
Oggi si celebra la Giornata mondiale dell’acqua. Elemento imprescindibile. Che ha fatto spesso da scenario e reso epiche e indimenticabili gare, partite e GP. Come il famoso Perugia-Juve del 2000. O come la prima vittoria di Schumacher con la Ferrari. Senza dimenticare l’impresa di Pantani al Galibier

Oggi, 22 marzo, è la Giornata mondiale dell’acqua. La ricorrenza, che è stata istituita nel 1992 dalle Nazioni Unite, a ben guardare può esser celebrata anche nel mondo dello sport.

Tuffo, bracciate, virate, apnee. A primo acchito sarebbe giusto, facile e scontato celebrare questa giornata rendendo omaggio a quegli sport che nell’acqua si svolgono e ai suoi protagonisti. Come Federica Pellegrini che, soprattutto nei 200 metri stile libero, ci ha regalato tante soddisfazioni -
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In Italia l’acqua (e la piscina) evoca bei ricordi anche pensando alle imprese della Nazionale di pallanuoto. Cioè a quel Settebello che alle ultime Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016 ha portato a casa la medaglia di bronzo e che ha nel suo palmares 3 ori olimpici, 3 mondiali e altrettanti europei -
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La Giornata mondiale dell’acqua starà sicuramente a cuore a Michael Phelps, il più grande nuotatore di tutti i tempi che si è ritirato ad agosto 2016. L’americano è l’atleta più titolato nella storia delle Olimpiadi. L’acqua lo esaltava. Sempre -
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Ma l’acqua non è solo protagonista in sport come nuoto, pallamano e tuffi. Noi abbiamo scelto di celebrare questo 22 marzo andando alla ricerca di tutte quelle situazioni in cui l'acqua è stata l'inattesa prima donna negli sport non da vasca. Qualche esempio? Partiamo dal calcio e dalla famosa partita Perugia-Juventus. Era il 14 maggio 2000, ultima di campionato. La Juve era avanti in classifica di due punti sulla Lazio, seconda. Al Curi sembrava tutto facile per i bianconeri. Invece, a partita in corso, un violento temporale si abbatte sulla città e sullo stadio. Il campo è pieno d’acqua. Una piscina. Ma si gioca. Sul finire dei 90’ segna il perugino (ma juventino di fede), Alessandro Calori: scudetto alla Lazio e dramma (sportivo) per la Juve di Carletto Ancelotti -
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Ci sono gare poi, che la presenza dell’acqua, o meglio della pioggia, ha trasformato in epica sportiva. Si prenda Milan-Manchester United, semifinale di Champions League della stagione 2006-07. I rossoneri avevano perso a Old Trafford 3-2. A San Siro non era impossibile, ma i ragazzi di Carlo Ancelotti, in un campo inzuppato d’acqua, scrivono una delle pagine più belle della recente storia della Champions. Un 3-0 che in tanti ancora ricordano -
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Protagonista in Milan-Manchester United del 2 maggio 2007, fu Kaka, autore del gol del vantaggio rossonero e, nella gara d’andata di una doppietta. Di quella notte a San Siro rimane l’immagine della gioia del brasiliano che corre dopo la rete con l’acqua che, copiosa, gli cade addosso -
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CR7, allora al Manchester United, affrontato da Rino Gattuso e Massimo Oddo -
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L’acqua è stata vera protagonista anche nella finale di Champions League del 2008 tra Manchester United e Chelsea. Si gioca a Mosca. La gara è condizionata dalla pioggia. I 90’ terminano sull’1-1. La coppa si assegna ai rigori. L’immagine che resta è quella del capitano dei Blues, John Terry, che scivola sul dischetto bagnato e riapre la lotteria dagli 11 metri, con il finale che tutti conoscono: United campione d’Europa. Anche grazie all’acqua presente sul campo -
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John Terry, capitano del Chelsea, disperato dopo esser scivolato sul dischetto del rigore bagnato durante la finale di Champions del 2008 tra i Blues e il Manchester United. Chissà quante volte il capitano avrà maledetto l’acqua presente sul campo dello stadio di Mosca -
