Da Max e Leo a Westbrook e K.D, amici come prima?

Quando una storia finisce, non è mai bello che succeda via sms. È quello che è successo tra Antonio Conte e Diego Costa: l’allenatore italiano sostiene che la decisone sul centravanti era già stata presa a febbraio, lo spagnolo – invece – dice di essere rimasto offeso dal messaggio in cui Conte gli comunicava che non faceva parte del progetto Chelsea –

Un rapporto finito male ma che nei momenti d’oro ha portato al titolo i Blues. Adesso Diego Costa s’è promesso all’Atlético Madrid ma chissà che un giorno Conte e il suo ormai ex bomber non possano tornare a incrociarsi (in amicizia) –

Era partito con tutti i migliori propositi anche il rapporto professionale e personale tra Antonio Cassano e il presidente dell’Hellas Verona Maurizio Setti. Il primo ritiro, poi rientrato e infine annunciato definitivamente, ha lasciato l’amaro in bocca al patron che aveva puntato sul rilancio del talento di Bari vecchia –

Non è finita nel migliore dei modi neppure l’amicizia (ammesso che ci sia mai stata) tra Borja Valero e il direttore generale della Fiorentina Pantaleo Corvino. Lo spagnolo ha lasciato Firenze per andare a Milano sponda Inter e non ha nascosto il suo disappunto nei confronti dell’ex dirigente di Bologna e Lecce il quale, a sua volta, ha mostrato tutta la sua delusione verso l’ex Villarreal –

Nelle questioni di calciomercato, in pochi possono dire di essere amici del presidente Lotito. Non è tra questi neppure Keita Balde che già da un anno sta incontrando non poche difficoltà con la dirigenza biancoceleste per la questione rinnovo prima e per la cessione adesso –

Eppure era stato proprio Lotito a scoprire il talento senegalese e portarlo in Italia. Il carattere difficile di Keita e la sua esplosione nell’ultima stagione non hanno però favorito il mantenimento di questo rapporto. L’attaccante andrà via dalla Lazio e preferirebbe andare alla Juventus, l’ex amico Lotito invece non sembra molto d’accordo –

Nessun happy ending tra Dani Alves e la Juventus. Un’amicizia, quella del brasiliano e l’ambiente bianconero, che sembrava inossidabile fino a Cardiff. Dopo la finale di Champions, però, qualcosa s’è rotto e l’ex Barcellona non ha risparmiato battute al veleno nei confronti dei campioni d’Italia –

Il giorno della presentazione, era stato lo stesso Dani Alves a voler ringraziare la Juventus per l’opportunità e Marotta sembrava aver trovato l’uomo giusto per far fare il salto di qualità alla squadra. Tutto giusto e quasi perfetto. Magari, nel giorno dell’amicizia, il terzino riuscirà a lasciarsi alle spalle l’astio del passato e ricordare i bei momenti passati in bianconero –

Mino Raiola e Massimiliano Mirabelli non si sono mai stati particolarmente simpatici, dopo il caso Donnarumma sarebbe un vero e proprio miracolo se i due dovessero anche soltanto stringersi la mano nella Giornata mondiale dell’Amicizia –

Di Totti e Spalletti s’è detto tutto. Che non si stiano simpatici è chiaro, che possano riconciliarsi dopo il ritiro dell’ex capitano e il trasferimento dell’allenatore all’Inter è altamente improbabile, ma il calcio ha spesso insegnato che anche i rapporti più difficili possono essere risanati –

Anche perché Totti e Spalletti non sono sempre stati “nemici”. Durante la prima esperienza in giallorosso del toscano, la convivenza con il numero dieci è stata più che pacifica. Era un altro Totti, era un altro Spalletti… -

“Amici mai, per chi si ama come noi”, cantava Antonello Venditti. Chissà se leggendo le parole del cantautore romano, Higuaín e De Laurentiis non vedono il loro passato. Sì, perché oggi – dopo il passaggio del Pipita alla Juventus e le varie cause legali – i due non si rivolgono neppure la parola, ma quando l’argentino arrivò a Napoli le cose erano molto diverse –

Benítez voleva Damião, De Laurentiis portò in azzurro il centravanti ex Real Madrid. Una presentazione da eroe e tre stagioni da protagonista assoluto. Gonzalo e Aurelio ogni tanto avevano avuto qualche piccolo battibecco ma nulla di insormontabile fino al grande “tradimento” –

Nell’autobiografia di Zlatan Ibrahimovic le pagine dedicate al “filosofo” Guardiola sono diverse. Nessuna di questa, però, è benevola nei confronti del catalano. Ibra e Pep si son lasciati male, malissimo. La colpa dell’allenatore era quella di “usare una Ferrari come se fosse una Cinquecento”, la colpa di Zlatan era la sua strabordante personalità all’interno di un gruppo dov’erano presenti già i vari Messi, Xavi, Iniesta e Puyol –

