Nella notte a Jacksonville 10 incontri di arti marziali miste a porte chiuse: annullato solo quello del brasiliano Jacaré, risultato positivo al coronavirus insieme a due membri del suo staff. Mascherine, guanti, disinfezione dell’ottagono: ma una volta dentro la "gabbia"...
Mancava solo il pubblico, per il resto la UFC ha ripreso in maniera quasi “normale”. L’evento a porte chiuse in programma nella notte a Jacksonville (Florida) si è tenuto con 10 incontri sugli 11 previsti disputati
L’UFC, la lega professionistica statunitense che organizza gli eventi di arti marziali miste, diventa così la prima dello sport americano a riprendere l’attività durante la pandemia
L’ok era arrivato dal governatore della Florida, Ron DeSantis, che aveva sottolineato come lo sport professionistico sia un “servizio essenziale”: “Trump ha chiesto di far tornare lo sport in diretta”, le sue parole al LA Times. “Ha detto di mostrare al mondo come si può fare in tutta sicurezza, di divertire chi è confinato a casa. Spero che dopo averlo visto, altre leghe diranno che si può fare”
Un solo incontro è stato annullato: quello del brasiliano Jacaré, contagiato assieme a due persone del suo staff
Mascherine e guanti per tutti i membri dello staff, ma anche la disinfezione completa dell'ottagono, tra le precauzioni prese alla VyStar Veterans Memorial Arena
Ammessi solo i media: mancava naturalmente il pubblico, con gli incontri che si sono tenuti a porte chiuse
Una volta dentro la gabbia, gli atleti non si sono certo risparmiati, dando vita a scene di "contatto" che di questi tempi fanno una certa impressione
Al termine dell'incontro, dopo essersele date di santa ragione, ci si scambia i complimenti così... mantenendo il "distanziamento sociale"