
Leonardo Fioravanti ha conquistato il mondo del surf pur partendo da Roma, non proprio l'Australia. Come fece Tomba, sciatore fenomenale di Bologna. O Yao Ming, campione di basket venuto dalla Cina. Ma non tutti hanno avuto il loro successo: vi ricordate dello sprinter di Samoa e del nuotatore etiope?

Chi ha detto che i migliori surfisti debbano essere australiani, i migliori sciatori austriaci, i migliori calciatori brasiliani? Lo sport sa sorprenderci sempre: per questo è bello scoprire che come Leonardo Fioravanti, fenomeno del surf made in Roma, ci sono tanti altri casi di atleti dalla provenienza “improbabile” che hanno fatto grandi cose. O quasi...

Prendete Alberto Tomba, super campione di sci con 3 ori e 2 argenti alle Olimpiadi, vincitore di una Coppa del Mondo: è nato a San Lazzaro di Sàvena, provincia di Bologna. Non proprio sulle Dolomiti, ecco -
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E allora Yao Ming? L'uomo che ha cancellato con i suoi 229 centimetri di statura tutti gli stereotipi sull'altezza dei cinesi. Peccato che la sua carriera si sia interrotta a soli 30 anni per i troppi infortuni -
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Chi si sarebbe mai aspettato di vedere alle Olimpiadi invernali la nazionale di bob giamaicana? Assoluta protagonista ai Giochi di Calgary del 1988, ispirò il film Cool Runnings. Ma non era un caso: i caraibici riuscirono a qualificarsi anche a Sochi -
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D'accordo, gareggiava per il Canada, ma Lascelles Brown – bobbista nero che a Torino 2006 vinse una medaglia d'argento – è nato in Giamaica. Non proprio un tipo fedele: nella sua carriera ha corso per tre bandiere, compresa quella del Principato di Monaco

Già, le Olimpiadi invernali: è lì che spesso abbiamo visto atleti di paesi che non pensavamo potessero praticare certi sport. Come il keniota Philip Boit, che a Nagano nel 1998 gareggiò nello sci di fondo. Chiuse i 10 km al 97° posto: ultimo, con 20 minuti di ritardo dal primo. Non un successone, ma De Coubertin sarebbe stato fiero -
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L'importante era partecipare anche per un altro fondista venuto dalla Thailandia, dove il clima non è esattamente quello delle Alpi. E infatti Prawat Nagvajara, professore di ingegneria, aveva scoperto lo sci quando si era trasferito a Boston per lavoro. Non proprio da bambino -
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Questo sciatore invece viene dalle isole Fiji, dove la temperatura non scende mai sotto i 20 gradi: eppure nel 2002 Laurence Thoms partecipò ai Giochi di Salt Lake City. Merito anche di un businessman svizzero in pensione, che aveva sovvenzionato con parecchi soldi la federazione di sci delle Fiji -
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E se l'Etiopia è nota soprattutto per la corsa, dovrà lavorare ancora parecchio sul nuoto. Ai Giochi di Rio Kiros Habte, apparso leggermente sovrappeso rispetto ai suoi competitor, prese 15 secondi di ritardo dal gruppo nel 100 metri stile libero. “Colpa di un incidente: non sono più riuscito a dimagrire”, disse dopo la performance -
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Altra esibizione indimenticabile fu quella di Trevor Misipeka ai Mondiali di atletica leggera del 2001. Per correre i 100 metri ci mise oltre 14 secondi: la prestazione gli costò il soprannome di “Trevor la tartaruga”. Anche se lui si trovò lì quasi per caso: nella vita giocava a football americano. Decisamente meglio

E a proposito di America, sapevate che uno dei leader dei Seattle Sounders – la squadra campione di Mls - è di Cuba? Osvaldo Alonso è stato il primo cubano a firmare un contratto da professionista negli Usa. Ci era arrivato in tournée con la Nazionale, poi era scappato ed era rimasto da clandestino. Una scelta che ha pagato -
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Come quella di Leonardo Fioravanti, italiano di Cerveteri (provincia di Roma), che non ha ascoltato chi gli diceva che non esistono surfisti fenomenali italiani. E così è diventato il primo. Ora se la vedrà con le leggende di questo sport. Portando il tricolore dove non era mai arrivato