Wimbledon 2017, chi può battere Federer? Gli avversari del Maestro

Tennis

Claudio Barbieri

Roger Federer è il favorito n°1 in vista di Wimbledon

Lo svizzero è il favorito numero 1 in vista del Championship, al via da lunedì 3 luglio (diretta esclusiva Sky). Per centrare l’ottavo titolo sull’erba londinese, dovrà vedersela con i soliti noti: Murray, Djokovic, Nadal e Wawrinka. Ecco gli avversari principali di Roger

Here we go, ci siamo. Lunedì comincia l’edizione numero 131 di Wimbledon, il più prestigioso torneo di tennis al mondo. Il tabellone maschile vede un uomo solo al comando: il suo nome è Roger Federer e, dopo i trionfi in Australia, Indian Wells, Miami e Halle, vuole entrare nella storia centrando l’ottavo Championship della carriera, il primo dal 2012. Lo svizzero, accreditato della terza testa di serie del tabellone, esordirà al primo turno contro l'ucraino Dolgopolov, numero 84 del ranking. Chi potrà fermare il Maestro elvetico a Londra? Ecco i suoi principali avversari.

Murray, l’uomo più atteso

Gli occhi del mondo sono su Federer, quelli del Regno Unito sullo scozzese numero 1 del mondo, detentore del titolo e a caccia del terzo trionfo londinese. Il discepolo di Ivan Lendl arriva a Wimbledon con le ossa rotte: un solo trionfo stagionale (a Dubai sul cemento), un bilancio di 21 vittorie e 9 sconfitte e la semifinale del Roland Garros come miglior risultato ottenuto nella combo Slam/Masters 1000. Lo scorso anno, per dire, era arrivato sull’erba dell’All England Club con un record di 33-6, due finali dello Slam e il titolo degli Internazionali d’Italia. I problemi all’anca che lo hanno condizionato nelle ultime settimane non gli hanno permesso di effettuare un warm-up adeguato sull’erba, dove ha giocato (e perso, al primo turno del Queen’s contro il numero 90 del mondo, l’australiano Jordan Thompson) solo un match. Ripetere l’impresa di 12 mesi fa sembra davvero difficile.
Partecipazioni a Wimbledon: 11
Vittorie: 2
Primo turno: vs Alexander Bublik (n° 134 del ranking)

Rafa, sarà ancora Fedal?

Il criterio delle teste di serie ha assegnato al maiorchino (2° nel ranking ATP) la numero 4, lasciando in tutti gli appassionati un sogno tutt’altro che folle: una finale contro Roger Federer, riedizione di quelle del 2006, 2007 e 2008, tra i match più belli nella storia del tennis. Averli rivisti contro a Melbourne, ha risvegliato la rivalità del secolo. Rafa arriva a Wimbledon con un bilancio di 43 vittorie e 6 sconfitte, quattro titoli (tra cui i Masters di Madrid e Montecarlo e il decimo Roland Garros) e i soliti acciacchi fisici, curati con un lungo stop che dura dalla finale di Parigi. Le tre settimane di assenza dal campo da gioco, interrotte per la prima volta dal match di esibizione a Hurlingham (perso con Berdych 6-3, 6-2), potrebbero pesare su un fisico ‘pesante’ come quello di Rafa, che a Londra non ha mezze misure: o arriva in finale o esce molto presto (sei eliminazioni non oltre il quarto turno).
Partecipazioni a Wimbledon: 11
Vittorie: 2
Primo turno: vs John Millman (n° 137 del ranking)

Djokovic, tutta questione di testa

C’è chi dice che da quando è diventato padre, Nole abbia perso il suo proverbiale killer-instinct, quello che gli ha permesso di vincere 67 tornei, di cui 48 tra il 2011 e il 2016, quando era l’indiscusso dominatore del circus. Il problema del calo delle motivazioni può essere supportato da coach Andre Agassi, uno che ha sempre vissuto sulle montagne russe e che da giocatore è risalito dalla 141.a posizione del ranking, tornando a vincere cinque prove dello Slam. Il Kid di Las Vegas sarà al fianco di Nole per tutto Wimbledon, con l’obiettivo di ridare fiducia a un giocatore che in stagione ha raccolto un solo trionfo (Doha, cemento), che arriva a Londra con un record di 24-7 e che negli Slam di quest’anno non è mai andato oltre i quarti di finale. Il serbo ha bisogno di una scintilla per tornare a essere la macchina da guerra di un tempo: la troverà al Championship?
Partecipazioni a Wimbledon: 12
Vittorie: 3
Primo turno: vs Martin Klizan (n° 44 del ranking)

