Please select your default edition
Your default site has been set

NBA Finals, Warriors e Cavs pronti alla battaglia

NBA

Coach Tyronn Lue ha sottolineato come la fisicità dei suoi abbia fatto la differenza in gara-4: basta sorrisi e smancerie in campo; all’occorrenza bisogna anche picchiare duro pur di tornare a casa con una vittoria

Affinare le proprie armi prima di una sfida così importante è uno dei tanti aspetti da tenere presente nel gioco dei ruoli che una competizione lunga e stenuante come le Finals NBA ti portano a interpretare. Per questo, dopo il successo in gara-4, tocca ai Cleveland Cavaliers fare la parte del leone e a coach Tyronn Lue quella del generale pronto a chiamare a raccolta le sue truppe prima della battaglia (sportiva, si intende). Mettere energia e aggressività nella sfida di 48 ore fa è stata una delle chiavi per regalarsi una speranza e soprattutto una partita in più contro Golden State. Per questo l’allenatore dei Cavaliers non smette di sottolineare come l’atteggiamento da tenere dovrà sempre essere quello di gara-4: “Personalmente, mi piace anche questo aspetto del gioco –sottoline, facendo presente che mettere le mani addosso all’avversario è una parte non trascurabile -. Credo che nelle prime due partite siamo stati troppo buoni considerando la posta in palio. Durante la gara aiutavamo gli avversari a rialzarsi da terra, sorridevamo sempre, li aiutavamo a uscire dal campo – tutte cose che non mi sono per niente piaciute, soprattutto considerando il risultato. Per questo in gara-4 abbiamo iniziato con il trash talking, a giocare duro e a fare tutto quello che poteva permetterci di vincere la partita”. Una vera e propria chiamata a raccolta dunque, a cui tutti hanno risposto presente. “Certo che l’ho sottolineato prima di gara-4, chiedendo a tutti di essere più duri, di metterci maggiore fisicità. La nostra impostazione mentale deve essere quella di pensare a vincere, non di sorridere all’avversario o di farci quattro chiacchiere. Visto come siamo messi, non ci vedo davvero nulla di cui sorridere. Dovevamo metterci quella fisicità che loro hanno messo in mostra nei primi tre episodi della serie e in gara-4 siamo riusciti finalmente a esserlo più di loro. Se mettere fisicità nel match vuol dire utilizzare dei toni forti in campo e non porsi troppi problemi quando un avversario cade sul parquet.. be’, allora bisognerà fare anche quello”.

La risposta di Green: “Dobbiamo restituire il cazzotto preso”

Non svegliare il can che dorme (almeno a parole) dovrebbe essere la tattica, che in realtà però i Cavaliers hanno deciso di non adottare. E a una provocazione del genere, non poteva che rispondere Draymond Green: “Mi aspetto da parte nostra una reazione immediata appena inizierà la partita. Appena becchi un cazzotto in faccia, la prima cosa che vuoi fare è trovare il modo di restituirlo. Sappiamo cosa significa vincere un titolo e sappiamo che cosa bisogna fare per portarlo a casa”. Partire con le marce alte infatti sembra essere il viatico per conquistare il successo nei primi quattro episodi della serie finale: in gara-1 Golden State ha archiviato il primo quarto avanti di cinque punti per poi vincere di 22; in gara-2 al +6 iniziale, ha fatto seguito il +19 di fine match. Il trasferimento a Cleveland non ha cambiato la tendenza: il +7 dopo 12 minuti per gli Warriors, diventato +5 a fine partita e poi Cleveland nell’ultima sfida, volata sul +16 dopo il primo quarto e restata avanti per i restanti 36 minuti. Chi ha vinto il primo quarto vince anche la partita: ma questa notte (in onda dalle 3 su Sky Sport 2) non converrà comunque cambiare canale dopo soli 12 minuti.