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E se il Chelsea nella finale di Champions del 2008 aveva tanti motivi per maledire l’acqua, non era la stessa cosa per il Manchester. Qui la squadra festeggia la conquista della coppa: felici e bagnati -
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Partita segnata dall’acqua anche Argentina-Perù, gara di qualificazione ai Mondiali del 2010 in Sudafrica. Sotto una pioggia torrenziale, Martin Palermo segna la rete del 2-1 al 93’ e fa fare ai suoi un passo importante verso la fase finale della coppa del mondo. Una gara emozionante. Resa epica dalle maglie dei protagonisti inzuppate e appesantite dall’acqua -
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Maradona, dopo Argentina-Peru, abbraccia il “suo” De Michelis. I due sono inzuppati d’acqua, ma felici: l’albiceleste in quella sera del 2009 aveva fatto un bel passo verso i mondiali dell’anno successivo -
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Maradona, contento come un bambino, fa festa scivolando sull'acqua del Monumental di Buenos Aires dopo Argentina-Peru dell'11 ottobre 2009, gara valevole per le qualificazioni ai Mondiali in Sudafrica del 2010 -
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L’ultima impresa del Torino in campo europeo è stata portata a termine in un campo intriso d’acqua. Stadio San Mames di Bilbao. I granata vincono 3-2 e accedono agli ottavi di Europa League. Una gara bellissima. Che la presenza della pioggia ha reso eroica -
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I giocatori del Toro festeggiano con il classico scivolone sull'acqua il passaggio agli ottavi nell'Europa League 2014-2015. I gol che decisero quella gara, dopo il 2-2 dell'Olimpico, furono di Quagliarella, Maxi Lopez e Darmian. Per i baschi reti di Iraola e De Marcos -
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Acqua, e tanta, anche su una delle più belle pagine di sport scritte da Marco Pantani. E il 27 luglio 1998. Al Tour de France era il giorno del Galibier. Il Pirata, incurante della pioggia, scatta e va a vincere la tappa. Una giornata che in pochi hanno dimenticato -
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L'acqua è stata compagna d'avventura anche in una delle più belle recenti vittorie di Valentino Rossi. Era la stagione 2015, GP di Gran Bretagna. Il circuito di Silverstone era bagnatissimo a causa del temporale. Ma Vale fu più forte di tutto e portò a casa il primo posto -
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E passiamo alla Formula 1. Anche qui, in presenza dell'acqua in pista, sono state scritte pagine di storia. Ayrton Senna, per esempio, si esaltava sul bagnato. E non è un caso se il suo primo capolavoro, oltre che primo podio in carriera, sia arrivato, nel 1984, durante un piovoso GP di Monaco, quando, a bordo della Toleman, diede vita ad una gara clamorosa che gli regalò il secondo posto alle spalle di Prost -
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GP di Spagna del 1996. Sul circuito di Montmelò c’è più acqua che asfalto. Malgrado ciò, Michael Schumacher, a bordo della sua Ferrari, diede vita al primo dei suoi tanti capolavori e centrò la sua prima vittoria con la Rossa -
LO SPECIALE FORMULA 1
Michael Schumacher e Jean Todt, bagnati di pioggia e champagne, felici sul podio del GP di Spagna del 1996, prima vittoria del tedesco a bordo della Rossa -
LO SPECIALE FORMULA 1
L’acqua per Schumacher non ha significato solo la prima vittoria a bordo della Ferrari. A Spa nel 1998, in un GP del Belgio fortemente condizionato dalla pioggia, si scrive una pagina storica della F1. Schumi si scontra con David Coulthard. Le immagini della Rossa che continua a girare senza una ruota hanno fatto il giro del mondo. Così come il tentativo di corpo a corpo successivo tra il tedesco e il britannico -
LO SPECIALE FORMULA 1
Max Verstappen è il presente e il futuro della Formula 1. Il baby olandese ha la stoffa del campione. E una delle dimostrazioni si è avuta nel GP del Brasile del 2016, quando, sotto l’acqua, il giovane della Red Bull corse un Gran Premio arrembante, con grinta e sorpassi al limite del credibile che gli valsero il 3° posto alle spalle di Hamilton e Rosberg -
LO SPECIALE FORMULA 1