari a partire proprio dall’edizione 2017.