Wawrinka, l’altro svizzero

Che lo stile di gioco di Stan non sia adatto per una superficie come l’erba è cosa nota. Non a caso, l’uomo che si esalta negli Slam e che in carriera ha già vinto Australian Open, Roland Garros e US Open nell’epoca dei quattro moschettieri (un’impresa straordinaria!), all’All England Club non è mai andato oltre i quarti di finale. Fra le prime sette teste di serie, Wawrinka è di gran lunga il giocatore con la percentuale più bassa di vittorie sull’erba (51%, Federer è all’86%). Se il tennis fosse solo numeri, la possibilità di sopravvivere a un tabellone così ostico, che lo vede inserito come numero 5 del seeding, sarebbe minima. Ma la spinta di completare il Grande Slam e di superare finalmente lo scomodo amico e connazionale Federer, potrebbe fargli trovare la prima vera gioia del 2017, che lo ha visto finora in trionfo solo sulla terra di Ginevra, con un bottino di 26-10. Attenzione però, perché Stan, l’uomo che si esalta nei momenti importanti, è 11-2 negli Slam. E se trova le due settimane perfette, sono guai per tutti…
Partecipazioni a Wimbledon: 12
Vittorie: 0 (miglior risultato i quarti di finale nel 2014 e 2015)
Primo turno: vs Daniil Medvedev (n° 52 del ranking)

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Raonic, Cilic, Zverev, Kyrgios: gli outsiders

Se Wimbledon non finisse nelle mani dei soliti noti, ecco qualche nome da tenere d’occhio. Il Milos Raonic visto quest’anno è lontano parente di quello che nel 2016 raggiunse la finale e il numero 3 del ranking. I continui guai fisici lo hanno limitato, come dimostrano lo zero in casella alla voce ‘titoli vinti’ e il clamoroso ko al primo turno al Queen’s contro l’australiano Thanasi Kokkinakis, numero 698 del mondo. Anche se, con il servizio che si ritrova, può andare ovunque: Federer è convinto di trovarselo di fronte ai quarti. Goran Ivanisevic scommette sul suo discepolo Marin Cilic, altro bombardiere di razza con il servizio, reduce da tre eliminazioni ai quarti al Championship. Fermo al successo di Istanbul in questa stagione, non vince sull’erba dal Queen’s 2012.

Il più giovane della schiera dei possibili underdog è Alexander Zverev, uno che avrà sicuramente rubato qualche trucchetto del mestiere al Maestro Federer, che gli ha impartito una lezione di tennis gratuita nella finale di Halle, vinta in appena 53’ di gioco. Ad appena 20 anni, ha i colpi per sgambettare qualche big, nonostante la decima testa di serie: nessuno vorrà affrontare un talento cristallino come il suo dagli ottavi in poi. A proposito di giovani della Next Generation, attenzione a Dominic Thiem, che però a Wimbledon non ha mai vinto più di due match consecutivi, e Nick Kyrgios, genio e sregolatezza e variabile impazzita del tabellone. Il 22enne di Canberra, nello spicchio di tabellone di Murray, può giocarsela con tutti, se in giornata. Volendo invece puntare su un paio di ‘anzianotti’ del circus, impossibile non pensare a Feliciano Lopez, che a 35 anni e dopo 15 partecipazioni al Championship, sta giocando forse il suo miglior tennis della carriera e a Juan Martin Del Potro, semifinalista nel 2013 e sempre pericoloso con i suoi colpi ‘maradoniani’, alla faccia della testa di serie numero 30, dietro anche al nostro ‘cavallo pazzo’ Fabio Fognini. Un altro capace di tutto…