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NBA, chi sarà il prossimo big a cambiare squadra?

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Ore decisive per scoprire chi cambierà maglia prima della trade deadline fissata per le 21 italiane di giovedì 23 febbraio. E le voci riguardano anche big come Carmelo Anthony, Jimmy Butler, Derrick Rose, Ricky Rubio e chissà, forse anche Danilo Gallinari

Smaltita la sbornia di schiacciate & canestri (e magari pure quelle incassate nei locali di Bourbon Street), l'attenzione di tutto il mondo NBA vira decisa sulle voci di mercato, ora che mancano poco più di 48 ore alla trade deadline fissata per le ore 21 italiane di giovedì 23 febbraio. E se durante il weekend delle stelle a rubare la scena è stato lo scambio tra Sacramento e New Orleans che ha portato DeMarcus Cousins in Louisiana, ora l’attesa è per capire chi sarà il prossimo grande nome destinato a cambiar maglia nelle prossime ore. Le suggestioni non mancano, anche se come ogni anno le mille voci che si accavallano nei giorni immediatamente precedenti la trade deadline non partoriscono poi necessariamente tutti quegli scambi che ci si diverte a pensare possibili e, a volte, perfino irrinunciabili.

Carmelo Anthony e i New York Knicks — Le luci di parecchi riflettori puntano dritte — ma questa non è una novità — sulla Grande Mela. Si è parlato molto della no-trade clause, la clausola presente nel contratto di Carmelo Anthony che vede il n°7 bluarancio poter vincolare la propria eventuale cessione a una squadra di suo gradimento. Per questo e per mille altri motivi, non è semplice pensare che ‘Melo possa lasciare New York, ma è altrettanto vero che l’amore (se mai sbocciato) tra l’ex campione NCAA a Syracuse e Phil Jackson sembra solo un ricordo. Come già ci si chiedeva a inizio stagione, potrebbe essere Kristaps Porzingis l’uomo su cui i Knicks scelgono di fondare una sorta di ricostruzione (parola però bandita in una piazza come New York) e allora anche Anthony potrebbe essere sacrificabile, al pari del contratto in scadenza a fine anno (e per questo motivo attraente per diverse franchigie) di Derrick Rose. Per la point guard ex Chicago si parla in queste ore di un interessamento dei Minnesota Timberwolves, che a sua volta non sembrano più convinti che Ricky Rubio possa essere il loro playmaker futuro (ruolo che nelle idee della dirigenza sarà presto di Kris Dunn) e quindi potrebbero volere Rose per l’immediato e anche come chioccia per il futuro, affidandolo alle mani del suo ex allenatore ai Bulls Tom Thibodeau. 

Jimmy Butler resta o va? — I nomi di due ex come Derrick Rose e Tom Thibodeau indirizzano automaticamente il discorso su Chicago, dove la star oggi è Jimmy Butler ma non è detto che la situazione rimanga tale per molto. Sul prodotto di Marquette University c’è da parecchio l’interessamento forte dei Boston Celtics (e qualcuno dice anche dei Los Angeles Lakers…): “Se merito di essere scambiato?”, le parole dell’ala dei Bulls durante l’All-Star Weekend. “Non spetta a me dirlo. Io devo solo scendere in campo e giocare, certe decisioni le prendono altri e io non posso controllarle”. Il solito refrain, ripetuto quasi in automatico da molte stelle in queste ore. Boston — che potrebbe avere in mano la prima scelta assoluta al prossimo Draft (quella ottenuta dai Brooklyn Nets) — potrebbe essere tentata di cederla per arrivare a quel giocatore ritenuto in grado di far fare l’ultimo salto di qualità, quello necessario per passare da seconda forza a Est a reale sfidante al trono di LeBron James. Oltre a Butler, l’altro nome accostato alla franchigia più vincente di sempre è quello di Paul George, che potrebbe lasciare l’Indiana, mentre da tempo il nome di Danilo Gallinari — in passato associato a un possibile interessamento dei biancoverdi — sembra essere sparito dal radar. Se a Chicago dovesse partire Butler, con anche Taj Gibson in scadenza di contratto a fine anno, avrebbe allora poco senso anche la permanenza in città di Dwyane Wade, che di colpo potrebbe nuovamente tornare sul mercato (sempre che qualcuno voglia prendersi il suo contratto).

Reggie Jackson al sole della Florida? — Se Wade ha chiamato casa per anni Miami, in Florida — ma a Orlando — potrebbe accasarsi Reggie Jackson, point guard che appare eternamente insoddisfatta della propria situazione. Per anni ha spinto per abbandonare Oklahoma City, chiuso nel ruolo da uno come Russell Westbrook, ma dopo aver firmato nel 2015 un contratto da 80 milioni di dollari per 5 anni con Detroit l’idillio tra il giocatore e l’allenatore (ma anche GM) dei Pistons Stan Van Gundy sembra già essere terminato. “Anche quando Reggie è tornato dal suo infortunio, abbiamo continuato a far fatica”, le parole di coach Van Gundy. D.J. Augustin e Jeff Green potrebbero essere la contropartita offerta da Orlando, che ha già salutato dopo pochi mesi di permanenza in Florida Serge Ibaka — spedito a Toronto — e che sembra intenzionata a mettere ancora mani al proprio roster. 

La situazione di Danilo Gallinari — L’azzurro continua a ripetere di voler restare in Colorado ma le voci che arrivano da Denver sono contrastanti. Da un lato la franchigia ritiene importante dare un segnale a pubblico, tifosi e lega tornando ai playoff già a partire da quest’anno (i Nuggets sono attualmente titolari dell’ottavo e ultimo posto a Ovest). Per far ciò, privarsi del loro miglior giocatore (lo dice anche lo status garantitogli dal suo contratto) non sembra la soluzione più logica. Allo stesso modo, però, alcuni rumors assicurano che di fronte a un’offerta che porti a Denver i diritti su una prima scelta (anche protetta Lottery) più un’altra scelta al Draft, i Nuggets sarebbero pronti ad abbracciare la linea verde e liberarsi anche di Gallinari. Per lui erano circolate voci di interessamento di Raptors (prima dell’arrivo in Canada di Ibaka) e Clippers, altra squadra molto attesa a qualche movimento (nelle possibili destinazioni accettate da Carmelo Anthony, L.A. — squadra e mercato — sembrava una soluzione possibile).

Gli altri nomi — In casa Clippers i nomi considerati cedibili sono quelli di Austin Rivers (che direbbe addio a papà in panchina) e Jamal Crawford — non troppo per aspettarsi chissà cosa in cambio — mentre nello Utah, vista la solidità offerta da Rudy Gobert a centro area, liberarsi di Derrick Favors di fronte a un’offerta convincente sembra essere diventata un’opzione. Jahlil Okafor, quasi sicuramente in uscita da Philadelphia e più volte sembrato vicinissimo a New Orleans, nella nuova frontline Anthony Davis-DeMarcus Cousins troverebbe ancor meno spazio che nella Città dell’Amore Fraterno e allora per lui sembra probabile la soluzione Portland. I Lakers sembrano disposti a cedere il loro miglior marcatore di squadra, Lou Williams (18.6 a sera) ma al momento solo Washington è sembrata interessata, così come Milwaukee ha sondato l’interesse della lega per Greg Monroe, titolare di uno stipendio annuale oltre i 17 milioni di dollari ma anche di una player option a fine anno che sembra incline a non voler esercitare, rendendosi così libero sul mercato.