Roland Garros, qualificazioni: avanti Bolelli, Cecchinato e Napolitano

Tennis

Stefano Olivari

Simone Bolelli durante la partita con Nishikori, al Roland Garros 2016 (Getty)
Bolelli

I tre italiani hanno passato anche il secondo turno del torneo di qualificazione al tabellone principale: ancora una vittoria e saranno fra i 128 eletti. Ma visto il Bolelli-Cecchinato in programma, di sicuro un quarto azzurro ci sarà, insieme a Fognini, Lorenzi e Seppi

Simone Bolelli, Marco Cecchinato e Stefano Napolitano sono ancora in corsa per il tabellone principale del Roland Garros. Hanno infatti passato anche il secondo turno delle qualificazioni parigine, battendo rispettivamente il tedesco Marterer (130 ATP) 6-3 1-6 6-4, l'altro italiano Salvatore Caruso 6-2 6-1 e l'ungherese Fucsovics (148 ATP) 6-1 6-7 7-6. Fra le donne eliminata Jasmine Paolini, che contro la Mattek-Sands aveva un impegno proibitivo: l'esperta americana, che al Roland Garros un anno è anche arrivata negli ottavi, l'ha superata 4-6 6-2 6-3. 

Bolelli-Cecchinato

Dalla prossima partita dipenderà l'entrata fra gli eletti, a meno di non essere ripescati come lucky loser. Va detto che in un torneo dello Slam questo succede in proporzione meno che negli altri, visto che qui a meno di non essere morti quasi tutti i giocatori provano ad andare in campo. Uno dei 16 qualificati uscirà dalla sfida azzurra fra Bolelli e Cecchinato, mentre Napolitano (185 ATP) se la dovrà vedere con il kazako Bublik, numero 143 ATP e di due anni (20 contro 22) più giovane. A pensare positivo si può dire che l'Italia avrà di sicuro un quarto rappresentante nel tabellone maschile, dopo Fognini, Lorenzi e Seppi. Certo è che Bolelli-Cecchinato sarà un derby fra un giocatore precipitato in classifica come Bolelli (che a 32 anni è numero 463 ATP), ma che ha ripreso a giocare bene, ed uno alle soglie dei top 100 (è numero 104) e di sette anni più giovane oltre che in forma (ha appena vinto il Challenger di Roma Garden, ma che nel tennis due set su tre potrebbe venire battuto dal talento più puro, per quanto ad autonomia limitata, di Bolelli. Che ha la testa anche al doppio insieme a Fognini, con il quale due anni fa proprio al Roland Garros ha raggiunto le semifinali cinque mesi dopo aver vinto gli Australian Open.