Wimbledon 2017, il ritorno di Petra Kvitova dopo l'aggressione

Tennis

Stefano Olivari

Petra Kvitova in tribuna al torneo di Praga del maggio 2017 (Getty)
Kvitova

La campionessa ceca, vincitrice delle edizioni 2011 e 2014, potrebbe tornare al grande tennis proprio nel torneo più importante (che sarà in diretta e in esclusiva su Sky Sport). A sei mesi dalla tragedia sfiorata nella sua casa di Prostejov. Ed esiste anche un sogno Roland Garros

Petra Kvitova potrebbe tornare in campo nel prossimo Wimbledon, a sei mesi dall'aggressione subìta nella sua casa di Prostejov e che per qualche settimana ha fatto temere che la sua carriera fosse finita.

L'annuncio

"Si sta allenando per Wimbledon e all'ultimo minuto potrebbe anche andare al Roland Garros, deve ancora decidere". Parole di Katie Spellman, addetta stampa della campionessa ceca, dette alla Reuters. Una notizia clamorosa, un bene per il tennis ma soprattutto per la Kvitova, che lo scorso dicembre era stata aggredita da un rapinatore nella sua abitazione, uscendone con uno spavento enorme e una grave ferita al braccio sinistro che aveva fatto pensare ad una seconda metà di carriera (adesso ha 26 anni) condizionata o peggio. 

Tragedia sfiorata

Un uomo si era finto tecnico del gas ed era così entrato nella casa della vincitrice 2011 e 2014 di Wimbledon. Le aveva puntato un coltello alla gola chiedendole soldi, lei gli aveva dato tutto ma lui non era rimasto soddisfatto. La Kvitova aveva così trovato il coraggio per lottare, mettendo in fuga l'aggressore ma ricavando però una coltellata al braccio sinistro (da ricordare che è mancina). Corsa all'ospedale e constatazione della realtà: i tendini della mano sinistra erano stati gravemente danneggiati. Operazione quasi immediata e tempi di recupero incerti, sei mesi per tornare a giocare e chissà quanto per tornare la Kvitova di prima. Adesso in campo ci è tornata e questo vale più di qualsiasi vittoria a Wimbledon.

Un bene per il tennis

Il suo ritorno, per essere cinici, è una grande notizia per un tennis femminile con pochi personaggi e poche giocatrici che davvero diano entusiasmo ad un pubblico che in certi casi quasi si può contare: in questo senso il tennis offensivo e ad alto rischio della Kvitova è una boccata d'aria per chi si sente soffocato da robottine tutte uguali, senza un piano B e con un piano A comunque di scarsa spettacolarità. Inutile fare previsioni su quanto valga la Kvitova ad alto livello oggi, è numero 16 del mondo ma con quello che le è capitato significa poco. Non gioca dalla finale di Fed Cup vinta (la quinta in carriera) dalla Repubblica Ceca sulla Francia, quindi dal novembre dell'anno scorso, in ogni caso avrà bisogno di tempo. C'è la possibilità che sia clinicamente guarita ma che per sempre rimanga condizionata dal brutto episodio di cui è stata vittima, un po' come accadde a Monica Seles con il fan pazzo di Steffi Graf. Siamo però ottimisti, perché negli ultimi mesi lei in pubblico si è sempre sforzata di essere positiva, sorridendo a chi faceva la faccia di circostanza. In ogni caso sarà una gioia rivederla in campo, visto che ormai a giocare a tennis sono così in poche.