Eppure era stato Guardiola a volere Ibra a tutti i costi, tanto da lasciar partire Eto’o (più una cospicua somma di denaro) per arrivare allo svedese. Vederli ancora amici? Difficile ma chissà che Manchester non possa essere la location giusta per la pace –

Uno è il simbolo del Real Madrid, l’altro è l’emblema non solo del Barcellona ma anche del sentimento catalano e catalanista di una regione intera. Sergio Ramos e Gerard Piqué in campo e sui social non se le sono mai mandate a dire scambiandosi accuse e sfottò più o meno pesanti –

Nonostante ciò, i due campioni tornano “amici” almeno una volta ogni due anni, ovvero quando sotto la stessa bandiera (quella spagnola) difendono i colori del loro Paese ai Mondiali o agli Europei. Dopo il gol di Piqué contro la Repubblica Ceca a Euro 2016, indovinate chi fu il primo che andò ad abbracciarlo? –

Sì, anche Icardi e Maxi López un tempo erano amici, molto amici. La nota vicenda che li ha portati a non volersi più stringere la mano nel rituale saluto tra le squadre prima di un match la sanno tutti, la Giornata mondiale dell’Amicizia difficilmente gli farà fare un passo indietro –

Rivedere immagini come questa sarà pressoché impossibile ma chissà che un giorno, superati i veleni odierni, i due argentini non riescano a tornare amici come prima –

Per uno che “sente il rumore dei nemici”, il giorno dedicato all’amicizia non dev’essere esattamente tra quelli cerchiati in rosso nel calendario. Da Lo Monaco a Guardiola, passando per Mazzarri e Conte: Mourinho non si è mai fatto mancare antagonisti ma quello che forse sopporta meno è il francese Arsene Wenger –

Una stretta di mano forzata, sguardi non proprio distesi e commenti poco carini l’uno nei confronti dell’altro. Ogni volta che Mourinho e Wenger si incontrano, l’amicizia è l’ultima cosa che viene in mente a chiunque passi da quelle parti –

In tanti hanno provato a far riconciliare Zidane e Materazzi dopo la notte del luglio 2006 e la relativa testata del francese sul petto dell’italiano. Non c’è riuscito nessuno e, ad occhio e croce, l’impresa rimarrà proibitiva –

Le provocazioni di Materazzi, la reazione di Zidane e la Coppa del Mondo finita tra le mani azzurre dopo la finale di Berlino. Il tempo cura le cicatrici e certe ricorrenze spesso fanno da scenario a scelte imponderabili. Il giorno dell’amicizia 2017, però, non sarà quello in cui Marco e Zizou diventeranno ciò che non sono mai stati –

Non solo calcio. Anche negli altri sport ci sono diversi esempi di amicizie finite, tra questi non potevano mancare Russell Westbrook e Kevin Durant. I due erano inseparabili quando giocavano insieme a Oklahoma ma la scelta di K.D di andare a Golden State non è stata perdonata dall’ex compagno –

Russell ha vinto il premio di Mvp, Kevin ha portato a casa l’anello ma entrambi hanno perso la stima l’uno dell’altro visti anche gli scontri fisici e verbali nel parquet. Torneranno amici? Non si sa, ma sarebbe comunque una bella sorpresa per gli appassionati di Nba –

C’eravamo tanto amati…è il caso di Valentino Rossi e Marc Márquez. Lo spagnolo ha più volte dichiarato che Il Dottore è sempre stato il suo idolo e che aveva il poster dell’italiano in camera. Il Mondiale 2015 vinto da Lorenzo con la “collaborazione” del connazionale Márquez ha cambiato ogni cosa –

Sono lontanissimi i tempi in cui il fuoriclasse di Tavullia invitava lo spagnolo nel suo ranch per sfidarlo in un clima di amicizia e ammirazione reciproca. Una stima e un rispetto ormai persi, ma chissà che anche loro non facciano un passo indietro e tornino a sfidarsi senza ghigni e veleni –

Quando Davide Valsecchi ha chiesto a Vettel e Hamilton di stringersi la mano dopo le “scaramucce” di Baku, il pilota inglese ha rifiutato il gesto di conciliazione in pubblico e Vettel non ne è sembrato turbato. La lotta per il Mondiale di Formula Uno non ammette amicizie –

Quando non lottavano l’uno contro l’altro, però, i due campioni hanno dimostrato di sapersi stimare ed apprezzare non soltanto come piloti –