NBA, menisco rotto per Rose, stagione finita
NBALa point guard dei New York Knicks si è infortunato di nuovo al ginocchio sinistro e rimarrà fuori per il resto della stagione. Una notizia che avrà impatto sulla prossima estate, quando sarà free agent
La nona stagione di Derrick Rose in NBA, la prima con la maglia dei New York Knicks, si è conclusa nel modo peggiore. Non fosse abbastanza il pessimo modo in cui la franchigia newyorkese non è mai stata in corsa per i playoff da Natale in poi, la point guard dei blu-arancio ha anche dovuto chiudere anticipatamente la sua annata con la brutta notizia della rottura del menisco del ginocchio sinistro, lo stesso del grave infortunio del 2012. I tempi di recupero sono previsti dalle quattro alle otto settimane, ma è ovvio che i ragionamenti sono più in ottica estiva che nell’immediato, visto che i Knicks non hanno più nulla da chiedere alla stagione. Al contrario, Rose ha molto da chiedere dal 1 luglio in poi, quando sarà free agent e dovrà decidere la sua prossima destinazione. E non sarà una scelta semplice, né per lui né per le squadre che cercheranno i suoi servigi.
Ricordo positivo — Tutti i membri dei Knicks interpellati dai giornalisti della Grande Mela hanno avuto parole di elogio per “D-Rose”, definito come “un grande lavoratore che si è impegnato per tutta la stagione per mantenere la forma” tanto dal suo allenatore Jeff Hornacek quanto dai suoi compagni come Kristaps Porzingis, Courtney Lee e Ron Baker (che ha anche sottolineato quando lo abbia aiutato durante il suo anno da rookie). “Penso che abbia giocato bene” ha aggiunto coach Hornacek sul Rose visto in campo. “L’esplosività che si vedeva anni fa si è un po’ rivista quest’anno. Ma considerando il modo in cui è andata la stagione, è davvero brutto che una cosa del genere possa succedere proprio alla fine”. Una visione che cozza un po’ con quanto visto nell’ultima stagione in cui l’ex Bull ha alternato buone cose in avvicinamento a canestro (10 penetrazioni a partita, 12° in NBA, col 51.2% al tiro) e dalla media distanza (44%) ad altre pessime, soprattutto da dietro l’arco e nella metà campo difensiva.
Il lato oscuro di Rose — Dal punto di vista dei numeri “grezzi”, la point guard dei Knicks ha avuto una discreta stagione per i suoi standard post-infortunio, chiudendo con 18 punti, 3.8 rimbalzi e 4.4 assist con il massimo in termini di efficienza dal 2012 (47.7% di percentuale effettiva). Le percentuali stagionali sono però aiutate da una selezione di tiro in cui le conclusioni da tre sono completamente scomparse (21.7% su meno di un tentativo di media, peggior dato della carriera), mentre i numeri difensivi sono ancora di basso livello, con un Real Plus-Minus che lo posiziona al 340° posto in NBA (-2.42) e all’82° tra le point guard per quanto riguarda la difesa (solo sei giocatori peggio di lui). Il 111.1 di rating difensivo con lui in campo (solo parzialmente mitigato dal 107.3 in attacco) è il peggiore di tutti i Knicks e di 2.5 punti peggiore rispetto alla già non indimenticabile media stagionale che li vede al quint’ultimo posto della NBA, davanti solo a Lakers, Nuggets, Suns e Kings.
Storia complicata — A 29 anni da compiere a inizio ottobre, con un brutto precedente come la partita saltata senza comunicarlo alla squadra e con una storia clinica complicata alle spalle, specialmente alle ginocchia, viene da chiedersi quale sia il futuro di Rose nella lega. Lui ha mandato segnali contrastanti durante la stagione: prima è partito dicendo di volere il massimo salariale (non succederà), poi si è detto interessato a rimanere a New York, quindi ha dichiarato che la sua principale preoccupazione sarà quella di vincere e infine ha lanciato segnali di insofferenza verso il Triangolo. Ma considerando i dati già citati e il fatto che l’atletismo di Rose sarà destinato a declinare piuttosto che a migliorare, le squadre interessate dovranno pensare molto seriamente all’opportunità di dare un contratto pluriennale a un giocatore “ingombrante” come l’ex MVP. Specialmente con l’interessante infornata di point guard in arrivo dal Draft (almeno cinque nelle prime 11 posizioni, di cui una appartiene ai Knicks) e nove titolari sul mercato dei free agent (oltre agli imprendibili Curry, Lowry e Rose, saranno senza contratto anche George Hill, Jrue Holiday, Jeff Teague, Darren Collison, Rajon Rondo e un “finto panchinaro” come Patty Mills). Una squadra rimasta con la “pagliuzza corta” dopo i primi giorni di luglio e alla ricerca di una point guard titolare potrebbe anche scommettere su di lui, ma di sicuro non sarà per le cifre o per la durata immaginata da Rose prima di questa stagione. La sua situazione sarà comunque una delle più interessanti da seguire, visto che a Chicago nessuno lo ha dimenticato (almeno tra i tifosi) e il nome continua ad avere un certo richiamo tra gli appassionati. Ma dopo questa ennesima tegola fisica, chi ha davvero bisogno di Derrick Rose?