Il debutto con sconfitta dei giovani Lakers nel derby con i Clippers ha fatto registrare il tutto esaurito a Las Vegas. Lonzo Ball ha deluso nella “peggior partita della sua vita”, come detto da papà LaVar, mentre Brandon Ingram ha incantato nonostante la paura per un infortunio alla gamba
Quando i Los Angeles Lakers giocano alla Summer League di Las Vegas, non è mai un evento normale. Vuoi per vicinanza con L.A. e vuoi per l’attrattiva di farsi un weekend nei tentacolari locali della Strip, i tifosi gialloviola sono soliti prendere d’assalto il Thomas & Mack Center per assistere alle gesta dei loro giovani per poi abbandonarsi alla notte della tentacolare Vegas. Negli ultimi anni, la presenza di scelte altissime in Lottery ha alzato l’asticella dell’attenzione sui Lakers ancora più in alto, e se a questo aggiungiamo il debutto di un personaggio come Lonzo Ball, è inevitabile che attorno al derby con i cugini degli L.A. Clippers si creasse un’attesa spasmodica. Gli appassionati hanno riempito tutto il “lower ball” del palazzo che può contenere fino a 15.000 spettatori e sono esplosi quando alla seconda azione Ball ha alzato uno spettacolare alley oop per Brandon Ingram, facendo sognare i tifosi su quello che succederà nei prossimi anni sulla loro combinazione. In realtà la serata di Ball, più che da sogno, si è rivelata un incubo – specialmente al tiro. La scelta numero 2 dell’ultimo Draft ha chiuso con soli 5 punti, frutto di un pessimo 2/15 al tiro e un orrendo 1/11 da tre punti, sbagliando alcuni tiri alla fine dei 24 secondi ma anche conclusioni completamente smarcate, permettendo alla difesa dei Clippers di passare sotto tutti i blocchi. Una prestazione che anche un indistruttibile ottimista come il padre LaVar ha definito come “la peggior partita della sua vita” – pur dando ovviamente per certa la vittoria del titolo di Rookie dell’Anno, la partecipazione ai playoff già dal prossimo anno e un titolo nel caso in cui LeBron James decida di sbarcare a L.A. nel 2018. Un classico.
I problemi di Lonzo Ball
Dei pregi e dei difetti di un giocatore particolarissimo come Lonzo Ball avevamo già scritto a lungo, e nel suo debutto in maglia (da allenamento) dei Lakers si sono intravisti gli uni e gli altri. Partiamo dalle note positive: i 5 assist del suo tabellino finale non raccontano la capacità di passaggio e di trovare i compagni di Ball, che si è messo in mostra sia con il passaggio prima dell’assist (il cosiddetto hockey assist) che soprattutto con le aperture a tutto campo per creare transizione (quelli definiti come hit-ahead passes), permettendo ai compagni di attaccare una difesa non schierata nei primi secondi dell’azione. Ball ha anche giocato bene come passatore dal post basso, sfruttando il vantaggio di centimetri specialmente contro Jawun Evans, decisamente più basso di lui, e nella difesa in aiuto ha utilizzato la sua lunghezza per dare fastidio agli attaccanti avversari. Tra le note negative, però, ci sono molte cose che non hanno funzionato: la più preoccupante è che Ball ha fatto fatica a contenere le penetrazioni di una point guard decisamente non atletica come Kendall Marshall, stampandosi continuamente sui blocchi dei lunghi e costringendo i compagni ad arrivare in aiuto, compromettendo la solidità di tutta la squadra. In attacco, poi, ha fatto fatica a mettere piede in area, accontentandosi troppo spesso di campeggiare sulla linea da tre punti e lasciando che fossero i compagni ad attaccare il ferro: un difetto che potrebbe essere ancora più pesante a livello NBA, specialmente se il tiro da fuori è completamente fuori ritmo come successo ieri sera. Ad ogni modo, è solo una partita - per di più di Summer League: trarre conclusioni definitive è decisamente azzardato.
I miglioramenti di Brandon Ingram
Di tutt’altro spessore è stata la prestazione della scelta numero 2 dello scorso anno, Brandon Ingram, che ha chiuso con 26 punti, 3 assist, 3 recuperi e 2 stoppate con 9/17 al tiro e 7/8 ai liberi, mostrando tutt’altra aggressività e fiducia nei suoi mezzi rispetto alla stagione da rookie. Ingram sembra aver messo su qualche chilo specialmente sulle spalle e, pur rimanendo ovviamente scheletrico come composizione fisica, è sembrato essere molto più veloce nella sua accellerazione sul primo passo e più abile nel chiudere in area sfruttando l’infinita lunghezza delle sue braccia, utile anche per creare separazione nei tiri in allontanamento spalle a canestro. Dopo aver pareggiato a meno di 30 secondi dalla fine a quota 87 liberandosi del marcatore con un crossover alla velocità della luce, Ingram ha poi sbagliato il tiro della vittoria rimanendo a terra a lungo tenendosi la gamba destra. Inizialmente si è temuto per un grave infortunio, ma alla fine si è rivelato fortunatamente solo un crampo senza conseguenze: ciò nonostante, Magic Johnson si è immediatamente alzato dal suo posto a bordocampo e ha posto fine alla serata del suo gioiello, tenendolo fuori dal supplementare che poi i Lakers hanno perso per 96-93. Nonostante la sconfitta, fanno ben sperare i miglioramenti mostrati da Ingram – che compirà 20 anni solo a settembre – nell’aggressività generale (eccellente il suo recupero buttandosi a terra sull'ultimo possesso difensivo), nelle doti di passaggio (favoloso un suo assistno-look per la schiacciata dell’attivissimo Thomas Bryant) e anche nella leadership, prendendosi le responsabilità offensive della squadra e sgridando i compagni troppo molli in difesa (come successo in un’occasione nel primo tempo con Ivica Zubac). Ovviamente ogni cosa, che sia positiva o negativa, va sempre presa con le molle quando si tratta di Summer League, ma l’attesa è palpabile: la NBA ha reso noto che i biglietti per la giornata di sabato (il cui evento principale è la partita tra Lakers e Celtics) ha già registrato il tutto esaurito in fase di pre-vendita, la prima volta che succede nella storia del torneo di Vegas in 14 anni. Una richiesta assurda, tanto che i biglietti con prezzo nominale di 30$ vengono rivenduti a 250$ e due biglietti VIP a bordocampo del valore di 800$ sono stati rivenduti a 5.150$. Follie da Summer League, follie da Las Vegas.